sabato 29 agosto 2009

Eureka! Il Ministro Giulio Tremonti "scopre" la socializzazzione e la partecipazione degli utili delle imprese da parte dei lavoratori.


In un contesto economico di crisi dove il welfare è in rovina, le banche falliscono,lo spettro del licenziamento è sempre più realistico, urge rivedere
le regole di un mercato che, sregolato e senza freni, ha collassato su se stesso. Come il comunismo, anche il capitalismo, datosi per vinto, è scoppiato, vittima delle sue stesse contraddizioni, prigioniero della sua libertà. Molto fittizia più che reale. Al meeting di Comunione e Liberazione Giulio Tremonti bacchetta "gli stregoni delle banche" ed elogia gli operai della Innse considerandoli degli eroi.
E a riguardo delle politiche sociali fa riferimento alla "compartecipazione dei lavoratori agli utili delle imprese che sarebbe fattibile grazie ad un patto con gli imprenditori". In verità qualche mese fa anche il Ministro Sacconi aveva detto:
"la sinistra Italiana è ancora vicina ai poteri forti e al relitto borghese sempre più parassitario e cialtrone,che è tra le cause dello sconquasso economico in atto." Facendo così strada al modello partecipativo, figlio di quella socializzazione repubblichina, tanto agognata in questo dopoguerra dagli esuli in patria e definendolo: «fondamentale per creare quella complicità tra capitale e lavoro e che da sola può garantire alti livelli di crescita nei prossimi anni».
Personalmente questa spinta alla partecipazione agli utili delle imprese da parte dei lavoratori mi piace.Chi viene come me dall'Msi non può che accogliere favorevolmente questa ipotesi.D'altra parte lo stesso articolo 46 della Costituzione recita:"Ai fini della elevazione economica e sociale del lavoro e in armonia con le esigenze della produzione, la Repubblica riconosce il diritto dei lavoratori a collaborare, nei modi e nei limiti stabiliti dalle leggi, alla gestione delle aziende." Dopo aver archiviato l'Msi e la sua vocazione corporativa, non adatte al mercato "globalizzato",la socializzazione prese altre vie.La partecipazione dei lavoratori, come prospettiva politica, torna in auge nel documento programmatico di Alleanza Nazionale. Proposta, da Gianni Alemanno, in quel di Fiuggi, primo congresso del partito. Il modello di riferimento è la Mitbestimmung (codecisione) applicata, in Germania, in imprese con più di 2000 lavoratori.
La socializzazione ha il valore di sposare i pregi di ogni sistema economico, finora proposto, epurandone le deficienze. Dosando libertà e solidarietà in par misura. La novità piena dell’ economia partecipativa è il ruolo che il soggetto produttivo assume. L’uomo non è più parte di un automatismo, un ingranaggio fra tanti, ma diviene cardine, centro, fautore del proprio destino. Ritrova se stesso nel compito che svolge, prendendo parte alle decisioni sul proprio futuro, armonizzando il proprio presente. Il lavoro cessa di essere un fine, nella peggiore delle prospettive economiciste, in direzione di divenire un mezzo per trovare se stessi, completare la propria libertà all’interno di un insieme armonioso. Laddove libertà e necessità collimino come due rette che si incontrano all’orizzonte. Dove, non più le attinenze fra gli elementi che lo compongo, ma il valore stesso degli elementi assume un ruolo primario.
La partecipazione è un metodo contingente dettato dalla necessità di saldare la frattura tra capitale e lavoro. Consumata dopo la fine del feudalesimo e accelerata dal tardo ottocento fin tutto l’ultimo secolo.
La partecipazione è dispositivo essenziale per poter passare, usando le categorie di Marcello Veneziani, dal degrado di una società liberale schiava di una pretesa libertà, troppo spesso confusa con libero mercato, alla nascita della democrazia comunitaria.
Ciò che fa della socializzazione qualcosa oltre il mero strumento economico, è la visione etica e solidale che l’accompagna. L’interesse principale per le ambizioni, i desideri e i bisogni dell’individuo, che partecipando attivamente e collegialmente, non è ne massa senza volto ne soggetto sganciato dalla realtà. Ma individuo determinato, evolianamente assoluto, inserito in un contesto di riferimento, mosaico della sua stessa identità personale, la comunità nazionale. In questo si rilancia il feroce antagonismo al liberalismo e al comunismo rei della stessa colpa. Privilegiare l’istanza economica a discapito di quella umana.
Per tali ragioni l'"uscita" di Giulio Tremonti al meeting di Comunione e Liberazione
è da considerar sicuramente in modo positivo.

