sabato 26 settembre 2009

Foggia: tra immondizia buche e tombini aperti.



Ho letto giorni fa che alcuni cittadini lamentavano la presenza, su alcune vie di Foggia,oltre alle "normali" buche e sacchetti di immondizia sparsi quà e là, di alcuni tombini senza la regolare chiusura, che rappresentano dei pericoli seri per pedoni e automobilisti.Faccio presente che da mesi ormai nella traversa che sbocca di fronte all'Istituto Tecnico Giannone ,prolungamento di via Postiglione fanno bella mostra due tombini che quanto piove si riempiono dando la sensazione che non vi siano.Il comune ha fatto "picchettare" la zona adiacente, ma un passante distratto o un bambino potrebbe sicuramente finirci dentro.
Allego le foto che parlano chiaro. Un tempo c'erano le circoscrizioni che provvedevono a segnalare queste cose, adesso ormai con una municipalità dissestata da debiti e problematiche di varia natura la città va, via via ripiegandosi sempre
più su se stessa avvolta da una deprimente rassegnazione.
Salvatore valerio

sabato 19 settembre 2009

Il silenzio degli innocenti.




I paracadutisti italiani caduti a Kabul in un attacco kamikaze sono le vittime sacrificali di una politica impostata dagli USA.
Provo un senso di fastidio sia per il vittimismo cialtronesco delle Istituzioni sia per lo sciacallaggio usato per bassi fini da quella parte politica che chiamano opposizione. Kabul come Nassirya: sangue versato dai nostri parà ridotti ad essere esportatori di “libertà” e “democrazia” lungo la via del petrolio e quella della droga.
I corazzati "lince" difendono realmente l'incolumità dei nostri soldati?

E' URGENTE UN'INCHIESTA PUBBLICA SULLE CONDIZIONI DI SICUREZZA IN CUI OPERANO I MILITARI, IN ITALIA E ALL'ESTERO.
Non mi va di aggiungere altro.
Rispetto e silenzio per queste giovani vite prematuramente spezzate.

(SV)

giovedì 17 settembre 2009

Sanaa è figlia mia.


Parlano di accoglienza di integrazione. Poi quando queste ci sono, non vengono accettate dalla famiglia di religione musulmana.
Una bimba, diventata donna e che, in quanto tale, voleva scegliere come condurre la propria vita.
Ha “peccato” innamorandosi dell’uomo sbagliato, un italiano, ma sopratutto un non musulmano. L’islam proibisce alle donne di sposarsi con un cristiano.


Una preghiera per una giovane vita prematuramente spezzata per mano dell'ignoranza , dalla non conoscenza delle elementari regole di civiltà e da un becero integralismo.
Consentitemi da padre di esprimermi così:Sanaa è figlia mia,figlia di tutti noi.

Salvatore Valerio

mercoledì 16 settembre 2009

Quando si dice prenderla alla lontana,,,






Il nuovo sindaco di Foggia Mongelli (coalizione puttpurrì cioè centro-sinistra e un pò di quella che fu destra)sostiene che i debiti della passata amministrazione Ciliberti (centro-sinistra)ammonterebbero a 50-60 milioni di euro.
C'è chi come lo scorso assessore al bilancio,attualmente consigliere, continua a sostenere che la colpa del (quasi )dissesto finanziario del Comune di Foggia è da addebitarsi alla gestione amministrativa Agostinacchio ,precedente a quella Ciliberti.
Secondo me invece la colpa dei debiti non è della inesistente amministrazione passata di centro sinistra (sulla presente è ancora troppo presto per dare ... giudizi) e nè di Agostinacchio ma della amministrazione del Podestà Alberto Perrone che governò Foggia dal 1928 al 1934 lasciando qualche debituccio.
Ma vergognatevi...

Salvatore Valerio

mercoledì 9 settembre 2009

Festival del Cinema di Venezia, oppure Festa dell'Unità?


Mai un Festival di Venezia fu così politicizzato, a senso unico. In questi giorni addirittura manifestazione con bandiere rosse da parte dei comunisti nostrani all'arrivo del dittatore comunista Hugo Chavez. Lo stesso che si distingue a livello internazionale per la violazione dei diritti umani. Sinistra comunista penosa...
Vorrebbe esportare questo modello in Italia...Patetici.

Oggi è il turno di Michele Placido con "Il grande Sogno":Costruita su numerosi flashback e di natura fortemente personale,e politico, la pellicola ci mostra un protagonista, Nicola, che arriva a Roma alla fine degli anni '60 perché vuole frequentare l'accademia di arte drammatica e per mantenersi si arruola nella polizia e viene coinvolto negli scontri con gli studenti. È il primo marzo del 1968.
Per fortuna molti si svegliarono presto dal "sogno" sessantottino...
L’intellighenzia, o presunta tale, evidentemente continua a stare senza alcun dubbio da una parte sola. A sinistra.
Altro che libertà di stampa e piagnistei vari...

