sabato 26 dicembre 2009

La vergogna del Natale 2009.






La mia personale solidarietà al Santo Padre ed al Cardinale che si è ferito
in questa indegna rappresentazione di inciviltà.

Sicuramente diranno che è una persona psicolabile,una matta: la qualcosa non sminuisce il mio sdegno e la mia indignazione per questo gesto che ha offeso non solo il Papa, ma tutti i fedeli cattolici e non.

mercoledì 23 dicembre 2009

Buon Natale .




E' con questa immagine che voglio rappresentare la venuta del bambinello.
Dio viene a noi attraverso Cristo, il bambin Gesù.
Ognuno di noi sappia cogliere l'importanza di questo lieto evento con la massima gioia per il proprio spirito e per il buon proseguimento della propria vita.

Auguri di Buon Natale.

Salvatore Valerio

lunedì 21 dicembre 2009

Considerazioni sul Natale.


Per me il Natale è oggi (come durante l'infanzia) l'odore delle mandorle tostate, è l'odore del mosto cotto, sono le allegre bollicine dello spumante che scoppiando diffondono nell'aria l'odore dell'uva ,è l'odore del mandarino ed una veduta del tavolo verde dove campeggiano le carte del poker.Qualche volta il Natale fa in noi accrescere l'ansia per qualche incontro indesiderato.
La parola d'ordine è "essere felici"; si è quasi obbligati per un giorno all'anno ad ostentare felicità.Per qualcuno l'obbligo di mostrarsi felici può far nascere dei problemi, dei sentimenti quasi di vergogna specialmente per coloro che sono soli e che quindi non possono ricevere amore.Per tali ragioni il Natale non sempre è davvero la festa dei buoni sentimenti. Pare che sotto l'albero addobbato o vicino al presepe cresca il rischio di cardiopatie e aumentino i suicidi, e che spesso il disagio di questa giornata di festa non è legato all'eccesso di cibo o allo stress da regali, ma ha a che fare soprattutto con aspettative tradite e promesse mancate.

Nella grotta di Betlemme,invece, quella notte,non ci sono suoceri,zii,cognati,nipoti e tutta quella carovana di persone che bisogna invitare e frequentare ma ci sono i pastori che intervengono che presiedono l'evento senza alcun obbligo e senza averlo deciso prima. Ci sta poi, un bue un asino e qualche pecora. Non ci sono li le solite discussioni per le portate del cenone che tipo di pesce mangiare ma immagino che i pastori abbiano portato formaggio, uova,pane ed un pò di vino con il quale il nascituro compirà il suo primo miracolo.Diventa questo sacro evento un esempio di come mangiare bene e in semplicità.
Diciamola tutta , il nostro Natale con la nascita del Bambino Gesù non c'entra proprio nulla.Il Natale dovrebbe rappresentare sempre di più per l'uomo del terzo millennio la nascita dell' uomo nuovo possibilmente lontano dai miti consumistici tanto cari ai media.Il Natale dovrebbe essere il trionfo del Bambinello che mette tutti d’accordo..

Ho la percezione che, anche grazie alla icona-Totti- Babbo Natale che in questi giorni ci viene proposta continuamente in una pubblicità televisiva, la festa della Cristianità si stia trasformando sempre più nella festa della zucca di Hallowen .Posso senz'altro affermare che il consumismo ha ferito a morte il Natale. Quando vedo quel Babbo Natale, frutto di una mentalità che non ci appartiene, rimango perplesso perchè è quasi considerato più popolare del Bambinello. Riappropriamoci allora delle nostre tradizioni e radici cristiane, del Bambinello e della Croce che qualcuno vorrebbe eliminare.
Solo cosi' potremo festeggiare degnamente da cristiani un così importante evento.

sabato 19 dicembre 2009

FOGGIA, libreria UBIK ,18 dicembre 2009. Presentazione del libro FOGGIANI.



Quando si presenta a Foggia un libro è già di per sè un evento importante che serve a risvegliare le coscenze della città dal torpore e dall'atavica pigra rassegnazione
del vivere quotidiano di una provincia del sud d'Italia come la nostra, con tanti problemi ma anche con tante potenzialità quasi tutte inespresse.A maggior ragione quando si presenta un libro dal titolo:"Foggiani.Chi siamo da dove veniamo e perchè non arriveremo mai" scritto dal poliedrico Gioacchino Rosa Rosa ,figlio del Commendatore Domenico (Don Mimì, come era affettuosamente chiamato dai foggiani, una delle figure più autorevoli che la comunità foggiana abbia mai avuto ).
Il bravo Gioacchino, mette in risalto le virtù (poche) e i tanti "vezzi" e atteggiamenti "strani" tipici della nostra comunità tralasciando gli aspetti sociologici ed evidenziandone quelli antropologici.
In maniera sarcastica mette in risalto determinati aspetti, tic,nei quali ognuno di noi in qualche maniera ci si ritrova.
Vorrei concludere con delle mie considerazioni personali che mi sono venute in mente leggendo il libro.
Come tutti gli italiani anche i foggiani hanno l'abitudine di piangersi addosso, come se tenere un basso profilo servisse a stimolare a lottare ad impegnarsi.Qualcuno sostiene che la consapevolezza dei propri mezzi aiuti a capire dove si può andare e dove no.La situazione foggiana di crisi economica e sociale porta in verità a enfatizzare i difetti e non i pregi. L'importante è vivere positivamente questo momento particolare (che dura da tanto ) non vivendolo male, ma affrontandolo e non subendolo con impotenza.

Salvatore Valerio

lunedì 14 dicembre 2009

Onorevole Antonio Di Pietro.







Ma onorevole de che?


Salvatore Valerio

TV di Stato: il dissevizio della televisione pubblica.


(...faccio mie le considerazione fatte dal Presidente Nazionale di Destra Razionale a proposito della tv di stato e Berlusconi)

Condanna all’aggressione: ovvia.

Condanna dell’aggressore: ovvio.


Solidarietà al Premier: ovvia e sentita.

Responsabilità politiche: ovvie.

Perchè è stato aggredito: “ovvio”.

Premesso ciò credo sia importante soffermarci su un punto a mio avviso cruciale che alimenta l’odio nei confronti del Presidente del Consiglio: il servizio, o meglio disservizio, della TV Pubblica.

Sono anni che format e programmi si scagliano in maniera pesantissima contro Silvio Berlusconi e non mi riferisco alla satira dei comici che è sempre divertente, da difendere, e mai inneggiante alla violenza (escluso un vignettista a caso…), ma a certi format di natura esclusivamente politica.

Il Governo Berlusconi e lo stesso Berlusconi sono processati ogni giorno ed ogni settimana per stragismo, mafia, camorra, ndrangheta, sacra corona unita e chi più ne ha più ne metta.

A questo aggiungiamo politicanti dalla sindrome di “manetta fremens” in crisi di astinenza da “toga” che lanciano epiteti pesantissimi (anche nei confronti del Presidente della Repubblica – anche se pochi se ne ricordano e scocciano sul CSM…) e che invitano la popolazione alla “guerra civile” (ISTIGAZIONE A DELINQUERE 414 C.P.).

Altri inneggiano all’odio tra le regioni geografiche dell’Italia e parlano di popoli non italiani (C.P. Art. 271 Associazioni antinazionali Chiunque, fuori dei casi preveduti dall’articolo precedente, nel territorio dello Stato promuove, costituisce, organizza o dirige associazioni che si propongono di svolgere o che svolgono un’attivita’ diretta a distruggere o deprimere il sentimento nazionale e’ punito con la reclusione da sei mesi a due anni. Si applica l’ultimo capoverso dell’articolo precedente. La Corte costituzionale, con sentenza 5 luglio 2001, n. 243, ha dichiarato l’illegittimità costituzionale di questo articolo).

Si soffia sul fuoco di una Nazione in ginocchio piegata da mille motivi di casa nostra e “cosa nostra” ed altri mille provenienti dal passato e dal presente-futuro grazie a questa globalizzazione selvaggia in un ancor più selvaggio mercato.

Il Dio Mercato sta mietendo vittime: non tra i suoi alti adepti, ma tra il semplice popolo.

La TV di Stato invece di parlare dei problemi delle persone crea fiction processuali; invece di dare spazio alla cultura “regala” sogni virtuali da milionari; invece di regalarci tribune politiche di spessore si riduce alla caccia all’uomo di turno o al Governo di Centrodestra di turno; i TG non riportano mai notizie positive ma sono solo divenuti fucine di “cronaca nera e gossip”.

Una politica che non trovando più se stessa riesce a parlare solo di trans, cocaina, escort, festini senza affrontare i gravissimi problemi con i quali conviviamo e con i quali una parte del Paese si è arresa per conviverci (con ringraziamento delle Mafie) e di tutti i poltronisti che passano di qua e di là o che rimangono al “centro” così rimangono “vergini”.

Lasciamo perdere la TV privata poichè in questo senso è altrettanto deprimente; ma è privata.

La Tv di Stato cosa è? Cosa deve essere? Quale è il suo ruolo? Come si deve proporre con i cittadini-proprietari del servizio a lei consegnato?

Da questa riflessione ne vuole uscire un accuda diretta a chi dirige la RAI dall’Alto e non dalle persone che all’interno ci lavorano e che coso esclusivamente degli esecutori dei desiderata altrui.

Mia nonnna mi diceva sempre di ricordare che “chi semina vento raccoglie tempesta”.

Io questa frase l’ho fatta mia come signor nessuno.

L’auspicio è che ne facciano buon uso anche altri.

di Maurizio Guarino – Presidente Nazionale Destra Razionale

http://www.facebook.com/home.php?#/pages/Maurizio-Guarino/182817224295?ref=ts



domenica 13 dicembre 2009

Tanto tuonò che piovve.





Aggressione a Berlusconi a Milano.