Salvatore Valerio

(un grazie per gli spunti e considerazioni a Nicola Piras)

mercoledì 26 agosto 2009

Quando latitano i Valori,quando la famiglia e la scuola non incidono sulla educazione ed il comportamento civile di un giovane.













Una cultura della violenza che alberga sempre più tra le nuove generazioni; ragazzi con un proprio background fatto di vendetta e sete di farsi giustizia da sè. Ieri a Foggia, un'altra giovane vita, di appena 17 anni, è stata stroncata dall'azione sconsiderata di un suo coetaneo. Ieri è stato ucciso, senza un vero perchè, Angelo De Rosa, accoltellato a morte, dopo una colluttazione, da Roberto Scarpiello, 19enne, reo confesso.
Lo stesso in nottata si è presentato spontaneamente presso la caserma dei Carabinieri confessando di aver accoltellato un suo coetaneo. Ma non sapeva, ancora, di averlo ucciso. La notizia è arrivata qualche ora dopo, quando il cuore di Angelo ha smesso di battere durante l'ultimo tentativo disperato di rianimarlo.
E' deceduto mentre veniva trasportato alla Casa Sollievo della Sofferenza di San Giovanni Rotondo, dopo essere stato sottoposto ad un primo intervento chirurgico nel nosocomio foggiano. Roberto lo ha colpito all'addome con un coltello a serramanico di tipo multiuso; lo ha raggiunto in una zona molto vascolarizzata che gli ha provocato una grave emorragia interna.
I due non si conoscevano affatto. I carabinieri non si sbilanciano sul movente di questo nuovo fatto di sangue che ha bagnato la movida foggiana: si limitano a parlare di futili motivi.
In piazzetta, invece, tutti ne parlano. Tutti raccontano di quel gioco adolescenziale: due gruppi di ragazzi si sarebbero lanciati addosso un colombo morto.
L'animale sarebbe finito in testa ad una ragazza, fuggita in preda al panico. Questo avrebbe scatenato la colluttazione tra i due ragazzi, partita inizialmente con qualche spinta, poi Scarpiello avrebbe estratto dalle tasche un coltello a serramanico di tipo multiuso ed avrebbe colpito il suo rivale. Sempre secondo indiscrezioni poi sarebbe fuggito in sella ad uno scooter guidato da un amico, dopo essersi liberato dell'arma del delitto. (da Teleradioerre)

sabato 22 agosto 2009

Simpaticissimo. Sugli avvistamenti Ufo .Letto su Foggia web.

Un comunicato dell'Aeronautica Militare ha spiegato gli avvistamenti UFO dei giorni scorsi sui cieli foggiani:
Trattavasi infatti di una formazione di 4 navicelle spaziali da ricognizione che tentavano atterraggio nei pressi del parcheggio Mongolfiera.
Secondo alcuni clienti del noto centro commerciale due di queste astronavi sono state avvicinate da ragazzi di colore che chiedevano moneta mentre le altre due non riuscivano nell'atterraggio per la presenza di buche e crateri nel suolo foggiano! Vista la difficoltà delle operazioni hanno deciso di riprendere quota e andare via.
Il motivo della loro visita qui a Foggia è al vaglio delle Autorità competenti ma si suppone un guasto al loro sistema di navigazione protonico-laser che li ha condotti per sbaglio da noi.
Massimo


Complimenti a Massimo per la sua ironia.

giovedì 20 agosto 2009

UFO NEL CIELO DI FOGGIA?

