giovedì 23 novembre 2023

Verona: come deturpare un monumento, offendendo e disonorando i caduti.


 I veronesi che hanno a cuore la storia della nostra Patria e che vogliono ricordare degnamente i propri concittadini che si immolarono per Essa, sono rimasti increduli e perplessi nel vedere un gabinetto posto sotto il monumento ai caduti. E' questo l'effetto della cosìdetta "Cancel culture" o piuttosto uno scivolone della giunta di sinistra del Sindaco Tommasi?

Ad ogni buon conto si ponga fine a questo obbrobrio, spostando la gabina dei servizi igienici in altro luogo. 

 Solo così si eviterà di offendere una intera città.

La cultura storica di un popolo né si cancella né si offende.

@salvatorevalerio

giovedì 16 novembre 2023

Landini ed i suoi "Bombardieri". Sciopero di Venerdì 17 novembre 2023.

Sciopero Generale? Ni.

Stop ridotto a 4 ore nei trasporti, da bus e metro, ai treni e traghetti; resta di 8 ore per le altre categorie, dalla scuola alla sanità alle poste, a livello nazionale: così lo sciopero di venerdì 17 novembre proclamato dalla Cgil e Uil contro la manovra e rimodulato per il settore dei trasporti dopo la precettazione .

In pochi in verità hanno capito perché (domani) si sciopera.

Bho?

Forse per la finanziaria? 

Landini insieme al "suo" Bombardiere lo ha organizzato ancor prima che questa venisse presentata.
Come definirli se non due utili idioti asserviti al PD ed alle opposizioni?
Domanda retorica : perché farlo di venerdì?
Pare che anche gli studenti(?) aderiscano.
Farsi un bel "ponte" fuoriprogramma è sempre ben accetto.
Comunque, la sinistra che usa il sindacato come clava contro il governo avversario, non è una novità.
Dove sono finiti gli scioperi per le giuste e doverose rivendicazioni a favore dei lavoratori?
Ormai si perdono nella notte dei tempi.
Questo tipo di sciopero viene vissuto dalla stragrande maggioranza degli italiani, come un inutile intoppo alla quotidianità , qualcosa che peraltro crea problemi e disservizi a tanti che vorrebbero andare a lavorare in santa pace.



@salvatorevalerio

domenica 12 novembre 2023

Sono solo canzonette? Colapesce Dimartino e il "Ragazzo di Destra".

di Salvatore Valerio

Premesso che chiunque può interpretare e scrivere le canzoni che vuole , ma qualche considerazione

va fatta sulla canzone che parla di un "ragazzo di destra". Con degli stereotipi che pensavamo essere stati superati. Ecco  qualche verso della canzone: 

-" tutto solo nel tuo bomberino - senza la tua squadra tu chi sei?- Posa il manganello e prendi un fiore - e ancora- gli invasori fra i coglioni li farei tutti fuori, amore ti difenderò col tirapugni d'oro, Mi darai un figlio naturale la notte di Natale "etc.




Ovviamente è stata fatta una canzone intorno ad un mondo che non si conosce .Analisi che a voler essere buoni la definiamo  superficiale. Ci manca solo che venga evocato l'olio  di ricino ed il cerchio si chiude!  

Fa figo evidenziare  questi aspetti,  adesso che la destra governa.

"La nuova canzone di Colapesce De Martino è un capolavoro di banalità in cui si equipara la destra al fascismo tra riferimenti agli invasori , al manganello, al figlio naturale. Vogliono emulare Pasolini senza esserne capaci e il risultate è imbarazzante" (Cit. Francesco Giubilei). 


Ha ragione Giubilei ,fanno una certa impressione le banalità espresse. 

Banali si , ma diciamola tutta, sono frasi che ricordano  quelle che spesso uscivano dalle riunioni di Potere Operaio o del Partito Comunista che rappresentava la casa madre di quella ideologia degenerata poi nelle Brigate Rosse.

Probabilmente i due cantanti vogliono venir fuori dallo steccato in cui sembravano essere rinchiusi. Uno schema legato a quei brani gradevoli ed  orecchiabili presentati a San Remo ( Musica leggerissima e Splash) . Adesso vogliono darsi a qualche cosa di impegnato. Basta sparare cavolate contro una parte politica, basta evocare il "Manganello"  ed il gioco è fatto! 

Loro dicono di astenersi dal giudizio (o pregiudizio?)  politico che viene raccontato. Ma non ci pare e ce ne importa poco.

Del resto aver presentato a "Propaganda live" di LA7 ( il programma di Diego Bianchi, colui che ha preparato la scalata alla elezione di Soumahoro) il brano in questione , la dice lunga sul reale messaggio che si vuol far passare  a questo brano. 

Senza poi contare Massimo Giannini (che si deve ancora riprendere dalla batosta elettorale dei suoi sodali) ex Direttore della Stampa che non gli è sembrato vero aver ricevuto un assist così importante dai due cantanti. Infatti delirando afferma che il brano "racconta il vuoto politico-culturale, e socio esistenziale della nuova generazione che si identifica con il potere meloniano."  