Questo atto di violenza ha molti padri...vero On Di Pietro?


Ecco l'esecutore: Massimo Tartaglia, persona disturbata con problemi psichici.

venerdì 11 dicembre 2009

L'ON Antonio DI PIETRO fomenta la piazza.E' nato un nuovo Masaniello?


"Se il Governo continua ad essere sordo ai bisogni dei cittadini, si andrà allo scontro di piazza, e lì ci scapperà l’azione violenta se il Governo non si assumerà la responsabilità di rispondere ai bisogni del Paese". Lo afferma il leader dell’Idv, Antonio Di Pietro, intervenuto alla manifestazione della Cgil della scuola e del pubblico impiego."
Ricorda Masaniello che: ... "a capo dei rivoltosi imponeva silenzio, disponeva mosse, trucidava coi cenni ed incendiava con gli sguardi perché dove egli faceva cenno si recidevano le teste e si portavano fiamme."

Scherzi ed esagerazioni a parte le frasi esposte dall'on Di Pietro sono molto gravi e
lasciano presupporre un piano di eversione molto grave nei confronti di un governo che tra mille difficoltà stà cercando di fare il possibile per rendere la crisi meno traumatica possibile per il popolo italiano.Ci scapperà l’azione violenta, dice Di Pietro. Lo teme o lo augura? Il suo modo di agire, le manifestazioni che promuove, l’atteggiamento suo e dei suoi sodali è propedeutico alla violenza o la vuole condannare? Una cosa è certa, Di Pietro si sta comportando da irresponsabile .

giovedì 3 dicembre 2009

Imbarbarimento politico.


Stiamo in queste settimane vivendo un imbarbarimento mediatico-politico a vari livelli.Ultima storia (falsa) quella di Alessandra Mussolini in atteggiamenti hard con il capo di Forza Nuova Roberto Fiore.Come ex segretario cittadino di Foggia di Azione Sociale non posso che essere solidale con Alessandra per questo squallido e vergognoso attacco che offende non solo lei ma tutte le donne.

lunedì 23 novembre 2009

Succede anche questo: Foggia con il suo antico Teatro Giordano, dimenticata dalla Puglia."Destra Razionale" chiede l'intervento del Sindaco.


La Regione Puglia del Governatore Rosso Niki Vendola ( soprannominato da qualcuno "il Che Guevara de noialtri"),attraverso l'operato dell'assessore regionale al turismo Magda TERREVOLI ha escluso, ha dimenticato il teatro Umberto Giordano di Foggia il più antico del mezzogiorno secondo solo al San Carlo di Napoli, nel calendario che sostituisce le notti bianche la cosi detta "PUGLIA SHOW TIME". Questa iniziativa lodevole, contende alle grandi città il titolo di capitale del teatro e in una città così asfittica, così depressa culturalmente come Foggia, nonostante una sede universitaria, potrebbe essere considerata una iniezione di fiducia per un auspicato risveglio culturale e sociale della realtà cittadina. In verità la causa di queste dimenticanze sono da addebitarsi anche alle lungaggini (non sono burocratiche) che hanno visto per troppo tempo il Teatro Umberto Giordano inagibile per lavori di restauro.

Come Associazione Culturale di Foggia "Destra Razionale", chiediamo al Sindaco Ing Mongielli di rendersi partecipe del disappunto e delle perplessità che una intera comunità ha mostrato nei confronti di una tale esclusione, e chiediamo di essere inseriti in queste iniziative, dal momento che superata la fase di collaudo e di autorizzazioni di qualche settimana. il teatro sarà pronto.

Associazione Culturale "Destra Razionale"
Il Presidente Provinciale
Salvatore Valerio

giovedì 19 novembre 2009

L'acqua bene inalienabile e non merce.


Andrea Ronchi, ministro per le politiche comunitarie, è tornato a difendere il provvedimento che porta il suo nome . «L’acqua è un bene pubblico indispensabile ha detto e il decreto non ne prevede la privatizzazione. Si vogliono invece combattere monopoli e inefficienze con l’obiettivo di garantire ai cittadini una qualità migliore e prezzi minori». Ronchi ha sottolineato che quella dei servizi pubblici locali è «una riforma che aspetta da 20 anni. Sono state dette ha concluso molte sciocchezze a fini politici». Anche i ministri Brunetta e Meloni sono scesi in campo per difendere il provvedimento.
Ma il nodo è proprio questo. La riforma porterà risparmi o produrrà un aumento delle tariffe?
Tutte le nuove gestioni di servizi pubblici dovranno essere affidate a gara. La legge prevede alcune eccezioni, ma non per l’acqua. Le gestioni già affidate “in house” (cioè a società controllate dall’amministrazione che assegna l’appalto) potranno proseguire dopo il 2010 solo se i privati acquisiranno il 40% del capitale. Per le società quotate il termine slitta al 2013 ma la quota pubblica cala al 30% entro il 2015. I soci privati vanno selezionati con gare.

Ebbi a scrivere qualche settimana fa a proposito dell'acqua:

"L ’acqua, bene indispensabile ed inalienabile, dono inestimabile del Creatore per tutta l’umanità, da cui dipende insostituibilmente la vita di tutti gli esseri viventi, non può essere trattata come una merce.
In economia, dicono gli studiosi,un bene pubblico è impossibile produrlo per trarne profitti privati. In parole povere l'acqua essendo un bene di tutti ,paradossalmente
non dovrebbe costare nulla."
Inoltre c'è da aggiungere che , il suo utilizzo deve rispondere a criteri di utilita’ pubblica. Obbligare la privatizzazione del servizio idrico, pertanto, vuol dire intraprendere la strada sbagliata. La maggior parte delle esperienze di priva-tizzazione di questo servizio, infatti, non hanno portato al miglioramento della qualita’ della risorsa, ne’ alla diminuzione dei consumi e dei costi per i cittadini.
Salvatore Valerio

martedì 17 novembre 2009

No alla Turchia in Europa.No alla "Eurasia".


ANKARA - Giorgio Napolitano durante la sua visita di Stato in Turchia, dopo un colloquio con il presidente della Repubblica turca Abdullah Gulil ha detto che «la Turchia rappresenta un valore aggiunto per l'Europa». Occorre proseguire, ha aggiunto il presidente della Repubblica, il negoziato per l'adesione «senza ostruzionismi» nè ripensamenti rispetto alla scelta «meditata, non superficiale e ancora valida del Consiglio Europeo del 2004».

GULIL: «NON COSTRUITE NUOVI MURI» - Il presidente turco Abdullah Gul, dopo il colloquio con Giorgio Napolitano, ha detto che «l'Europa che ha abbattuto il Muro di Berlino venti anni fa vuole forse costruire un muro da un'altra parte per escludere la Turchia? Se è così, questa è mancanza di visione degli interessi della stessa Europa» ha detto .

....

Non è una questione di Muro ma una questione di diversità culturale.
La Turchia sostanzialmente non è Europa perchè lo dicono proprio le origini , la storia , la cultura.Sono contrario soprattutto perchè si vuole fare a tutti i costi un Europa gigantesca (la Fallaci la chiamava Eurasia) solo per interessi economici, dimenticando la nostra tradizione europea che è giudaico-cristiana, e non musulmana.
Salvatore Valerio

sabato 14 novembre 2009

Destra Razionale Foggia.


E’ Salvatore VALERIO il Presidente Provinciale dell’Associazione Culturale “Destra Razionale” facente capo a
livello nazionale al dottor Maurizio Guarino. Tale Associazione è a livello Telematico ma sul territorio
provinciale farà sentire la propria voce collaborando a manifestazioni,dibattiti,seminari, collaborando con
tutti coloro che vogliano sviluppare, elaborare, svolgere qualsiasi attività tendente ad individuare le
possibilità di sviluppo culturale, sociale e politico del territorio .
“In questo contesto di decadimento generale vogliamo offrire un punto di riferimento e di appartenenza
a quanti intendono valorizzare e ampliare sul territorio come in tutta la Nazione una cultura , una visione
di destra della vita saldamente radicata nel III millennio.
Con riferimento ed ossequio alla Costituzione Italiana, alle nostre radici giudaico-cristiane-romane-
elleniche e ai valori democratici, laici e di libertà universalmente riconosciuti. ”
Alcune giuste e doverose precisazioni:questo non è l’ennesimo partito politico, e’ una Associazione
Culturale che avrà un occhio attento e critico su tutto ciò che riguarda Il tessuto socio,politico-culturale di
Foggia e della sua provincia.Per contatti sul web : www.destrablog.eu
Sul web (prov di Foggia): http://salvatorevalerio.blogspot.com/
Per notizie ed ulteriori ragguagli : salvalerio@gmail.com

lunedì 9 novembre 2009

11 novembre 1999 -11 novembre 2009. Foggia: viale Giotto...quando la vita ti crolla addosso.