Sono le 22.45 di ieri quando nel cielo di Foggia, compaiono prima due, tre, poi quattro punti luminosi. Quattro oggetti non identificati che cambiano traiettoria continuamente, improvvisamente accelerano, ruotano su se stessi, cambiano colore: dal rosso al giallo, dal giallo al rosso. Compongono figure geometriche, un triangolo isoscele, poi un trapezio. A testimoniarlo le immagini amatoriali girate con un telefonino da un incredulo spettatore che ha, nella sua voce, ancora tanta emozione: "eravamo un gruppo di amici, avevamo appena parcheggiato l'auto nei pressi della Multisala, quando improvvisamente abbiamo alzato gli occhi al cielo - ci racconta Luca Ceglia. In un primo momento pensavamo fossero degli aerei perchè eravamo nei pressi dell'aeroporto Gino Lisa. Poi ci siamo accorti che erano due oggetti luminosi che ruotavano su se stessi - prosegue Luca. Dopo dieci secondi sono arrivati altri due oggetti luminosi che giravano sempre su se stessi cambiando colore: diventavano bianchi e poi rossi". Poi si fermano, ricompongono la formazione e scompaiono, come risucchiati, nell'abisso del cielo d'estate. "Ad un certo punto si sono fermati, erano come sospesi nel cielo. Uno dei 4 corpi ha emanato come un fascio luminoso e si è dissolto nel cielo - continua Luca nel suo racconto. Ne era rimasto solo uno che poi improvvisamente è scomparso". Ma sono in tanti ad aver visto quello che hanno visto Luca e i suoi amici: "non eravamo soli c'erano anche altre otto-dieci persone. C'era anche una vigilantes - ci dice Luca - che stava facendo servizio nella zona. Ed è stata proprio lei a farci notare gli oggetti in cielo". Dei fatti è stata informata la base militare di Amendola, dove regna il dovuto scetticismo. Intanto nell'orario di avvistamento, non risulta nessuna esercitazione nello spazio aereo che circonda il parcheggio della Multisala. E allora, in attesa di conferme o smentite da fonti ufficiali, tra gli agnostici è già toto-ipotesi. Invece, tra gli inguaribili romantici, amanti di ET, naso all'insù non solo per vedere le stelle cadenti ma per dare la caccia agli extraterrestri.
(da teleradioeere)

mercoledì 19 agosto 2009

L'inappropiatezza della first lady.


Michelle Obama è la prima first lady a mostrarsi in pubblico in pantaloncini corti sfoggiando in bella vista le gambe, per di più scendendo dalla scaletta dell'Air Force One. Di ritorno dal breve tour dei parchi nazionali, la signora Obama si è infatti presentata in perfetta tenuta da escursionista, con tanto di scarpe da trekking, canottiera e camicia aperta. Il look estivo era stato sfoggiato anche durante la tappa in Arizona, ma è stata l'apparizione in short sulla scaletta dell'aereo presidenziale a destare grande clamore, soprattutto ripensando agli abiti sobri indossati dalle precedenti first lady americane.

domenica 16 agosto 2009

Senatore Bossi a volte mi sei anche stato simpatico ma adesso hai rotto i "gabassisi"


Da Ponte di Legno, il ministro Umberto Bossi sferra il suo attacco a un altro simbolo della Repubblica. Questa volta a farne le spese, dopo il tricolore, è l’inno di Mameli. Secondo, il Senatùr quando la gente padana canta il Va' pensiero, tutti lo cantano perché ne conoscono le parole.Mentre l'inno di Mameli non lo canta nessuno.Oggi Bossi ha in mano la bozza di legge sui dialetti.." e vi garantisco che non durerà tanto di più per diventare legge"». Il testo all’esame di Bossi prevede l’obbligatorietà dell’insegnamento a partire dalle scuole primarie.

E ricorda che «la Lega non è nata solo per vincere le elezioni ma per liberare la nostra gente dal centralismo romano. Non andrò in pensione fino a quando non avremo liberato la nostra gente da Roma ladrona».

Ma Bossi non ha fatto giurmento a Roma? Oppure lo ha fatto a Pontida?
Simpaticamente dico a Bossi di andare a fankulo!
Tiè beccati l'Inno di Mameli:

La mia stagione dell'amore e della passione politica.

venerdì 14 agosto 2009

15 agosto:a Foggia si festeggia la Madonna dei 7 veli anche quest'anno con la Cattedrale inagibile.