Salvatore Valerio

sabato 5 settembre 2009

Foggia:ma cosa succede in piazzetta (Piazza Cattedrale) ?


«Ue’ vecchjarì, vine qua’ che fazz vede’ eje» riferito all’uomo più anziano di due coppie adulte che passeggiavano (ore 23.15 dell’altro ieri sera) sull’isola pedonale di corso Vittorio Emanuele.

L’uomo prova a rispondere, disorientato di fronte a tanta (gratuita) volgarità.

E allora i bulli incalzano: «Che dej, tamma’ palià proprje allore». Pochi metri più in là, sul gradino della libreria Dante in via Cesare Battisti.

Una donna inciampa col passeggino sul piede di due ragazzi (ore 23.35 dello stesso giorno), due ragazzi che non sono in sosta relax ma si stanno tranquillamente bucando nel centro della città.

E le ronde? Ci sono eccome, ma non sono quelle miste polizia-esercito ma quelle dei bulletti (non oltre quindici anni) che sembrano essere diventati i nuovi padroni di una città che in realtà non comanda, non controlla e non governa nessuno. Una Blade runnerinattesa, incontrollabile. E sinceramente insopportabile.

A 10 GIORNI DAL DELITTO -A dieci giorni dall’omicidio di Angelo De Rosa (accoltellato in piazza del Lago per una discussione esplosa per una banalità sconcertante) la Gazzetta è andata a verificare cos’è cambiato, cos’è successo e come ha reagito il salotto buono della città.

Che ingenui: nessuna reazione, nessun sentimento. Nulla. Il centro è passato in soli dieci anni (dal boom indiscriminato di locali datato 1999 all’omicidio dello scorso 25 agosto) da salotto a giungla senza riferimenti, da punto di elite a zona off limits.

Come se fosse una qualsiasi periferia degradata e sottosviluppata, con l’aggravante - a questo punto storica, visti gli innumerevoli tentativi di raddrizzare il fallimento in corso d’opera - di avere generato un mostro con moltissime teste.

Ma di soluzioni vere e soprattutto di segnali di miglioramento... non se ne sono mai mvisti.

IL FALLIMENTO DEI CIV -E’ sotto gli occhi di tutti ad esempio il fallimento di quel che avrebbero potuto e non hanno fatto i Civ, dalle insegne e gli arredi dei locali tutti uguali al rompete le righe generale che ha dato il via alla più grossolana deregulation urbanistica degli ultimi anni.

Un esempio emblematico del fatto che il centro è terra di nessuno è rappresentato dall’imbarazzante totem informatico piantato sotto il Comune almeno 5 anni fa, doveva servire per dare informazioni ai turisti (quali?) ma non è mai entrato in funzione.

Un orrendo oggetto d’arredo per di più senza funzione, sotto Palazzo di città e nessuno dice niente.

Ma andando oltre si potrebbe estendere l’inda - gine a come si è ridotta piazza dei Martiri triestini, da punto d’orgoglio a parcheggio di abusivi che consentono la sosta delle auto fin dentro le pizzerie (perché mangiare odorando gasolio è privilegio per pochi, solo per foggiani veri).

ASSOLUTA IMPOTENZA -Quel che ci è parso molto chiaro durante questa ricognizione notturna nella «piazzetta», o meglio in quel che resta della piazzetta, è stato l’assoluto senso di impotenza.

Tutti fanno quel che vogliono, tutti si comportano come vogliono.
«Eue’ Giuvà, u motorine ndo’ le mjse?»e a domanda risponde. «Sotto o’ Comu’n». Ma naturalmente si poteva fare meglio. «Efesse’ fine e là, eje haggje mese sotto a cattedrel, va vau piggje e purtel a qua... chi cazz tadda dice nind».

Sotto a «cattedrel» significherebbe sotto l’ingresso della chiesa madre, con le ruote sul bianco appena rifatto delle mura romaniche. Che dire? Nulla, appunto. Se non che tutto questo - dialoghi surreali compresi - avviene senza il briciolo di un poliziotto, di un carabiniere, di una ronda seppur in versione ridotta che per sbaglio si trova in centro.

Dell’altro giorno l’annuncio (evidentemente imprudente) delle istituzioni: «Mai tanti controlli come in questi giorni!». Possiamo assicurare che non è così, che durante la nostra ispezione (compiuta, lo ribadiamo, giovedì notte tra le 22 e 23.50) non si è vista nemmeno l’ombra di un rappresentate delle forze dell’ordine.

Per non parlare dei vigili urbani, che lusso vederli in giro a quell’ora. Ecco come si sono sovvertiti i valori, ecco come il centro è divenuto meno sicuro di quello che era il temutissimo Cep (oggi zona rispettabile in confronto a via Duomo e piazza Lago).

A frequentare la «piazzetta» in questi giorni ci si meraviglia che il delitto De Rosa sia avvenuto solo adesso, ci si meraviglia di come mai una tragedia simile abbia suscitato tanto clamore. Era del tutto prevedibile.
da La Gazzetta del Mezzogiorno

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