A DIECI ANNI DAL CROLLO DI VIALE GIOTTO CHE FECE SPROFONDARE UNA INTERA
CITTA' UNA INTERA POPOLAZIONE NELLA TRISTEZZA PIU' CUPA, DESIDERO RICORDARE TUTTI
QUESTI NOSTRI FRATELLI, CONCITTADINI MORTI PER L’INCURIA, IL DEGRADO E IL PRESSAPOCHISMO UMANO:

‘Angela Alessandrino, Lorenzo Alessandrino, Antonio Caldarulo, Maria Di Iorio, Daniela Caldarulo, Anna Milena Caldarulo, Maria Assunta Criscio, Fernando Capitaneo, Rocco Casarella, Francesca Siena, Valentina D´Angelo, Paolo D´Angelo, Maria Rosaria Sponsillo, Maria Giovanna D´Angelo, Palmina De Cosimo, Raffaele Del Grande, Michele Scopece, Assunta Grotta, Mattia Trotta, Matteo Ferri, Raffaele Delli Carri, Antonio Delli Carri, Addolorata Tirella, Aldo Altomare, Savino Urbano, Giovina Urbano, Domenico Zezza, Luigi Zezza, Maria A. Zezza, Aldo Guidone, Michele Taronna, Marianna Taronna, Addolorata Zichella, Walter Iammarino, Vincenzo Iammarino, Nina D´Amico, Michele Lombardi, Norina De Polis, Antonio D´Agnone, Lucia Ungaro, Piersilvio D´Agnone, Daniele D´Agnone, Savino Pedone, Maria Romito, Pasquale Pedone, Roberto Pedone, Margherita Cesareo, Maria Pedone, Giovanni Pedone, Leonardo Pompa, Maria Ferri, Dario Felice, Sabrina Padalino, Luciana Padalino, Pino Gramazio, Michela Curcetti, Pasquale Gramazio, Alfredo Gramazio, Matteo Ricucci, Pasquina Scarano, Marilina Ricucci, Michele Ricucci, Antonio Ricucci, Francesco Capitaneo, Valentina Capitaneo, Concetta Colecchia, Luisa Andreano

UNA PREGHIERA PER LE LORO ANIME.

CHE IL LORO SACRIFICIO SIA DI MONITO PER TUTTI!

venerdì 6 novembre 2009

Influenzati da tanta confusione.



In una situazione come questa, dove la pandemia avanza e tutti ci sentiamo
a rischio di essere infettati dal virus A H1-N1, è stato giusto mettere nelle mani di
"Topo Gigio" la nostra sorte? E' probabile che l’avrete già vista in tv, sui giornali o nella rete, è la campagna presentata dal viceministro della salute, Ferruccio Fazio, e dal sottosegretario alla comunicazione, Paolo Bonaiuti.
Uno spot in cui Topo Gigio ci spiega le cinque regole dell’Organizzazione mondiale della sanità per impedire la diffusione del virus dell’influenza A.
Si è pensato che questo poteva essere il mezzo migliore con cui raggiungere la popolazione.Secondo me ha ingenerato confusione.Diavolo di un topo!

La confusione impazza: "è una influenza molto blanda" ci dicono .
Però non c'è mattinata senza che i vari GR o TG dei nostri principali canali nazionali, evidenzino ed enumerino i morti a causa di questa maledetta influenza che sarà pure blanda ma uccide i soggetti più deboli ed a rischio.
Come se non bastasse Topo Gigio e collaboratori vari , ci si mettono anche i medici che pur essendo i primi nella Hit Parade del rischio non vogliono, in maggioranza,
vaccinarsi. Perchè mai? Tento di dare una spiegazione plausibile:tenere a mente questa parola ADIUVANTE.
Queste sostanze aumentano la risposta immunitaria e sono presenti nei vaccini insieme a sostanze additive. Uno di questi adiuvanti è lo SQUALENE in un primo momento accusato di distirbi nervosi e di causare una forma di paralisi acuta
come la sindrome di Guillain-Barrè, è stato poi assolto da numerose ricerche scientifiche. La cosa strana è che nei vaccini usati in USA non c'è la presenza di alcun adiuvante, mentre quelli commercializzati in Europa ( compreso il vaccino
dell'influenza stagionale ),si.
Ciò dovrebbe rassicurarci in quanto su milioni e milioni di soggetti ,i vaccini fatti in questi ultimi anni con la presenza di adiuvante, non hanno causato particolari effetti collaterali.E l'additivo "trimersale" che contiene piccole dosi di mercurio? E' stato messo in relazione con alcune forme di intossicazione da mercurio e con l'autismo.A tal riguardo numerose ricerche ne hanno escluso le responsabilità . Come sempre,in fine ,il problema è valutare gli eventuali rischi,
(che possono esistere anche se molto rari) con i suoi vantaggi in termini di prevenzione dell'infezione e delle sue complicanze (anche mortali).
Il bilancino pende dalla parte dei vantaggi.E poi, non dimentichiamocelo,il vaccino per l'influenza A è auspicabile per le fascie di pazienti a rischio ma non obbligatorio.Per i medici è un discorso diverso in quanto essi sono a contatto quotidiano con molti pazienti e loro stessi potrebbero essere fonte di ulteriore contagio.

Salvatore Valerio

giovedì 5 novembre 2009

Dopo il Crocifisso.


PROVOCAZIONI.

Il tempio, simbolo della Cristianità, potrebbe essere motivo di turbamento per la sensibilità di un passante laico o di altra religione, abbattiamolo!



Salvatore Valerio
Destra Razionale
Foggia

martedì 3 novembre 2009

Giovanni Papini :un grande scrittore dimenticato.


Soltanto un paese come il nostro poteva dimenticare uno scrittore così grande, il fiorentino Giovanni Papini. Critici malati di ideologia e in malafede lo misero all’indice. C’è chi si spinse oltre dicendo che era un dilettante, una sorta di ‘giocoliere’ della parola scritta. Niente di più falso.
«Io nacqui povero e imparai prima a stentare che a godere». Papini si riconosceva appieno in queste parole del Machiavelli. Ebbe un’infanzia di povertà e solitudine. I libri furono la sua sola consolazione. Ne aveva una fame smisurata. Una passione tale che non riusciva ad appagare con la famosa cesta paterna. Si rivolgeva allora alla Biblioteca nazionale di Firenze. Poi, poco più che tredicenne, si mise in testa di scrivere un’enciclopedia compilando un’infinità di schede. L’autodidatta Giovanni Papini, passati i venti e forte del sodalizio con Giuseppe Prezzolini, diede vita con lui al ‘Leonardo’ (1903), l’importante rivista culturale con al centro il Pragmatismo, appoggiandosi alla tipografia di Attilio Vallecchi, in seguito editore anche dei loro libri. Si firmava con lo pseudonimo di ‘Gian Falco’, mentre Prezzolini usava quello di ‘Giuliano il Sofista’. Tre anni dopo pubblicava ‘Il crepuscolo dei filosofi’. A Parigi entrò in contatto con Henri Bergson (di cui tradusse le opere) e incontrò Ardengo Soffici. Un’amicizia forte, rara, bella, quella con Soffici. Tornato a Firenze, dopo cinque anni di vita spesi per il ‘Leonardo’ e la filosofia, decise di sposarsi con Giacinta Giovagnoli. Le nozze furono celebrate in chiesa, nonostante fosse ateo e figlio di garibaldino. Giacinta era di Bulciano (piccola frazione di Pieve S. Stefano, in provincia di Arezzo), dove egli spesso amava ritirarsi per scrivere o riposare. Nel 1908, Giuseppe Prezzolini fondò ‘La Voce’, una delle iniziative culturali più significative del Novecento italiano: «La sua aria di correttore e moderatore dell’Italia e del pensiero non mi piace – scriveva Papini in una lettera a Soffici –. Vedremo la rivista, alla quale ho promesso di collaborare purché ci sia libertà di scrivere cose contrarie al padron di casa». Prezzolini gli rimproverava però l’amicizia con Ardengo Soffici e l’allontanamento dalla filosofia, Papini gli rinfacciava invece quella con Benedetto Croce. «Son sicuro del fatto mio e son pronto a fare i conti con chiunque, senza metter sotto banco neppure un centesimo». Giovanni Papini non era certo tipo da tirarsi indietro, quando c’era da accapigliarsi nelle zuffe intellettuali. Ne era attratto e gli garbavano. E lo stesso fece con don Benedetto. Nelle celebri e fortunate ‘Stroncature’ lo definì un «bestione da soma e da lavoro», accusandolo di voler essere «il solo papa, il solo messia, il solo dittatore della cultura italiana», e di essere, con la sua sopravvalutata filosofia, pericoloso per l’intelligenza della gioventù. Più tardi, Soffici e Papini creeranno un’altra rivista, ‘Lacerba’, per dare maggiore risalto all’arte e alla poesia (con la parentesi futurista – conclusasi con il noto articolo ‘Il cerchio si chiude’ – e la scoperta di Ungaretti). Nel contempo Giovanni Papini dava alle stampe ‘Un uomo finito’, la sua autobiografia spirituale: «Caro Giuliano», così ricordava Giuseppe Prezzolini, «la nostra amicizia non ha avuto niente di molle, di femmineo, di patetico e – diciamolo pure – di cordiale. È stata l’amicizia di due cervelli in pena e non la corrispondenza di amorosi sensi di due cuori confidenti. Non ci siamo baciati mai; non abbiamo pianto insieme, neppure una volta e nessuno di noi ha detto all’altro i segreti più cari delle sue passioni. Sì: tu dovrai riconoscerlo. La nostra amicizia non fu come tutte le altre. Tutta cerebrale, tutta intellettuale, tutta filosofica ebbe pur nondimeno gli ardori e le tempeste degli attaccamenti del cuore». Prezzolini, anni dopo, osserverà: «Ci fu da parte mia un sentimento, parte cosciente e parte inconscio: quello di difendermi dalla personalità di Papini. Sentii subito che era un genio». Ma bisognava ribellarsi alla sua aggressività «per poterci stare insieme. In un certo senso era questo il miglior modo di acquistar la sua stima. Inoltre, quando lo incontrai, mi superava di quasi un anno d’età, e molto di cultura e di lettere, e infinitamente di sicurezza intima». Lo scrittore fiorentino lavorò poi al ‘Tempo’ di Roma (occupandosi della terza pagina) e scrisse ‘L’uomo Carducci’. Finita la Grande Guerra, una profonda crisi spirituale lo accompagnò. Nacque in quel contesto la ‘Storia di Cristo’, che tenne nascosta fino all’ultimo persino alla moglie. Quando uscì la sorpresa fu enorme, perché erano ben note le sue idee ed era considerato una specie di ateo bestemmiatore. La scrisse, comunque, con la consapevolezza che nessuna vita di Gesù «potrebbe essere più bella e perfetta degli Evangeli». Ma, al di là di tutto, dietro la conversione c’era stato l’aiuto del padre gesuita Rosa, direttore della ‘Civiltà Cattolica’. Egli fece nel ’25, anno giubilare, un viaggio a Roma. Ne approfittò pure per far visita al povero Giovanni Amendola, bastonato dalle squadracce fasciste. Papini venne tenuto fuori della porta dell’Accademia d’Italia per alcuni anni (peraltro da lui ideata e caldeggiata). A remargli contro fu soprattutto Marinetti, che non gli perdonò il ripudio del Futurismo. Non era un oratore, anzi tutt’altro. Ottenne inoltre la prestigiosa cattedra di Letteratura italiana all’Università di Bologna (già ricoperta dal Carducci e dal Pascoli), ma l’aggravarsi della malattia agli occhi lo costrinse a rinunciarvi. Quando morì D’Annunzio (ferocemente stroncato in passato), volle recarsi a S. Trinita a pregare per lui. Dopo il vile assassinio di Giovanni Gentile, Papini rifiutò di presiedere l’Accademia d’Italia. Divenne terziario francescano con il nome di fra Bonaventura. Egli non appartenne a nessun partito, pur non rinnegando mai la sua tardiva amicizia con Mussolini (come registra il Ridolfi, suo biografo). Ormai completamente cieco e paralizzato, si spense l’8 luglio del 1956 a Firenze.