Anche quest'anno a causa dell'inagibilità della Cattedrale che perdura da quattro anni, le celebrazioni liturgiche si terranno nella chiesa dei Santi Guglielmo e Pellegrino. Sabato 15, alle 11.00, sarà Mons. Francesco Pio Tamburrino, Arcivescovo Metropolita della Diocesi di Foggia-Bovino, a presiedere un solenne Pontificale alla presenza delle autorità locali civili e militari e ai Governatori della Cappella dell'Iconavetere.
La festa proseguirà in serata, prima davanti alla Cattedrale dove alle 21.00 si terrà il concerto bandistico-lirico della banda "Città di Manfredonia", poi in piazza Cavour con il consueto spettacolo di fuochi pirotecnici.

giovedì 13 agosto 2009

NON C'E' PIU' RELIGIONE! STATO LAICO O STATO STUPIDO?

Dietro la sentenza del Tar c’è chi vede un «ulteriore passo» verso «la laicità ideologizzata». In realtà il divieto agli insegnanti di religione di partecipare agli scrutini riporta a galla un problema mai risolto: laici e cattolici sull’ora di religione non si sono mai messi d’accordo. Il primo dato da cui partire è il livello di partecipazione: in Italia sono 91 su 100 gli studenti che frequentano l’ora di religione a scuola. Tra questi la percentuale più bassa è quella degli studenti degli istituti tecnici (82.9%), mentre nei licei sono l’88% degli studenti. Dunque, la percentuale di studenti che frequentano l’ora di religione è altissima: si va dal 94,6% delle elementari all’84,6% delle superiori. Sono meno al Nord, mentre praticamente tutti la scelgono al Sud (il 98,3%).La Conferenza episcopale è pronta a difendere il «valore delle radici cristiane».
Secondo me la sentenza del TAR dimostra non la vittoria della laicità dello Stato, ma della stupidità.Si vanno a minare i Valori fondanti della nostra cultura dei nostri valori e della nostra civiltà.Dopo il tentativo di eliminare il crocifisso dalle scuole ore ci si mette pure il Tar del Lazio. La chiesa non sempre c'entra poi con l'insegnamento della religione tant'è che la chiesa non riesce ad affidare ai propri ministri l’insegnamento della religione cattolica, così il posto lasciato libero è stato rimpiazzato da insegnanti laici, nominati dalle Curie vescovili o reclutati con concorso e comunque sottoposti al placet della chiesa. Chi insegna religione, comunque, ha sostenuto un esame di Stato, è entrato in ruolo, ha titoli abilitanti, competenze e preparazione.Qualcuno sostiene che vi sia un insegnamento di tipo confessionale ma ciò non è vero in quanto a scuola si parla molto anche di altre religioni e si abituano gli studenti a parlare di pace, solidarietà, amicizia, insomma quei valori che possono essere di tutti, sia dei laici che dei cattolici. E poi vengono coinvolte direttamente le famiglie, loro sanno quello che si fa in classe.
Condivido appieno le parole del Ministro Gelmini:"«La nostra società è intrisa di cristianesimo, un valore, un patrimonio che la scuola, pur nel rispetto delle altre religioni, deve difendere. La religione cattolica esprime un patrimonio di storia, di valori e di tradizioni talmente importante che la sua unicità deve essere riconosciuta e tutelata. I principi cattolici, che sono patrimonio di tutti, vanno difesi da certe forme di laicità intollerante."

lunedì 10 agosto 2009

Nikita Vendola per lesa santità si scaglia contro il giudice che indaga su di lui e la sua giunta.


"L’amore per la verita’ non mi consente piu’ di tacere. Ho l’impressione di assistere ad un paradossale capovolgimento logico per il quale i briganti prendono il posto dei galantuomini e viceversa”.
Inizia così la lettera che Nikita scrive al Giudice che sta indagando su di lui.
Ma la sua indagine, dottoressa Degironimo, sta diventando, suo malgrado, lo strumento di una campagna politica e mediatica che mira a colpire la mia persona - prosegue - pur non essendo io accusato di nulla. Per antico rispetto verso la magistratura e verso di lei ho evitato, in queste settimane - prosegue Vendola - di reagire alla girandola di anomalie con le quali si coltiva un’inchiesta la cui efficacia si puo’ misurare esclusivamente sui Tg”.

