domenica 23 agosto 2020

Foggia.I bilanci di una estate anomala.


 Le ferie, come si sa, non sono eterne. E' sempre difficile fare un bilancio di una estate non ancora del tutto terminata. A maggior ragione una estate come questa del 2020 anomala sotto ogni punto di vista in funzione dell'effetto domino causato dal Covid-19. Le statistiche affermano che domani (24 agosto) tre italiani su quattro torneranno al lavoro. 

Dalla scorsa Pasqua qualsiasi evento risulta ovattato e svuotato di ogni significato.La festività del 15 di Agosto, che per Foggia ha sempre significato la festa della identità foggiana,oltre che religiosa, è passata in sordina, celebrazioni religiose limitate,processione annullata, annullata ogni forma di aggregazione sociale che in qualche maniera avrebbe potuto causare assembramenti. Niente luminarie e neanche fuochi pirotecnici.

Abbiamo vissuto, e tutt'ora viviamo, in un contesto surreale che ha esteso le sue propaggini in ogni attività umana. Aumentano i contagi grazie a chi si è spinto in zone che sarebbe stato opportuno evitare e grazie anche all'arrivo di tanti extracomunitari positivi  che è difficile gestire. 

La politica ,anche quella locale,risente di questo strano momento. A Foggia il Sindaco cambia casacca, lo fa in pompa magna davanti a Matteo Salvini nella sala del Consiglio Comunale creando disappunto in qualcuno,pur rimanendo nella stessa coalizione di centrodestra. Non entriamo nel merito di chi ha ragione e di chi ha torto in ciò che è accaduto in seguito alla mancata candidatura della cognata Avv. Di Donna da parte di Forza Italia (partito del Sindaco per 26 anni)  ma questo aspetto non è di poco conto e cambia notevolmente l'assetto in consiglio comunale che non corrisponde al risultato delle ultime consultazioni comunali. Si attende la ufficialità di altri cambi di casacca. Una cosa  certa è che Forza Italia esce ridimensionata o addirittura potrebbe non essere presente in Consiglio Comunale. Non sappiamo come potrà influire sulle prossime elezioni regionali nell'area del centrodestra, probabilmente a Foggia città ci sarà qualche "travaso" di voti da un partito all'altro all'interno dello stesso schieramento. 

Si attendono prese di posizioni e dichiarazioni da parte dei segretari provinciali in particolare da quello di Forza Italia. 

A livello del calcio locale in tanti aspettano la fine del mese per conoscere in quale serie sarà disputato il prossimo campionato del Foggia, ma anche in questo contesto si naviga a vista non si ha unità di intendi in una società spaccata tra Felleca e la Pintus che spacca anche i tifosi.

Insomma non ci facciamo mancare niente.

Speriamo in una buona ripresa. 

Salvatore Valerio 

      

     


domenica 16 agosto 2020

18 agosto 1946.La strage di Vergarola. Tra dimenticanza ed oblìo.







18 agosto 1946. Una assolata Domenica.

A VERGAROLA (la spiaggia di Pola) c'erano migliaia di persone. 

Intere famiglie,bambini, ragazzi, spettatori attratti da una importante gara di nuoto. 

L'orologio segna le 14 e 15. E' il momento in cui esplodono degli ordigni antisiluro che erano stati

disinnescati da tempo dagli angloamericani. I bimbi ci giocavano e le mamme ci mettevano ad 

asciugare costumi. 

L'esplosione fu terribile! Perirono 65 persone tra i quali molti bambini, decine di corpi  non 

furono mai  ritrovati disintegrati per la violenta deflagrazione.

Questa si può ritenere la prima strage terrorista della Repubblica avvenuta in tempo di pace.

Si può senz'altro affermare che questa azione efferata fu coperta con ciò che qualche storico coniò 

come"congiura del silenzio".

Il dottor Geppino Micheletti si distinse con il suo intervento sui feriti che durò per due giorni 

senza sosta,nonostante avesse perso i figli Carlo e Renzo di 9 e 6 anni.  

Gli archivi di Belgrado,Londra,Washington ,Zagabria hanno da sempre avvalorato la pista jugoslava

del dittatore comunista  Maresciallo Tito che si servì  del l'OZNA (la polizia politica jugloslava di 

allora). Qualcuno di loro riattivò queste bombe.