Patrizio Ciotti

lunedì 2 novembre 2009

Destra razionale , reale , realistica.









Un popolo di Poeti, di Artisti, di Eroi, di Santi, di Pensatori, di Scienziati, di Navigatori, di Trasmigratori

I Progetti, così come gli esseri umani, nascono, crescono e si evolvono (mutanda mutandis).
Per un Progetto credibile e serio è obbligatorio il verificarsi di alcuni presupposti: capacità di intercettare i bisogni e le aspettative; capacità di suscitare speranze ed emozioni; capacità di indicare strade coerenti e percorribili; capacità di preservare i valori che sono alla base della nostra civiltà e democrazia; capacità di individuare le evoluzioni su scala mondiale e stare sempre “un passo avanti” onde evitare onde d’urto; avere come condizione “sine qua non” una tradizione, un’idea che esisteva, esiste ed esisterà da difendere e preservare senza tentennamenti di sorta; essere “culturalmente” preparati ed informati; sapersi mettere in discussione.
D’altronde come sosteneva giustamente Eduardo De Filippo “gli esami non finiscono mai”.

Più semplicemente sentiamo l’esigenza di dare una risposta, con l’Associazione Culturale Telematica “Destra Razionale”, a tutte quelle persone che pensavano ad uno snaturamento delle proprie ragioni ideali come uomini e donne liberi di pensare e di decidere, uno snaturamento ed annichilimento di una parte della cultura della Destra italiana rivolta al sociale e laica succube del pensiero clerico-nostalgico post ventennio.
Vogliamo ridare una “luogo virtuale” a tutte queste donne, uomini, ragazze e ragazzi e con coraggio ed orgoglio rivendicando la nostra secolare storia, i valori ad essa collegata, e quel valore aggiunto che ha dato la Destra italiana (con tutte le Sue anime) anche nel dopoguerra all’Italia per l’Italia.
L’Associazione Culturale Telematica “Destra Razionale” è un laboratorio “avanzato”, politicamente indipendente da ogni dogma sia esso religioso che politico e che vuole approfondire a capire le evoluzioni storico-culturali cercando di frenare revisionismi fatti “in fretta o di comodo” ed aprire ancora pagine chiuse; approfondirne altre.

Un progetto al quale crediamo fortissimamente ed impegniamo tutti noi stessi con passione e dedizione, nel solco più alto dello spirito della Politica e della Cultura: il servizio e la conoscenza.
Noi lanciamo un messaggio preciso: crediamo nel popolo italiano; crediamo nella forza dei valori; crediamo in un futuro migliore; crediamo nella “ratio”: la più grande ricchezza dell’Italia sono gli italiani.
Crediamo nel popolo italiano: poiché siamo fortemente convinti della nostra secolare ricchezza storico-culturale, della nostra fantasia, della nostra arte, della voglia di lavorare e vivere, della voglia di dialogo e voglia soprattutto di un futuro certo e stabile, con l’importantissimo aiuto di un bagaglio storico e valoriale che funge e dovrà fungere da faro per tutto l’Occidente non temendo confronto alcuno.
Crediamo nella forza dei valori: Patria, famiglia e grande rispetto per la Santa Romana Chiesa, Pietas cristiana, giustizia, equità sociale, dignità dell’uomo, diritto alla famiglia per noi non sono slogan, ma lo abbiamo ben radicato nel nostro DNA. Crediamo nel valore delle più evolute democrazie occidentali in rispetto ed ossequio degli accordi internazionali.
Crediamo in un futuro migliore e cerchiamo di proporre soluzioni serie, concrete, solide e soprattutto fattibili. La ricerca delle soluzioni più efficaci in un mondo velocissimo che cambia repentinamente il proprio aspetto e le congiunture internazionali. Crediamo che il futuro passi necessariamente in una Europa forte, stabile, decisionista e protagonista ove siano indiscutibilmente indicate le radici cristiane. L’anacronismo di quartiere non ci appartiene.
Bisogno di sicurezza, legalità, giustizia ed equità sociale, lotta all’immigrazione clandestina, lotta alla Mafia, certezza della pena, tutela della famiglia, diritto alla casa, rilancio dell’economia, lo Stato come Partner affidabile su cui poter contare e non come vessatore ingordo, ammodernamento delle infrastrutture e degli apparati amministrativi, rilancio di una nuova era energetica, sono solo alcuni dei temi sui quali discutiamo nell’Associazione Culturale Telematica “Destra Razionale”.
In cammino dell’Associazione non sarà certamente facile ma pieno di difficoltà, insidie ed imprevisti: a “molti” non facciamo comodo per puro tornaconto personale. Siamo una “spina nel fianco” e ne siamo felici. Siamo abituati a “combattere” ed accettare le sfide più difficili senza tirarci indietro. Siamo combattenti fieri ed il nostro valore aggiunto si è capito che è una grande risorsa da valorizzare (i dati StatPress registrati sul Blog – http://www.destrablog.eu – e l’adesione al Gruppo su Facebook sono lì che lo testimoniano).

Non è nel Nostro humus culturale il “duri e puri fino alla morte” o il “sempre e comunque contro”. In sostanza, la negazione della possibilità di ricercare una realtà oggettiva condivisibile o un dialogo per una presunta superiorità “ideologica”.
Ricerchiamo, con il mezzo della Cultura e del Dibattito, una vera “memoria condivisa” che non sia frutto di solo logiche, anche se legittime per la stabilità, politiche.
Per il bene dell’Italia in questo momento molto difficile e di continuo mutamento-transizione, se si coltiva profondamente l’idea di avere delle giuste soluzioni e delle ottime proposte per i gravi problemi che nel quotidiano vive una popolazione come la nostra allo strenuo delle proprie forze e risorse, allora ci si deve per lo meno fermare a riflettere. SERIAMENTE.
Avere l’umiltà, per fermarsi ad interrogarsi sul futuro. Anche attraverso il confronto storico per quanto riguarda la storia del Partito Fascista, ma anche per quanto concerne il Partito Comunista (la quale ideologia è stata una delle pagine di orrore e morte più cruente e drammatiche della storia).
Si deve cercare di costruire, per lo meno progettare, un ponte verso “quella parte” che sembra tanto distante da noi ma che possiamo aiutare a migliorare per migliorarsi che oggi, ha ragione, è vista come una delle “Caste”.
E’ indubbio che anche “dall’alta parte” qualcuno sì debba industriare e sforzare nella costruzione di un dialogo costruttivo: ma se non ci si crede, se non si ha fiducia nella buona fede, se non sì comincia a dialogare, se si hanno pregiudizi, se si fanno solo processi alle intenzioni, allora non si edifica nulla. C’è solo l’humus della distruzione al dialogo fine a se stessa. E’ solo politichese per il politico di professione vecchio stampo che ogni italiano ha rigettato in cuor suo.
Per fortuna abbiamo qualche ottimo interlocutore “illuminato”.
Modificare in meglio una azione di governo grazie al vostro-nostro protagonismo culturale. Noi vogliamo e dobbiamo fare questo per il rispetto della Nostra patria e per quanti per Essa sono morti.
Dobbiamo difendere il diritto a sognare, sperare e credere che un futuro mia migliore sia possibile: per TUTTI.
Noi siamo assolutamente convinti di poterci confrontare con chiunque senza la paura di essere fagocitati culturalmente e con la sicurezza di sapere chi siamo, da dove veniamo e quali siano i nostri valori; senza facili slogan dallo stile e dal sapore retrò.
Siamo tristemente consapevoli di quel che alcuni “irriducibili” ci diranno grazie anche al clima di scontro che si è voluto generare. Saremo accusati di essere fratelli o parenti del demonio. Ciò nonostante sarà per loro impossibile spiegare perché è giusto testimoniare il passato senza poter incidere sul futuro.
Il tempo sarà galantuomo: come sempre.
Noi invece pensiamo al futuro dell’Italia e degli italiani e siamo pronti a partecipare a questa nuova e grande rivoluzione culturale.