Insomma il compagno Vendola non ci stà ad essere trattato come un Cirino Pomicino qualsiasi e si scaglia contro il giudice e la magistratura.Ma questo disco non l'avevamo già sentito? Certo e' facile che, dopo aver fatto tintinnare manette per gli avversari politici, avere condotto l'ultima campagna elettorale all'insegna del gossip mediatico giudiziario piu' sfrenato e aver affermato la propria assoluta non indagabilita' i nervi saltino e si finisca con l'aggredire chi sta svolgendo il proprio lavoro.
DOTTORESSA VADA AVANTI SENZA ALCUN PROBLEMA CON LE INDAGINI!
(Salvatore Valerio)

La tangentopoli rossa della sanità in Puglia vede Vendola implicato.


Ci sono i nomi dei massimi vertici della sanità pugliese nell’inchiesta della Direzione distrettuale antimafia. E quelli di alcuni imprenditori che avrebbero goduto del sistema in uso in Italia dal dopoguerra e della cui sedicente fine si era illuso ricevendo il premio dal popolo il signor Di Pietro. Per quest’ultimo, la cosa più importante era distruggere Craxi ed in seguito Berlusconi. Oltre alla manager della Asl di Bari, nel registro degli indagati è stato iscritto anche l’attuale direttore dell’Asl di Foggia (nominato a novembre) e prima di allora direttore amministrativo della Asl di Taranto. Ma nel fascicolo giudiziario emergono nomi di imprenditori “del settore sanità” appartenenti al partito dell’assessore socialista Tedesco (ora premiato - o fatto premiare - da Emiliano sindaco assente riconfermato a Bari).
L’elenco degli indagati sarà molto più lungo tanto da far tremare tutto il Pd partito moralista nazionale (la solita farsa comunista). Comprende altri dirigenti delle Asl pugliesi, oltre ovviamente all´ex assessore regionale alla Sanità, senatore compagno Alberto Tedesco.
Tutti si dicono sereni, tutti continuano a lavorare e a riscuotere stipendi favolosi. Tutti giurano di essere estranei ai fatti, tutti hanno fiducia nella magistratura, insomma nessuno sa niente tutta un invenzione, uno sbaglio (?).
Altri più sfacciati dichiarano: non ho ricevuto nulla (riferendosi ad avvisi di garanzia, richiesta di arresti e quant’altro) (?). Però i loro avvocati vanno in procura e si preoccupano dei loro assistiti che oltre a non sapere nulla non hanno ricevuto nulla (?).
“Il fascicolo” invece sembra contare oltre quindici indagati (per il momento) che, nelle prossime settimana, dovranno ricevere avviso di comparizione.
Si dice che i carabinieri stanno esaminando numerosi dati raccolti da oltre un anno, si dice stiano rileggendo le intercettazioni telefoniche e ambientali che hanno fatto ingigantire l´inchiesta, portando nel registro degli indagati l’ex compagno assessore e di uno dei suoi collaboratori. L’indagine non si occupa solo del business degli appalti pilotati, ma anche ai rimborsi delle cliniche private. Gli occhi degli investigatori e dei politici all’opposizione su centri di riabilitazione diventati in poco tempo i principali punti di riferimento per i pazienti. Ripetiamo, gli imprenditori sono persone vicino all’assessore di Vendola, amici prima della nascita del Partito Democratico.
Poi la clinica che ha aumentato il volume di affari, grazie ai rimborsi arrivati dalla sanità pugliese. In cambio gli imprenditori avrebbero garantito al compagno Tedesco un appoggio elettorale. Ci sono i nomi dei massimi vertici della sanità pugliese nell’inchiesta della Direzione distrettuale antimafia. E quelli di alcuni imprenditori che avrebbe beneficiato di un sistema, basato su un presunto scambio di favori. Oltre a Lea Cosentino, manager della Asl di Bari, nel registro degli indagati è stato iscritto Ruggero Castrignanò, attuale direttore dell´Asl di Foggia (è stato nominato a novembre) e prima di allora direttore amministrativo della Asl di Taranto.
La sanità pubblica è sempre stata la gallina dalle uova d’oro e i protagonisti delle vicende vittime. La sanità pugliese è disastrata e le colpe vanno ricercate nell’attuale governo regionale caro Vendola altro che estraneo, al massimo “pessimo controllore”. L’immagine della giunta Vendola inizia già per tutti ad essere quella che abbiamo sempre denunciato nei nostri articoli. Le possibilità di successo alle regionali oramai alle porte, sembrano ridursi ogni giorno di più, tanto da far parlare anche Di Pietro sulla indistinguibilità tra destra e sinistra in tema di corruzione. In Puglia non c’è un solo politico locale indagato. Nessuno. Almeno finora,