Erano giornate cruciali per Pola. Il giorno precedente si chiudeva la sessione plenaria della 

conferenza di pace di Parigi in cui si decidevano i confini adriatici d'Italia.

I giochi non si erano chiusi e albergava nei polesi un sentimento di speranza per potersi sentire  

ancora italiani.

Purtroppo questa strage segnò l'inizio dell'ESODO e la fine di Pola.

Per gli osservatori politici dell'epoca segnò anche l'inizio della guerra fredda e dello stragismo 

italiano. 

Un paradosso italiano fu la vergognosa onorificenza di CAVALIERE DI GRAN CROCE AL 

MERITO DELLA REPUBBLICA ITALIANA assegnato il due ottobre 1969 al boia  comunista Tito.


Ci piacerebbe che da parte dell'attuale Presidente Mattarella ci fosse  una presa di posizione atta a ricordare una triste  pagina di storia , da troppo tempo dimenticata ,per onorare degnamente la memoria di tanti innocenti che persero la  vita. 

In nessun libro scolastico si trova ancora menzionata questa carneficina.  


                                        Salvatore Valerio

             Componente dell'Assemblea Nazionale di Fratelli d'Italia 

                              Circolo Leonardo Manzi FdI  Foggia   



 



 


 




   

venerdì 14 agosto 2020

Foggia: il rito del "galluccio ruspante" di ferragosto.

 Oggi la mia mente è presa dal ricordo di un rito che per anni non è mai venuto meno in casa mia, almeno sino a quando fu in vita mio padre. IL GALLUCCIO di ferragosto.

Questo rito iniziava al mattino presto del 15 di agosto (data importante per Foggia in cui si celebra la Madonna dei sette veli). Il gallo doveva essere "sacrificato" . Il giorno precedente era stato acquistato al mercato. Ovviamente era una operazione che mio padre faceva a porta chiusa in quanto poteva lasciare qualche segno psicologico in noi bambini di casa. Ma la curiosità era tanta che si riusciva sempre a vedere questa operazione nel buco della serratura o aprendo senza farsi sentire la porta che rimaneva socchiusa. Si cercava  (così diceva mio padre) di rendere il trapasso meno cruento possibile.In tanti c'era l'usanza di far mangiare anche il sangue, (fritto o nel ragù) utile per i fanciulli anemici. Per mia fortuna quest'ultimo aspetto non veniva considerato.


Al netto di questo evento che non ha lasciato in me nessun strascico psichico o trauma in quanto  spiegato, a suo tempo, in una maniera corretta dal mio amato genitore, bisogna ricordare ( non me ne vogliano i  vegani) che questo è il periodo in cui il vero foggiano  mangia il "Galluccio" per tradizione.

Un tempo, come ho già avuto modo di ricordare, si comprava vivo. Nei giorni che precedevano il 15 di agosto, bastava farsi una passeggiata in via Lucera o via Manzoni (giusto per citare le strade più importanti) per trovare in bella mostra, i galletti ruspanti,  quelli che si allevano a terra tra le aie di campagna il cui sapore è più gustoso e diverso da quelli venduti già pronti nelle macellerie.

Oggi è più difficile trovare chi li vende.

Una cosa certa è che questa tradizione ,tutta foggiana, è risalente al mondo rurale; in qualche maniera l'animale rappresenterebbe un simbolo, quello del grano che è il cibo di cui preferibilmente si nutre. A testimoniare come era sentita un tempo la degustazione di questo animale da cortile , ci vengono in aiuto anche i proverbi.

" Chi magn gallucce e chi gnotte velen". ("Chi mangia il Galluccio e chi il veleno") Frase tipica delle persone meno abbienti , il più delle volte "terrazzani", che non avendo terreni di proprietà da coltivare o dei beni. Queste persone  non avevano la possibilità economica di festeggiare con il galluccio come si doveva, la più importante festa di Foggia. 

In altri termini si pone l'accento, attraverso questo proverbio, a quel divario tra ricchezza e povertà causa, da sempre, di diseguaglianza sociale.

E' proprio vero che la voce del popolo con i proverbi si tramanda nei secoli.

Buon ferragosto!


Salvatore Valerio

         

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