L’Associazione Culturale Telematica “Destra Razionale” vuole divenire uno dei “punti di riferimento” per le nuove generazioni, poiché siamo profondamente convinti di essere tra i “naturali interpreti” di quella voglia di cambiamento e di politica nuova che i giovani ricercano con tutto loro stessi, con tutta la loro freschezza, la voglia di vivere e di famiglia: semplicemente legittima voglia di futuro, voglia di vivere.
E’ a loro che ci rivolgiamo maggiormente, perché la tradizione che rappresentiamo merita la formazione di giovani capaci di attraversare il presente e portare i nostri valori con passione e determinazione nel Futuro senza complessi e con competenza data una solidità culturale.
Una generazione PER e non sempre e comunque CONTRO, una generazione matura ed inserita in un contesto mondiale. I nostri Giovani possiedono delle grandi risorse e potenzialità purtroppo spesso mortificate da alcuni cortocircuiti del “sistema italia”.
I giovani meritano, ed hanno il diritto, a partecipare a pieno titolo al rinnovamento della loro Patria: da veri protagonisti.
Giovani che non vogliono essere sterili spettatori di un sistema che cambia ed evolve, giovani che non vogliono ridurre la politica e la cultura alla mera contestazione e neanche sono in cerca di un nuovo scontro generazionale portatore di morte, dolore e sofferenza, giovani a cui il passato ha insegnato, insegna ed insegnerà.
L’Associazione Culturale Telematica “Destra Razionale” offre alle ragazze e ragazzi uno spazio web vero, libero senza padrini o padroni, dove cominciare ad essere consapevoli delle proprie capacità di orientare, di influenzare e di costruire; capaci di “contagiare”, con la loro storia, i loro valori, la nostra cultura gli animi dei coetanei e tornare ad essere i principali attori di un “risorgimento culturale”.
Dalla politica all’università, dal mondo dell’associazionismo a quello sindacale, dal lavoro all’impresa, dai dipendenti pubblici e privati, dalle infrastrutture all’integrazione, la nostra amata Patria manifesta sempre di più una profonda crisi strutturale. Nonché smarrimento culturale con testi scolastici che omettono e non approfondiscono con la dovuta imparzialità storica il nostro processo sociale evolutivo. Stiamo smarrendo la nostra identità, la nostra reale tradizione storico-culturale culla dell’Occidente. Non esistono più “Magister Vitae”, la meritocrazia sembra essere un termine estinto, la solidarietà è un optional e i genitori non credono nei propri figli come i figli non credono più nei genitori.
La “guerra tra poveri” che si è innescata e voluto innescare noi la ripudiamo e faremo di tutto affinchè essa cessi e si concentrino gli sforzi sullo studio e l’approfondimento delle tante problematiche che sono la causa della stessa.
Metastasi devastanti che sono tristemente sotto gli occhi di tutti. L’implosione della famiglia e della scuola che sta generando a catena l’implosione di tutta la società italiana. La triste realtà della natalità zero in Italia e lo spostamento verso i 40 anni per la procreazione di figli sono aspetti che ci debbono far riflettere molto attentamente. Il Santo Padre si sta battendo senza tregua per arginare questo dramma sociale e cercare di far invertire la rotta attraverso una forte azione socio-culturale. Il quoziente familiare, una casa, la lotta a chi utilizza impropriamente le leggi sul lavoro, asili nido, controllo sui costi dell’istruzione ed accesso alla stessa, sono strumenti indispensabili per poter dare la possibilità a molti giovani di divenire uomini e donne, mariti e moglie, padri e madri: SEMPLICI CITTADINI COMPIUTI. Oggi questo viene spesso negato.
Abbiamo il compito di trovare le risposte a questo degrado intragenerazionale, cogliendo l’opportunità di diventare “guide autonome” per un mondo giovanile che si confronta, che dibatte, che prende posizione, che approfondisce ed analizza, che guarda negli occhi sia l’Italia, l’Europa ed il Mondo con cognizione di causa e profondo interesse, che siano un valore aggiunto per la progettazione, la realizzazione di un nuovo supporto per tutto il centro-destra e non “dei semplici pezzi di ricambio” ex post.
Per questi motivi l’Associazione Culturale Telematica “Destra Razionale” è conscia che la cultura occidentale ed italiana in particolare ha origini storiche che vengono da molto lontano, origini che, nel corso dei secoli, sono state alla base per movimenti di popolo, terreno fertile per le ideologie, le arti, la filosofia, la scienza, e lo spirito che hanno caratterizzato anche tutto il ‘900.
Nel tempo, e soprattutto nella seconda metà del ‘900, si è andata sempre più affermando un’idea di Stato che, mutuando le strutture sociali del periodo Fascista, ha posto le basi per un Italia realmente inserita a pieno titolo in un contesto Europeo.
Si sono affacciati nella nostra società valori e idee che, seppur nate durante il Risorgimento Italiano, hanno attraversato tutto il secolo scorso e che oggi si ripropongono con tutta la loro forza generatrice e rigeneratrice.
Se la fine del ‘900 è stata segnata da una “crisi dei valori”, il terzo millennio si affaccia alla storia come il momento della “riscoperta” di quei valori.
Il crollo del Muro di Berlino ha posto in evidenza come la rivoluzione iniziata con il Risorgimento, con i moti Mazziniani e culminata con l’Unità d’Italia, non sia stata portata a compimento proprio grazie alla contaminazione di un certo tipo di sinistra massimalista. In particolare di una branca della sinistra Italiana (e non) che, dopo la caduta del Fascismo, ha preteso di monopolizzare valori come la Democrazia, la Libertà, la Solidarietà ed Equità.
Di fatto questi Valori sono stati ridotti a semplici enunciazioni scritte o verbali.
Un certo tipo di cultura di stampo marxista è riuscita a penetrare anche nelle coscienze di alcuni movimenti cattolici trasformando il messaggio Evangelico in messaggio, logicamente denaturato, politico.
Nel momento del palese fallimento dell’utopia Marxista in Italia abbiamo assistito ad uno sbandamento di coscienze che non riuscivano a trovare una logica e conseguente collocazione.
Per esempio il “Capo” o meglio il “Datore di lavoro” deve essere considerato, oggi, un amico e “tramite” con il quale realizzare la propria esistenza.
E’ indubbio nel 1994, con la vittoria della coalizione di centrodestra, per la prima volta dal dopo guerra, si è arginata l’avanzata della sinistra in Italia in alcuni settori (Case Matte) e ritornare a parlare, senza demonizzazioni, di una DESTRA POLITICA grazie all’evoluzione culturale che dal Movimento Sociale Italiano ha portato alla fondazione di Alleanza Nazionale.
Una Destra culturale che rinnega una lotta di classe speculativa, fine a se stessa e frutto di una ideologia totalitaria. Una Destra culturale che rinnega la violenza come mezzo politico. Una Destra culturale senza nostalgia sancita ufficialmente dalla svolta di “Fiuggi”. Una Destra culturale che può tranquillamente dare voce a milioni di cittadini che per 50 anni sono stati costretti al silenzio e “obbligati” a vivere nel “segreto della propria anima” il loro credere.
Una DESTRA che però in dieci anni ha tentennato e non ha avuto il coraggio di riformare un Paese che chiedeva, con il voto, un radicale cambiamento ed una precisa svolta politica.
Sicuramente la causa va ricercata anche nella frammentazione politica che rendeva l’aspetto decisionale impossibile o schizzofrenico a causa di diktat, visibilità, invidie, gelosie, giochi di segreterie e tristi teatrini.
Con il voto del 13 e 14 aprile 2008 il Popolo italiano, ha operato la più incruenta delle rivoluzioni politiche semplificando la politica Italiana e passando da uno pseudo bipolarismo ad un bipartitismo incompiuto.
Questa semplificazione, per Noi assolutamente necessaria, ha fatto si che il Governo deputato democraticamente alla guida della Nazione, abbia potuto, come non mai, essere decisionista ed interventista. Questo chiedeva il popolo italiano, questo hanno ottenuto.
Sarà difficile e non auspicabile tornate indietro.
Ecco quindi, come è sotto gli occhi di tutti, che non c’è più spazio per piccole formazioni politiche o per frammentazioni che non rientrino in una logica bipartitica o bipolarista decisionista.
L’Associazione Culturale Telematica “Destra Razionale” attraverso letture, scambio di informazioni, dibattiti su politica, attualità, cultura in senso generale e storia, vede nel futuro:
I) una Destra Razionale che condanna fortemente gli orrori (leggi razziali; squadrismo; censura) del Ventennio ma che riente di dover porre l’attenzione su alcune incredibili riforme sociali a che vuole valorizzare il meglio di un periodo socialmente molto fertile ed all’avanguardia rispetto il resto dell’Europa;
II) una Destra Razionale che ritiene il periodo Fascista facente parte della storia e del passato dell’Italia;
III) una Destra Razionale che guarda avanti e che ha nel proprio DNA la Costituzione Italiana;
IV) una Destra Razionale che è sociale nell’accezione più ampia del suo termine e che guarda soprattutto le istanze delle fasce deboli: bambini, diversamente abili, anziani, disoccupati;
V) una Destra Razionale che non rinnega il passato ma dal passato trae insegnamento e traghetta valori immortali che hanno attraversato i secoli sino ai giorni nostri;
VI) una Destra Razionale che non si chiude in se stessa ma che si apre alla gente per la gente e che non ha paura del confronto dialettico e culturale nel rispetto degli altri;
VII) una Destra Razionale che vuole la valorizzazione dei giovani talenti italiani nel campo della ricerca; della medicina; delle arti; dell’imprenditoria; del lavoro Pubblico e Privato;
VIII) una Destra Razionale che vuole un’Europa forte e protagonista nel mondo;
IX) una Destra Razionale che rivendica con tutta la propria forza che vengano riconosciute le radici cristiane nella Carta Costituzionale Europea;
X) una Destra Razionale che sia portavoce per le Pari Opportunità: quote rosa e quota giovani;
XI) una Destra Razionale che onora gli accordi internazionali;
XII) una Destra Razionale nè fascista, nè antifascista, ma semplicemente “A-FASCISTA” che ha come unica nostalgia la voglia di futuro.
LE IDEE E I VALORI CAMMINANO CON LE GAMBE DEGLI UOMINI E DELLE DONNE E NON CON QUELLE DEI SIMBOLI.
Un simbolo si può cambiare, rifare ex novo, ma un valore, un’idea, un sogno non muore mai: sta nello spirito dell’Uomo.
Come diceva Giorgio Almirante “Le radici profonde non gelano”.
E per fare ciò è necessario avere UMILTA’ nel saper ascoltare anche chi non la pensa alla stessa maniera.
Crediamo che la vera Cultura di Destra sia aprirsi al dialogo e non chiudersi in un’autocelebrazione feticistica legata solo ad un simbolo, a spot o slogan.
Crediamo che la legalità, l’onestà, l’onore, il bene per la Res Pubblicae siano dei dogmi per la Cultura di Destra la quale non può e non deve scendere mai ad accordi al ribasso su certi principi.
Consapevoli che questo sarà un’avventura molto bella ed impegnativo, ma non impossibile da compiere e soprattutto da realizzare, riteniamo di porre all’attenzione della gente alcune iniziative-dibattiti culturali forti da proporre e sottoporre ai Governi che si susseguiranno.
L’urgenza primaria consiste nel ridare la possibilità alle famiglie italiane di poter avere degli stipendi (non salari…) e nelle pensioni uno strumento adeguato al costo della vita attraverso una calmierazione dei prezzi e delle tariffe in modo da poter incrementare anche i consumi e rimettere in moto l’economia. Sicuramente il quoziente familiare deve essere la “stella polare” da seguire senza dubbi di sorta nonché l’adeguamento alla media europea degli stipendi e la defiscalizzazione sia delle imprese che dei consumi.
Di primaria importanza è la verifica-rimodifica del Titolo V della Costituzione italiana (cambiato sotto il Governo D’Alema con la Lega Nord) per far si che la scuola, la sanità, la sicurezza e l’istruzione siano competenze esclusive dello Stato onde evitare disastri sociali inaccettabili e che paventiamo.
I generi alimentari di primaria importanza debbono avere un tetto massimo di spesa in linea con gli stipendi e le pensioni erogate.
L’insegnamento dell’inglese dovrebbe avvenire già durante l’asilo nido e ridare l’importanza che meritano sia all’educazione civica, sia allo sport come ottimo strumento di socializzazione e di prevenzione all’uso di sostanze stupefacenti. Non meno importante una informatizzazione massiva sia nelle scuole che nelle famiglie.
Certamente anche il “nodo” sulla libertà e qualità d’informazione e formazione è di grande attualità.
Un forte e deciso impulso per l’utilizzo dell’energia solare per l’uso civile accanto all’utilizzo dell’energia nucleare. La riforma del sistema energetico deve accompagnare in sinergia tutte le neo tecnologie eco-sostenibili.
La difesa dell’ambiente è un valore culturale anche di Destra.
L’Associazione Culturale Telematica “Destra Razionale” attuerà iniziative mediatiche per la gente e per sensibilizzare l’opinione pubblica su questi ed altri problemi.
Questo, in estrema sintesi, rappresenta il Nostro modo di pensare e di porgerci ed è il biglietto da visita per quanti vorranno avvicinarsi all’Associazione Culturale Telematica. Siamo impegnati nella costruzione di un Progetto di sensibilizzazione socio-culturale condivisibile e realizzabile nella misura in cui si eliminino dal tavolo rancori e risentimenti miopi, per il bene comune di tutti i cittadini Italiani.
Bisogna che si superino inutili steccati culturali, paraocchi e pre-giudizi, che non contribuiscono al bene del Paese e non appartengono alla cultura degli aderenti a questa Associazione.
Il Futuro dell’Italia e del suo Popolo è cosa ben più importante di piccole divisioni e sfumature politiche.