eccezion fatta per il compagno assessore ora senatore (Pd), costretto alle dimissioni dal presidente della Regione Vendola due mesi prima della notifica del primo avviso di garanzia. Un assessore che mostrò sin dai primi giorni d’incarico il suo volere, confermando il piano di tagli alla sanità voluto dall’ex governatore Fitto che dichiarò : “Tutto pensavo tranne che avere un assessore nella giunta Vendola”, scatenando le immediate proteste del neo compagno presidente. Il 30 giugno veniva iscritta nel registro degli indagati per turbativa d’asta la direttrice generale della Asl di Bari (vicina al Pd). Il 4 aprile la stessa veniva ascoltata dal pm. Qualche settimana dopo l’accusa nei suoi confronti (turbativa d’asta, ex art. 353 del codice penale) veniva archiviata. Dopo questi fatti, Vendola, ispirato dal solito spirito giustizialista, l’aveva obbligata alle dimissioni, così come aveva fatto con Tedesco. Da riscontrare anche il fatto che un membro di un clan mafioso scissionista collaboratore di giustizia, parla di legami tra mafia locale e politica, accennando ad un particolare candidato di centrosinistra legato al centrodestra. Perché questo eccesso di zelo di Vendola, nel fare dimettere una dirigente sanitaria indagata (accusa poi archiviata) e sospendere un’intera giunta senza accuse giudiziarie. Come per dire dimissioni forzate degli indagati e collaborazione con la magistratura (?). Cinque le perquisizioni alle sedi dei partiti di centrosinistra locali. L’indagine che ora vede sotto la lente dei pm di Bari i partiti di centrosinistra è stata resa possibile grazie alle intercettazioni telefoniche raccolte nel corso di tanti mesi, si parla ormai presunti finanziamenti illeciti, corruzioni e legami mafia-politica, ancora tutti da dimostrare. Brutte le storie, brutti i fatti, ora solo sospetti, domani la tangentopoli pugliese e la morte del centrosinistra anche in Puglia. Tutto i partiti del centrosinistra saranno controllati dai carabinieri che verificheranno i loro bilanci e i loro depositi bancari. Il presidente Ventola non pone ostacoli.
Pensa che il fare chiarezza serva a tutti. “Per me è il giorno in cui ricomincia un cammino”, ha detto Vendola in occasione della proclamazione a sindaco di Bari del compagno Michele Emiliano. Ieri, infatti, Vendola ha assegnato, al termine di un lungo incontro con il segretario regionale del Partito Democratico, lo stesso sindaco della città, Emiliano, le deleghe ai nuovi assessori che entreranno a far parte dell’esecutivo (il rimpasto allargato non riuscito). Il rimpasto si era necessario dopo l’apertura di un’inchiesta della magistratura sullo scandalo della Sanità, che aveva coinvolto anche esponenti della giunta regionale e alti dirigenti della Asl. E nei giorni scorsi, il governatore era stato sentito dai magistrati inquirenti, ribadendo la sua totale estraneità ai fatti. Ma prende la decisione di azzerare tutta la giunta e varare nuove nomine, come ha fatto.
Vendola ormai da mesi naviga nella melma dello scandalo sanitario, da quando le indagini della procura di Bari su presunti appalti nella sanità locale pilotati a favore dell’imprenditore Gianpaolo Tarantini, avevano condotto all’iscrizione nel registro degli indagati di Alberto Tedesco, ex socialista oggi traslocato nel Pd (Tedesco lascia il consiglio pugliese per insediarsi al Senato come primo dei non eletti al posto di Paolo De Castro, volato all’europarlamento). A rischio di decapitazione giudiziaria, il governatore Vendola ha pensato bene di azzerare la vecchia giunta per estraniarsi dallo scandalo stante le consultazioni regionali prossime alle porte ed alle quali intende ricandidarsi per poter usufruire ancora del dignitoso superstipendio che si è dato. Prestigiatore questo Vendola, uno scandalo in giunta che non lo riguarda, che non lo sfiora, tutta colpa degli assessori che sedevano e governavano con lui ogni giorno per quattro anni. Vendola ha sicuramente concordato l’operazione con Emiliano, sindaco rieletto di Bari e segretario regionale del Pd, con il quale condivide il progetto di fare di Bari e della Puglia il laboratorio politico per il Sud. Vedi lunga telefonata necessaria affinché D’Alema intervenisse personalmente con una nota pubblica dove chiede al PD pugliese di sostenere “compattamente” le scelte del governatore. Però in un vertice del Pd regionale, i consiglieri hanno fatto ricorso alle minacce, persino alla sfiducia di Vendola passando all’appoggio esterno (nella riunione della maggioranza del 13 mattina, prima di presentare la nuova giunta al consiglio, mancavano gli ex assessori più “inviperiti”).
“Oggi è il primo giorno di campagna elettorale” ha detto Vendola presentando la nuova giunta al consiglio regionale. In gioco non c’è solo il futuro governo regionale ma il congresso del Pd, le correnti (quella dalemiana), altro che laboratorio per il sud. Uno dei problemi seri è quello di sostituire il compagno Emiliano, che non si è ancora schierato. D’Alema gli ha chiesto di lasciare l’incarico, offrendogli posto a livello nazionale. Altro che scandali e primavera pugliese.

