sabato 19 settembre 2009

Il silenzio degli innocenti.




I paracadutisti italiani caduti a Kabul in un attacco kamikaze sono le vittime sacrificali di una politica impostata dagli USA.
Provo un senso di fastidio sia per il vittimismo cialtronesco delle Istituzioni sia per lo sciacallaggio usato per bassi fini da quella parte politica che chiamano opposizione. Kabul come Nassirya: sangue versato dai nostri parà ridotti ad essere esportatori di “libertà” e “democrazia” lungo la via del petrolio e quella della droga.
I corazzati "lince" difendono realmente l'incolumità dei nostri soldati?

E' URGENTE UN'INCHIESTA PUBBLICA SULLE CONDIZIONI DI SICUREZZA IN CUI OPERANO I MILITARI, IN ITALIA E ALL'ESTERO.
Non mi va di aggiungere altro.
Rispetto e silenzio per queste giovani vite prematuramente spezzate.

(SV)

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