Buona discussione sul blog: http://www.destrablog.eu

Buona discussione sul Gruppo Facebook “Destra Razionale”

Email: destra razionale@gmail.com

MORPHEUS - SUPERVISOR

17 set 09 at 09:06

domenica 1 novembre 2009





SAPER AUDE

ABBI IL CORAGGIO DI CONOSCERE !

ESPRESSIONE DIVENUTA FAMOSA GRAZIE AL FILOSOFO TEDESCO E.KANT.

MOTTO DELL'ILLUMINISMO.

BISOGNA USCIRE DALLO STATO DI MINORITA'.

MINORITA' E' L'INCAPACITA' DI AVVALERSI DEL PROPRIO INTELLETTO SENZA LA GUIDA DI UN

ALTRO.TUTTO CIO' NON DIPENDE DA DIFETTO DI INTELLIGENZA,MA DALLA MANCANZA DI

DECISIONE E DI CORAGGIO.

venerdì 30 ottobre 2009

ORSARA DI PUGLIA :''fucacoste e cocce priatorje''.

Come da antichissima tradizione ad Orsara di Puglia (Foggia), nella sera di Ognissanti, e' la ricorrenza dei ''fucacoste e cocce priatorje'', binomio tra il fuoco ed il culto dei morti. L'attenzione verso il paese dell'Alta Daunia e' cresciuta negli ultimi anni con la popolarita' guadagnata in Italia dalla festa americana di Halloween. La ricorrenza orsarese e' invece agli antipodi di quella di Halloween, e' genuina e senza carattere commerciale o festaiolo, con un carattere di rispetto per i defunti.

La tradizione vuole infatti che al calar della sera vengano accesi i falo' ('fucacoste') di ginestra e di legna che vengono raccolte nei giorni precedenti ad Ognissanti. La ginestra cresce abbondante sui pendii dauni intorni ad Orsara. Stando al rito popolare, con il fuoco la ginestra si volatilizza facilmente facendo faville e cio' sta a significare come nell'antica civilta' contadina un legame tra cielo e terra. Oltre alla ginestra, l'altra caratteristica della ricorrenza riguarda le zucche ed e' l'unico elemento in comune con Halloween.

Per tutta la notte vicino alle abitazioni si appendono le zucche antropomorfe ('cocce priatorje') ed incavate per contenere una candela accesa. Secondo la credenza popolare la luce emanata dalla zucca fa ritrovare ai defunti la strada dei luoghi dove hanno vissuto. Nella serata e nella nottata orsarese le famiglie ed i numerosi visitatori si intrattengono vicino ai falo' per consumare cibi semplici come patate cotte con la buccia e castagne. Tuttavia ci sono altre differenze da Halloween, oltre ai significati simbolici. La zucca orsarese e' lunga e non tonda. La festa di Orsara si tiene inoltre il giorno di Ognissanti e non il 31 ottobre, giorno di Halloween.
(SV)

mercoledì 28 ottobre 2009

In Italia si tassa anche il merito.


Strano Paese il nostro ! Tutti (destra-sinistra-centro)fanno a gara a chi la spara più grossa in favore della cosidetta "meritocrazia".
“Meritocrazia” è un sistema di valori che valorizza l’eccellenza indipendentemente dalla provenienza, dal ceto sociale, dalla etnia etc.
Risulta evidente che In Italia il sistema di valori è molto meno meritocratico di quello di altre società, ad esempio quella americana o scandinava.
In Italia accade che secondo l'Agenzia delle Entrate il bonus dato agli alunni più meritevoli (quelli con 100 e lode per intenderci) di Euro 650,00 deve essere tassato perchè considerato "assimilabile ad un rapporto di lavoro determinato".
Un bel pasticcio! Oltretutto nel 2008 questo bonus era di 1000 euro.
E' questo il sistema migliore per motivare i nosti ragazzi?
Così si incentiva il merito ?
Secondo me tutto ciò si configura come una follia.
Sarei curioso di conoscere colui che l'ha pensata.

sabato 24 ottobre 2009

Il PD tiene alla dignità delle donne:meglio i trans delle escort.



Per adesso l'auto-sospensione. Ma la strade è segnata: Piero Marrazzo lascia la presidenza della Regione Lazio. La decisione è arrivata al termine di una giornata convulsa: in mattinata la riunione con i suoi collaboratori principali a proposito del caso del video-ricatto, nel pomeriggio il comunicato che ufficializza la sua posizione. In questo modo, tutti i poteri passano al vicepresidente regionale Esterino Montino.

ooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooo

Era già successo al portavoce dell'ex Presidente del Consiglio Prodi, Sircana, di
farsi sorprendere per le sue "simpatie" verso i trans.
Evidentemente è un "vizietto" tipico del PD...meno male! Marrazzo con le sue frequenze assidue con i transessuali,non rende vana la battaglia del Partito Democratico per la dignità delle donne!
A parte ogni facile ironia,viene ,con questa squallida e triste vicenda,viene smascherata l'ipocrita moralita' della sinistra italiana, che per diversi mesi ha fatto della stessa un suo punto fermo, vomitando insulti e offese per le presupposte condotte poco morali del Cavaliere.
Non si conoscono ancora bene i dettagli del caso se non da quello che si legge sui giornali o sulla rete.Pare che Marrazzo abbia ceduto ad un ricatto.Per me un uomo politico che cede a un ricatto deve dire addio alla politica.
Faccio mie le affermazioni dell'ex governatore Storace che ricorda che l'art 44 dello statuto della regione Lazio prevede dopo le dimissioni , lo scioglimento della giunta ed il ritorno alle urne.

Salvatore Valerio

martedì 20 ottobre 2009

Foggia: è emergenza sociale.


Nella tarda serata di ieri si è consumato a Foggia un nuovo agguato mortale. Erano le 21.30 in viale candelaro, quando il giovane 22enne, incensurato che lavorava in una cooperativa che si occupa di verde pubblico è stato raggiunto da una raffica di colpi di pistola. 4 quelli andati a segno: due alle gambe, uno al gluteo ed uno al fianco. Tutti partiti da una pistola calibro 7.65. Nessun precedente penale nella vita di Iambrenghi. 'Un giovane perbene, gran lavoratore. Un ragazzo molto serio'. Così è stato descritto dai 6 ragazzi e ragazze, ascoltati nella notte dai Carabinieri.
.-.-.-.-.-.-.-.---.....