(da Rinascita)

Nicola Vendola tolga il disturbo , si dimetta. Non è più nella condizione morale
di governare la Puglia.
Salvatore Valerio

venerdì 7 agosto 2009

Chi si loda s’imbroda ma se i maturati con la lode sono pugliesi...

Chi si loda s’imbroda, diceva un antico e saggio adagio. La Puglia ha un numero altissimo di diplomati con 100 e lode alla maturità tanto da averne più che nel resto d’Italia. E’ una quota che sembra sfidare le leggi della probabilità e le proporzioni calcolate sul numero di maturandi: la Lombardia ne conta appena 210 su 51.315 ragazzi,
La Puglia che pure detiene da sola il 51% dei migliori, cioè 523, ha appena 31mila diplomati. Come dire che viene subito da sospettare che i nostri prof. siano un po’ di manica larga. Tuttavia, se è vero il contrario, cioè se l’Italia delle giovani eccellenze si forma in Puglia, non c’è che da esserne orgogliosi.
Anzi ci sarebbe da rimboccarsi le maniche e valorizzare al massimo questi talenti nelle nostre università, persino a dispetto dei tagli decisi nei giorni scorsi dal ministero della Gelmini.
Bisognerebbe aiutare i cervelli a crescere e specializzarsi, non a fuggire appena presa la laurea perché al Sud, e in Puglia, si contano i posti di lavoro che mancano o si perdono e non quelli che si creano o che sono a disposizione.
Bisognerebbe che azioni lodevoli come i Bollenti Spiriti moltiplicassero le energie per avere un ritorno di professionisti in Puglia nel breve termine con esperienze nazionali e anche internazionali alle spalle e nelle borse di studio, e non infangassero la loro importante funzione sociale e culturale a sostegno del diritto allo studio di tutti, a prescindere dalle condizioni più o meno agiate delle famiglie, con dubbi sulla trasparenza nell’assegnazione dei contributi a fondo perduto.
In Italia ci sono stati 3.529 promossi a pieni voti e per raggiungere i 523 pugliesi non basta neanche mettere insieme i migliori di Calabria (289), Sardegna (83), Basilicata (52) e Molise (4). Scavalchiamo la Campania di 135 ragazzi e la Sicilia di 159.
Brilliamo noi e brilla il Sud che con le sole Puglia, Sicilia, Calabria e Campania mette insieme quasi 8.024 maturati con 100 (ma senza la lode) contro i 6mila del Nord.
Questi sì che sono i divari che dovrebbero essere messi in luce anche per rasserenare tutti i meridionali contro ogni crisi depressiva: le potenzialità per riscattare il Mezzogiorno dai ritardi storici ci sono tutte e, a quanto pare sono nelle mani giuste: le giovani generazioni.
(Ypsilon da quotidianopuglia.it)

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