 

Ma al netto delle nuove generazioni, c'è una storia che va ricordata con una certa cautela ,attenzione. Quella storia degli anni '70 ed '80 che parla di giovani di destra  morti ammazzati ,oppure famiglie intere distrutte solo perché non conformi al pensiero unico e ai dettami comunisti.

I giovani di Acca Larentia, Sergio Ramelli, Miki Mantakas , solo per citarne qualcuno.  

Ma che ne sanno loro?   Cari cantautori lasciate perdere. L'Eskimo con la chiave inglese incorporata è passata per fortuna di moda da tempo .

Colapesce De Martino (parafrasando la strofa ed il finale dei  vostri successi)  rischiate : di "cadere dentro un buco nero, che sta ad un passo da voi , da voi,,,più o meno."   -SPLASH!-


 

venerdì 10 novembre 2023

Foggia: Viale Giotto 11.11.1999. Una ferita non ancora rimarginata.

Sono le ore 3 e 12 minuti dell'11 novembre 1999.

Al civico 120 di Viale Giotto a Foggia, lo stabile collassa.

Si contano 67 morti.

Questo crollo si porta via nel sonno bambini, uomini e donne ignari di vivere in uno stabile di cartone e non in una comoda e sicura dimora.

La città , martoriata dai bombardamenti nella nefasta estate del '43, riscopre l'odore della morte tra la polvere delle macerie.


In memoria di:

Angela Alessandrino, Lorenzo Alessandrino, Antonio Caldarulo, Maria Di Iorio,
 Daniela Caldarulo, Anna Milena Caldarulo, Maria Assunta Criscio, 
Fernando Capitaneo, Rocco Casarella, Francesca Siena, Valentina D´Angelo,
 Paolo D´Angelo,Maria Rosaria Sponsillo, Maria Giovanna D´Angelo, 
Palmina De Cosimo,Raffaele Del Grande, Michele Scopece, Assunta Grotta,
 Mattia Trotta,Matteo Ferri, Raffaele Delli Carri, Antonio Delli Carri,
 Addolorata Tirella, Aldo Altomare, Savino Urbano, Giovina Urbano,
 Domenico Zezza,
 Luigi Zezza, Maria A. Zezza, Aldo Guidone, Michele Taronna, 
Marianna Taronna, Addolorata Zichella, Walter Iammarino, 
Vincenzo Iammarino, Nina D´Amico,
 Michele Lombardi, Norina De Polis, Antonio D´Agnone, Lucia Ungaro,
 Piersilvio D´Agnone, Daniele D´Agnone, Savino Pedone, Maria Romito,
 Pasquale Pedone, Roberto Pedone, Margherita Cesareo, 
Maria Pedone, Giovanni Pedone, Leonardo Pompa, Maria Ferri, Dario Felice, 
Sabrina Padalino, Luciana Padalino, Pino Gramazio, Michela Curcetti,
 Pasquale Gramazio, Alfredo Gramazio, Matteo Ricucci, Pasquina Scarano, 
Marilina Ricucci, Michele Ricucci,
 Antonio Ricucci, Francesco Capitaneo, 
Valentina Capitaneo, Concetta Colecchia, Luisa Andreano.

Con questo video di qualche anno voglio ricordare i nostri concittadini periti nel crollo.




lunedì 6 novembre 2023

Corrado Augias lascia la RAI . E... sti...


 «Essere di destra è facile perché vuol dire andare incontro a quelle che sono le spinte istintive che tutti hanno», mentre «essere di sinistra è più difficile, perché quelli di sinistra giocano su un terreno in cui la conoscenza degli argomenti è fondamentale».

Con questa banalità si presentò Corrado Augias in un dibattito con Pierluigi Bersani. LUI, che sembrava aver scelto la RAI come sua prossima Residenza Sanitaria Assistita con i suoi 88 anni portati anche bene. Per 63 lunghi anni alla RAI.


Perché va via? "Perché  in RAI ci sono troppi favoritismi. Questo Governo incompetente mi ha spinto via." 

Lui ci è stato per 63 anni e la figlia Natalie Augias ci lavora da tempo.  Ci dobbiamo attendere anche da lei le dimissioni? Probabilmente ha sbagliato scusa o pensa di essere uno dritto. Sta di fatto che ha scelto il " refugium peccatorum " di La 7 sempre pronta ad accogliere qualsiasi personaggio appartenente a quel mondo legato al pensiero unico che tanto garba all'intellighenzia di sinistra.

Ad ogni buon conto tutto questo vittimismo ha stufato!

Salvatore Valerio


 

 


venerdì 3 novembre 2023

Leonardo Manzi, foggiano martire triestino.

di Salvatore Valerio.

 

Trieste 5-6 novembre 1953.

Sei giovani italiani persero la vita , uccisi dalla polizia britannica.

Si voleva impedire che si manifestasse per la restituzione all'Italia di Trieste e delle terre irridente affermando l'orgoglio di essere italiani.