Emergenza sociale a Foggia:siamo ultimi in tutto ma primi in delinquenza e omicidi.Vedo in giro solo rassegnazione,poca rabbia. La politica è quasi completamente assente.Al comune fanno solo giochi di prestigio per "nascondere" la voragine ...dei debiti. Questa amministrazione di centro sinistra è contigua a quella precedente di sinistra centro. Ben gli stà ai cittadini di Foggia.

giovedì 15 ottobre 2009

Grazie Vendola! L'acqua in Puglia è la più cara d'Italia.


L ’acqua, bene indispensabile ed inalienabile, dono inestimabile del Creatore per tutta l’umanità, da cui dipende insostituibilmente la vita di tutti gli esseri viventi, non può essere trattata come una merce.
In economia, dicono gli studiosi,un bene pubblico è impossibile produrlo per trarne profitti privati. In parole povere l'acqua essendo un bene di tutti ,paradossalmente
non dovrebbe costare nulla.
Sentite questa: siccome l'acquedotto pugliese è un colabrodo (l’acqua si disperde lungo la strada)la dispersione si colloca tra il 30% e addirittura il 50%, aumenterà in Puglia il prezzo dell’acqua da 1,31 euro a 1,44 al metro cubo a partire dal primo gennaio 2010. Per le famiglie è un ulteriore balzello che si assomma alle addizionali Irpef e Irap già in vigore da circa tre anni e all’accise sulla benzina sospesa appena 10 giorni fa.
Nonostante il Governo della Regione Puglia faccia "acqua" da tutte le parti, il suo governatore "rosso" N.Vendola continua, con la sua gestione politico-amministrativa
drammatica e fallimentare,a "tar-tassare" i pugliesi con una politica vessatoria.
Da noi in Puglia (e la Toscana), l'acqua è la più cara d'Italia.
Salvatore Valerio

domenica 11 ottobre 2009

Il Prefetto di Foggia: bilancio o commissariamento.


IL Prefetto della provincia di Foggia ha diffidato il Consiglio comunale del capoluogo a provvedere all'adozione del riequilibrio di bilancio per l'esercizio finanziario in corso, nel termine di 20 giorni dalla ricezione del documento. Decorso infruttuosamente il termine per gli adempimenti richiesti, sarà costretto alla nomina di un commissario ad acta.
ADESSO IL RISCHIO COMMISSARIAMENTO E' VERAMENTE VICINO!
La maggioranza al comune (che poi è minoranza nella città)
parla di atto dovuto del Prefetto.
A mio avviso invece è una prova che il è un Bilancio Comunale con molti punti oscuri , che difficilmente in 20 giorni potranno essere chiariti.

Si avvicina un tutti a casa?

venerdì 9 ottobre 2009

Obama : Premio Nobel della Pace sulla fiducia.


“Sono sorpreso, onorato e profondamente commosso, ma non sono sicuro di meritare il premio”. Così Barack Obama commenta davanti ai giornalisti la decisione del comitato norvegese di assegnargli il Premio Nobel per la pace 2009. “Accetto questo premio come chiamata all’azione per tutte le nazioni di fronte alle sfide del ventunesimo secolo”, ha aggiunto Obama.
Il comitato del Nobel ha attribuito il premio al presidente degli Stati Uniti “per i suoi sforzi straordinari volti a rafforzare la diplomazia internazionale e la cooperazione tra i popoli”.

Va tutto bene per carità, però a me da l'impressione di un premio Nobel della Pace dato sulla fiducia, un pò frettoloso e non dato per meriti reali che in realtà non possono essere giudicati e essere tanti in virtù dei soli 9 mesi di mandato presidenziale.Ma...tant'è.

mercoledì 7 ottobre 2009

Lodo Alfano:incostituzionale per la Consulta.



Una sentenza chiaramente politica, che oltretutto allontana dalla Corte Costituzionale l'immagine di linearita' , coerenza e neutralità tutte cose che dovrebbero essere gli elementi che caratterizzano un organismo cosi' importante e delicato nella vita democratica della Nazione .
A questo punto il Governo guidato dal Premier raddoppi gli sforzi per portare avanti il programma e le riforme per cui è stato votato nel 2008.
Avanti Cavaliere!

venerdì 2 ottobre 2009

Foggia :invasi dalla monezza .


Il titolo non tragga in inganno!
No,non mi riferisco alla classe politica locale che attualmente amministra Foggia ma alla situazione che noi, poveri cittadini che paghiamo le tasse sui rifiuti, stiamo vivendo.
Foggia invasa da rifiuti, un solo mezzo dell'Amica a lavoro (causa sciopero).
I mezzi sono tutti scassati e i fornitori che avanzano migliaia di euro, non ne vogliono più sapere di anticipare denaro per le riparazioni.

Perchè i cittadini foggiani non si incazzano per questo disservizio?

Facciamo valere la legge 83 del 2000, che prevede la precettazione che autorizza

l'autorità competente a imporre la fine di uno sciopero.

sabato 26 settembre 2009

Foggia: tra immondizia buche e tombini aperti.



Ho letto giorni fa che alcuni cittadini lamentavano la presenza, su alcune vie di Foggia,oltre alle "normali" buche e sacchetti di immondizia sparsi quà e là, di alcuni tombini senza la regolare chiusura, che rappresentano dei pericoli seri per pedoni e automobilisti.Faccio presente che da mesi ormai nella traversa che sbocca di fronte all'Istituto Tecnico Giannone ,prolungamento di via Postiglione fanno bella mostra due tombini che quanto piove si riempiono dando la sensazione che non vi siano.Il comune ha fatto "picchettare" la zona adiacente, ma un passante distratto o un bambino potrebbe sicuramente finirci dentro.
Allego le foto che parlano chiaro. Un tempo c'erano le circoscrizioni che provvedevono a segnalare queste cose, adesso ormai con una municipalità dissestata da debiti e problematiche di varia natura la città va, via via ripiegandosi sempre
più su se stessa avvolta da una deprimente rassegnazione.
Salvatore valerio

sabato 19 settembre 2009

Il silenzio degli innocenti.




I paracadutisti italiani caduti a Kabul in un attacco kamikaze sono le vittime sacrificali di una politica impostata dagli USA.
Provo un senso di fastidio sia per il vittimismo cialtronesco delle Istituzioni sia per lo sciacallaggio usato per bassi fini da quella parte politica che chiamano opposizione. Kabul come Nassirya: sangue versato dai nostri parà ridotti ad essere esportatori di “libertà” e “democrazia” lungo la via del petrolio e quella della droga.
I corazzati "lince" difendono realmente l'incolumità dei nostri soldati?

E' URGENTE UN'INCHIESTA PUBBLICA SULLE CONDIZIONI DI SICUREZZA IN CUI OPERANO I MILITARI, IN ITALIA E ALL'ESTERO.
Non mi va di aggiungere altro.
Rispetto e silenzio per queste giovani vite prematuramente spezzate.

(SV)

giovedì 17 settembre 2009

Sanaa è figlia mia.


Parlano di accoglienza di integrazione. Poi quando queste ci sono, non vengono accettate dalla famiglia di religione musulmana.
Una bimba, diventata donna e che, in quanto tale, voleva scegliere come condurre la propria vita.
Ha “peccato” innamorandosi dell’uomo sbagliato, un italiano, ma sopratutto un non musulmano. L’islam proibisce alle donne di sposarsi con un cristiano.


Una preghiera per una giovane vita prematuramente spezzata per mano dell'ignoranza , dalla non conoscenza delle elementari regole di civiltà e da un becero integralismo.
Consentitemi da padre di esprimermi così:Sanaa è figlia mia,figlia di tutti noi.

Salvatore Valerio

mercoledì 16 settembre 2009

Quando si dice prenderla alla lontana,,,






Il nuovo sindaco di Foggia Mongelli (coalizione puttpurrì cioè centro-sinistra e un pò di quella che fu destra)sostiene che i debiti della passata amministrazione Ciliberti (centro-sinistra)ammonterebbero a 50-60 milioni di euro.
C'è chi come lo scorso assessore al bilancio,attualmente consigliere, continua a sostenere che la colpa del (quasi )dissesto finanziario del Comune di Foggia è da addebitarsi alla gestione amministrativa Agostinacchio ,precedente a quella Ciliberti.
Secondo me invece la colpa dei debiti non è della inesistente amministrazione passata di centro sinistra (sulla presente è ancora troppo presto per dare ... giudizi) e nè di Agostinacchio ma della amministrazione del Podestà Alberto Perrone che governò Foggia dal 1928 al 1934 lasciando qualche debituccio.
Ma vergognatevi...

Salvatore Valerio

mercoledì 9 settembre 2009

Festival del Cinema di Venezia, oppure Festa dell'Unità?


Mai un Festival di Venezia fu così politicizzato, a senso unico. In questi giorni addirittura manifestazione con bandiere rosse da parte dei comunisti nostrani all'arrivo del dittatore comunista Hugo Chavez. Lo stesso che si distingue a livello internazionale per la violazione dei diritti umani. Sinistra comunista penosa...
Vorrebbe esportare questo modello in Italia...Patetici.

Oggi è il turno di Michele Placido con "Il grande Sogno":Costruita su numerosi flashback e di natura fortemente personale,e politico, la pellicola ci mostra un protagonista, Nicola, che arriva a Roma alla fine degli anni '60 perché vuole frequentare l'accademia di arte drammatica e per mantenersi si arruola nella polizia e viene coinvolto negli scontri con gli studenti. È il primo marzo del 1968.
Per fortuna molti si svegliarono presto dal "sogno" sessantottino...
L’intellighenzia, o presunta tale, evidentemente continua a stare senza alcun dubbio da una parte sola. A sinistra.
Altro che libertà di stampa e piagnistei vari...

