sabato 30 giugno 2018

Foggia.La villa comunale ed i Busti rubati.



Ciò che fa un abitante un cittadino  è quella propensione ,quella inclinazione, talvolta avvolta in un mistero, quell'affetto verso tutto ciò che accresce la stima verso noi stessi e delle cose nostre e non si appaga fino a quando non ha profuso in altri la stessa linfa. Questo il senso di una riflessione pedagogica  di Vincenzo Cuoco  (1770-1823).
Nella Villa comunale di Foggia ( Parco  Karol Wojtyla)  sono stati  saccheggiati in questi giorni alcuni busti bronzei che onorano la memoria di importanti  personalità che con il loro ingegno, con il loro operato, con il loro sacrificio hanno dato lustro alla nostra città. 
Tante le considerazioni da fare a tal riguardo.
Mi soffermo su quelle che ritengo più importanti.
Oggi quello che un tempo era un giardino pubblico, un polmone verde dove si conducevano i bambini per farli divertire e respirare aria salubre, specialmente nelle giornate festive , è divenuto un luogo in cui è presente degrado specialmente nell'area dove è ubicato un parco giochi, che ha assunto livelli insostenibili.
C'è chi si indigna per i busti rubati  e chi invece con una vis polemica fuori luogo, ritiene di non doversi indignare più di tanto perchè il parco comunale è considerato da tempo un luogo dove è stato sottratto di tutto. Aggiungo io è stata sottratta anche  la libertà di poterci accedere senza problemi , in quanto è diventata un zona franca , una  terra di nessuno. Si cade come spesso accade, in una misera polemica politica sostenendo che ci si indigna solo quando si presume che ad agire ci sia stata la mano del Rom o dell'Extracomunitario. 
Ci si deve , a mio avviso, indignare sempre e comunque se si ama la città in cui si vive.
Mi sembra doveroso sottolineare le belle parole dell'amico Avvocato  Giuseppe Potenza  che  esprimono passione e commozione nel ricordo del giorno in cui fu eretto il monumento al suo bisnonno Antonio Mendolicchio, uno dei busti di bronzo rubati. Ecco ciò che scrive:
"Antonio Mendolicchio , il mio amatissimo bisnonno .
Foggiano.Sergente Maggiore del 47mo regio reggimento di fanteria. Accerchiato dalle truppe austriache con altri tre commilitoni, non si arrese ed immolò la sua giovane vita per la nostra libertà.Fu decorato con medaglia d'oro al Valor Militare.
Nel 1970 l'Amministrazione Civica di Foggia, onorò la sua memoria ed il suo sacrificio con un bel Monumento, posto nella Villa Comunale, uno dei luoghi più belli ed evocativi della nostra città.... Me lo ricordo ancora quel giorno. Avevo 10 anni. Stringevo la mano a mio nonno Luigi Mendolicchio, ferroviere anche lui eroe di guerra pluridecorato, emozionatissimi e commossi. Mio nonno sfoggiava, per l'occasione, con malcelato pudore, tutte le sue medaglie.C'era il sole .Brillavano di una luce
fortissima. La luce della libertà che questi nostri cari antenati ci hanno saputo regalare con le loro sofferenze in guerra."

Purtroppo il busto non c'è più ma resta il gesto di uno dei tanti nostri concittadini che hanno dato con il loro sacrificio, lustro alla nostra città alla quale auguro che  venga  sempre più composta da cittadini pervasi da senso civico e rispetto delle proprie radici   piuttosto che da "freddi ed indifferenti" abitanti. 

Salvatore Valerio    



  

  


     

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