Oltre al "nostro" Leonardo MANZI perirono sotto il cielo di Trieste:

Pietro ADDOBATI

Emilio BASSA

Saverio MONTANO

Francesco PAGLIA

Antonio ZAVADIL

ONORE ETERNO AI MARTIRI TRIESTINI! 



Nel 2004 verrà loro concessa la Medaglia d'Oro al Merito Civile da parte del Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi. 

                                                                     -.-.-.-.-.-.

"Tanti sono i ricordi che ho di Nardino, è così che lo chiamavamo in famiglia, l'ottavo di noi dieci fratelli... Ma l'ultimo ricordo , il più profondo, il più triste, quello che mi accompagna da 50 anni, è il momento della sua morte. In quel letto di ospedale, dopo che gli avevano sparato, pregava nostra madre di andare via dal suo capezzale, lui sapeva chiaramente che doveva morire, lo sentiva e non voleva far vivere quel momento crudele alla persona che più amava. In un attimo le sue suppliche le rivolse a me: -"Clara porta via nostra madre!"- Tra i singhiozzi lo baciai e mi allontanai tra le braccia. Un urlo straziante, -"Mamma viva l'Italia!"- ,  le sue ultime parole ... 

Clara Manzi (sorella di Leonardo) novembre 2003

                                                              -.-.-.-.-.-.-

Nell'era in cui la  "Cancel Culture" ( la cultura della cancellazione) è entrata in servizio permanente effettivo e il termine "sovranismo" diventata una brutta parola,  tanto da essere considerata per l'Intellighenzia  sinonimo di becero populismo, ricordare o celebrare atti di eroismo legati all'amor di Patria, può sembrare fuori luogo, antiquato. Si dovrebbe ritenere invece   un dovere per tutta la cittadinanza di Foggia e di tutta la Nazione  ricordare quegli eventi che crearono una vasta partecipazione di popolo. Ricordare che  questo giovane foggiano  insieme ad altri è morto, nel fiore degli anni, per un ideale di Patria che oggi non è del tutto  tramontato nonostante la  Globalizzazione che tende ad appiattire le culture cancellando le radici di un popolo.


Trasformare il paradigma brechtiano "Beato un popolo che non ha bisogno di eroi" 

in 

"BEATO IL POPOLO CHE ONORA GLI EROI".




                  Foggia: foto d'archivio inaugurazione sede MSI intitolata a L.Manzi.

                  


Appunti di storia ( a cura della Associazione Lega Nazionale Trieste).  

La popolazione triestina insorge contro l'esercito di occupazione anglo-americano.

Due giorni prima, 3 Novembre, gli americani avevano rimosso il tricolore che i triestini avevano innalzato sul Municipio, per commemorare l'arrivo dei Bersaglieri italiani nel 1918, e che il sindaco Bartoli si era rifiutato di rimuovere nonostante l'ordine del governo militare alleato. Si erano formati cortei di protesta in città, dispersi dalla polizia civile alleata, ma che ripresero il giorno successivo, 4 Novembre, in occasione della commemorazione della Vittoria al Sacrario di Redipuglia cui la cittadinanza partecipò in massa. Gli scontri tra gli italiani e la polizia alleata si verificarono in diversi punti della città.

Il 5 Novembre, alla riapertura delle scuole, i coraggiosi studenti di Trieste entrarono in sciopero e, formato un corteo, si diressero verso Piazza Sant'Antonio, dove si scontrarono con la polizia militare inglese che, in assetto antisommossa, disperderà il corteo manganellando e mettendo in fuga i ragazzi che, in parte, troveranno rifugio nella Chiesa di Sant'Antonio.

Gli scontri proseguirono nel pomeriggio e la tensione esplose fino alla tragedia: la polizia, al comando di ufficiali inglesi, aprì il fuoco ad altezza d'uomo ed uccise due persone. La popolazione reagì dando l'assalto alle sedi anglo-americane ed incendiando gli automezzi della polizia. Il 6 Novembre gli incidenti proseguirono ed una grande folla si radunò in Piazza Unità per dare l'assalto alla prefettura, dopo aver innalzato il tricolore sul Comune e sul palazzo del Lloyd Triestino. Intervennero truppe inglesi in assetto da guerra, mentre gli americani si barricarono nelle caserme da loro occupate. La manifestazione italiana venne repressa nel sangue, con gli inglesi che spararono di nuovo ad altezza d'uomo uccidendo altre 4 persone. Al termine degli scontri si conteranno 6 caduti (più lo studente ventenne Stelio Orciuolo che morirà un anno dopo per i postumi di una manganellata), 153 feriti (di cui 82 da arma da fuoco) e decine di arresti e condanne.

L'Italia intera fu in lutto, cortei e manifestazioni si susseguirono in tutte le città e il governo italiano inviò una nota di protesta ai governi inglese e americano. Il Governo Americano si dissociò dalle tragiche e vigliacche azioni della polizia inglese.

Più popolari