Salvatore Valerio

sabato 5 settembre 2009

Foggia:ma cosa succede in piazzetta (Piazza Cattedrale) ?


«Ue’ vecchjarì, vine qua’ che fazz vede’ eje» riferito all’uomo più anziano di due coppie adulte che passeggiavano (ore 23.15 dell’altro ieri sera) sull’isola pedonale di corso Vittorio Emanuele.

L’uomo prova a rispondere, disorientato di fronte a tanta (gratuita) volgarità.

E allora i bulli incalzano: «Che dej, tamma’ palià proprje allore». Pochi metri più in là, sul gradino della libreria Dante in via Cesare Battisti.

Una donna inciampa col passeggino sul piede di due ragazzi (ore 23.35 dello stesso giorno), due ragazzi che non sono in sosta relax ma si stanno tranquillamente bucando nel centro della città.

E le ronde? Ci sono eccome, ma non sono quelle miste polizia-esercito ma quelle dei bulletti (non oltre quindici anni) che sembrano essere diventati i nuovi padroni di una città che in realtà non comanda, non controlla e non governa nessuno. Una Blade runnerinattesa, incontrollabile. E sinceramente insopportabile.

A 10 GIORNI DAL DELITTO -A dieci giorni dall’omicidio di Angelo De Rosa (accoltellato in piazza del Lago per una discussione esplosa per una banalità sconcertante) la Gazzetta è andata a verificare cos’è cambiato, cos’è successo e come ha reagito il salotto buono della città.

Che ingenui: nessuna reazione, nessun sentimento. Nulla. Il centro è passato in soli dieci anni (dal boom indiscriminato di locali datato 1999 all’omicidio dello scorso 25 agosto) da salotto a giungla senza riferimenti, da punto di elite a zona off limits.

Come se fosse una qualsiasi periferia degradata e sottosviluppata, con l’aggravante - a questo punto storica, visti gli innumerevoli tentativi di raddrizzare il fallimento in corso d’opera - di avere generato un mostro con moltissime teste.

Ma di soluzioni vere e soprattutto di segnali di miglioramento... non se ne sono mai mvisti.

IL FALLIMENTO DEI CIV -E’ sotto gli occhi di tutti ad esempio il fallimento di quel che avrebbero potuto e non hanno fatto i Civ, dalle insegne e gli arredi dei locali tutti uguali al rompete le righe generale che ha dato il via alla più grossolana deregulation urbanistica degli ultimi anni.

Un esempio emblematico del fatto che il centro è terra di nessuno è rappresentato dall’imbarazzante totem informatico piantato sotto il Comune almeno 5 anni fa, doveva servire per dare informazioni ai turisti (quali?) ma non è mai entrato in funzione.

Un orrendo oggetto d’arredo per di più senza funzione, sotto Palazzo di città e nessuno dice niente.

Ma andando oltre si potrebbe estendere l’inda - gine a come si è ridotta piazza dei Martiri triestini, da punto d’orgoglio a parcheggio di abusivi che consentono la sosta delle auto fin dentro le pizzerie (perché mangiare odorando gasolio è privilegio per pochi, solo per foggiani veri).

ASSOLUTA IMPOTENZA -Quel che ci è parso molto chiaro durante questa ricognizione notturna nella «piazzetta», o meglio in quel che resta della piazzetta, è stato l’assoluto senso di impotenza.

Tutti fanno quel che vogliono, tutti si comportano come vogliono.
«Eue’ Giuvà, u motorine ndo’ le mjse?»e a domanda risponde. «Sotto o’ Comu’n». Ma naturalmente si poteva fare meglio. «Efesse’ fine e là, eje haggje mese sotto a cattedrel, va vau piggje e purtel a qua... chi cazz tadda dice nind».

Sotto a «cattedrel» significherebbe sotto l’ingresso della chiesa madre, con le ruote sul bianco appena rifatto delle mura romaniche. Che dire? Nulla, appunto. Se non che tutto questo - dialoghi surreali compresi - avviene senza il briciolo di un poliziotto, di un carabiniere, di una ronda seppur in versione ridotta che per sbaglio si trova in centro.

Dell’altro giorno l’annuncio (evidentemente imprudente) delle istituzioni: «Mai tanti controlli come in questi giorni!». Possiamo assicurare che non è così, che durante la nostra ispezione (compiuta, lo ribadiamo, giovedì notte tra le 22 e 23.50) non si è vista nemmeno l’ombra di un rappresentate delle forze dell’ordine.

Per non parlare dei vigili urbani, che lusso vederli in giro a quell’ora. Ecco come si sono sovvertiti i valori, ecco come il centro è divenuto meno sicuro di quello che era il temutissimo Cep (oggi zona rispettabile in confronto a via Duomo e piazza Lago).

A frequentare la «piazzetta» in questi giorni ci si meraviglia che il delitto De Rosa sia avvenuto solo adesso, ci si meraviglia di come mai una tragedia simile abbia suscitato tanto clamore. Era del tutto prevedibile.
da La Gazzetta del Mezzogiorno

sabato 29 agosto 2009

Eureka! Il Ministro Giulio Tremonti "scopre" la socializzazzione e la partecipazione degli utili delle imprese da parte dei lavoratori.


In un contesto economico di crisi dove il welfare è in rovina, le banche falliscono,lo spettro del licenziamento è sempre più realistico, urge rivedere
le regole di un mercato che, sregolato e senza freni, ha collassato su se stesso. Come il comunismo, anche il capitalismo, datosi per vinto, è scoppiato, vittima delle sue stesse contraddizioni, prigioniero della sua libertà. Molto fittizia più che reale. Al meeting di Comunione e Liberazione Giulio Tremonti bacchetta "gli stregoni delle banche" ed elogia gli operai della Innse considerandoli degli eroi.
E a riguardo delle politiche sociali fa riferimento alla "compartecipazione dei lavoratori agli utili delle imprese che sarebbe fattibile grazie ad un patto con gli imprenditori". In verità qualche mese fa anche il Ministro Sacconi aveva detto:
"la sinistra Italiana è ancora vicina ai poteri forti e al relitto borghese sempre più parassitario e cialtrone,che è tra le cause dello sconquasso economico in atto." Facendo così strada al modello partecipativo, figlio di quella socializzazione repubblichina, tanto agognata in questo dopoguerra dagli esuli in patria e definendolo: «fondamentale per creare quella complicità tra capitale e lavoro e che da sola può garantire alti livelli di crescita nei prossimi anni».
Personalmente questa spinta alla partecipazione agli utili delle imprese da parte dei lavoratori mi piace.Chi viene come me dall'Msi non può che accogliere favorevolmente questa ipotesi.D'altra parte lo stesso articolo 46 della Costituzione recita:"Ai fini della elevazione economica e sociale del lavoro e in armonia con le esigenze della produzione, la Repubblica riconosce il diritto dei lavoratori a collaborare, nei modi e nei limiti stabiliti dalle leggi, alla gestione delle aziende." Dopo aver archiviato l'Msi e la sua vocazione corporativa, non adatte al mercato "globalizzato",la socializzazione prese altre vie.La partecipazione dei lavoratori, come prospettiva politica, torna in auge nel documento programmatico di Alleanza Nazionale. Proposta, da Gianni Alemanno, in quel di Fiuggi, primo congresso del partito. Il modello di riferimento è la Mitbestimmung (codecisione) applicata, in Germania, in imprese con più di 2000 lavoratori.
La socializzazione ha il valore di sposare i pregi di ogni sistema economico, finora proposto, epurandone le deficienze. Dosando libertà e solidarietà in par misura. La novità piena dell’ economia partecipativa è il ruolo che il soggetto produttivo assume. L’uomo non è più parte di un automatismo, un ingranaggio fra tanti, ma diviene cardine, centro, fautore del proprio destino. Ritrova se stesso nel compito che svolge, prendendo parte alle decisioni sul proprio futuro, armonizzando il proprio presente. Il lavoro cessa di essere un fine, nella peggiore delle prospettive economiciste, in direzione di divenire un mezzo per trovare se stessi, completare la propria libertà all’interno di un insieme armonioso. Laddove libertà e necessità collimino come due rette che si incontrano all’orizzonte. Dove, non più le attinenze fra gli elementi che lo compongo, ma il valore stesso degli elementi assume un ruolo primario.
La partecipazione è un metodo contingente dettato dalla necessità di saldare la frattura tra capitale e lavoro. Consumata dopo la fine del feudalesimo e accelerata dal tardo ottocento fin tutto l’ultimo secolo.
La partecipazione è dispositivo essenziale per poter passare, usando le categorie di Marcello Veneziani, dal degrado di una società liberale schiava di una pretesa libertà, troppo spesso confusa con libero mercato, alla nascita della democrazia comunitaria.
Ciò che fa della socializzazione qualcosa oltre il mero strumento economico, è la visione etica e solidale che l’accompagna. L’interesse principale per le ambizioni, i desideri e i bisogni dell’individuo, che partecipando attivamente e collegialmente, non è ne massa senza volto ne soggetto sganciato dalla realtà. Ma individuo determinato, evolianamente assoluto, inserito in un contesto di riferimento, mosaico della sua stessa identità personale, la comunità nazionale. In questo si rilancia il feroce antagonismo al liberalismo e al comunismo rei della stessa colpa. Privilegiare l’istanza economica a discapito di quella umana.
Per tali ragioni l'"uscita" di Giulio Tremonti al meeting di Comunione e Liberazione
è da considerar sicuramente in modo positivo.

Salvatore Valerio

(un grazie per gli spunti e considerazioni a Nicola Piras)

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