Chi è amante, come me, delle feste e delle tradizioni del magnifico territorio in cui vivo (la Capitanata , la Puglia) non può che rallegrarsi per il rinnovarsi della tradizionale festa della Madonna del Soccorso di San Severo (Fg).
Dopo due anni di blocco per gli eventi pandemici , rieccola con tutto il suo fascino.
Festa che nasce come religiosa, ma coinvolge anche chi si considera laico. Il bello di queste feste è che sono sentite da tutti rendendo partecipi proprio tutti senza distinzione di ceto sociale.
Una festa popolare che diventa uno specchio in cui specchiarsi per ritrovarsi in una propria identità .
La festa popolare e tradizionale in questo caso assume un significato sociale e culturale.
A San Severo i "fujenti" corrono sotto i botti (cicioni), un gesto che all'apparenza potrebbe essere considerato inutile e pericoloso , ma racchiude in sè un gesto di "liberazione dal male". Pare che questo sia il senso di questo gesto pericoloso che evoca analogie con Pamplona e la corsa dei tori,
Insomma queste corse pericolose sotto gli scoppi dei fuochi pirotecnici (le batterie) dovrebbero racchiudere delle doti taumaturgiche, in tempo di pandemia non ancora terminata e con tutti questi tempestosi venti di guerra, ne abbiamo tutti bisogno.
Saluto con un "ci vediamo al finale". (capiranno solo i sanseveresi)
Salvatore VALERIO
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