martedì 21 aprile 2020

25 aprile 2020 .Concetto super partes condivisibile : W la Resistenza ...dal coronavirus!

Il 25 aprile.


Ci siamo! Come ogni anno è arrivato il 25 aprile. Come ogni anno siamo pronti a festeggiarlo.
Nelle nostre case , sui nostri balconi, nei nostri giardini.
Mandateci un vocale .......su Whats App a questo numero ...bla bla bla.....
Questo il messaggio che è girato sui social da parte del Corriere della Sera in questi giorni .
Maniera alternativa di "festeggiare" questa ricorrenza ai tempi del coronavirus.

Di contro c'è la proposta del vicepresidente del Senato La Russa rivolta a tutti ,senza distinzioni politiche e culturali per cui il 25 aprile, diventi da quest'anno una giornata che accomuni il ricordo delle vittime di tutte le guerre ,senza alcuna distinzione, e le vittime del Covid 19. In altri termini una occasione che sia non divisiva.

Il PD esorta alle 15  a cantare "Bella Ciao" in ogni casa o fuori il balcone!

Vengono autorizzate le manifestazioni dell'ANPI con una precisa circolare inviata dalla Presidenza del Consiglio .
Niente processioni,invece, del venerdì Santo ; si chiamano i Carabinieri per sgombrare assembramenti di una "decina" di persone in chiesa a Marina di Cerveteri, per la celebrazioni della messa in suffragio dei morti a causa del Coronavirus, ma all' ANPI non si può dire di no.

Inutile  commentate ulteriormente queste iniziative.
Ognuno è libero di pensarla e comportarsi come meglio crede.











Siamo sinceri, la retorica resistenziale del 25 aprile nel corso degli anni è andata sempre più aumentando non perchè ci fosse un pericolo fascista ma per altri scopi .E' servita ieri per colpire Berlusconi, oggi per colpire Salvini e la Meloni.
Poi a rincarare la dose intervenne Umberto Eco nel 1995 con il concetto di Ur-Fascismo o Fascismo Eterno o persistente, con il "sincretismo" , le classi medie frustrate, nazionalismo e xenofobia.

Fu' l'ambiente comunista ad appropriarsi di questa celebrazione, basti vedere il colore  delle bandiere sventolate  nelle manifestazioni degli ultimi anni.

Uscendo fuori da ogni ipocrisia alcuni storici ammettono che i comunisti volevano, dopo la caduta del Fascismo,imporre un'altro tipo di dittatura,quella comunista. 
 Nessuno nega che lottarono e caddero degli italiani e bisogna portare rispetto per tutti i caduti in quanto non esistono morti di serie A e di serie B .
 Sul fatto che la Resistenza fu compiuta prevalentemente dai comunisti si è molto dibattuto ;si sono  scritti libri e ci sono stati negli anni tante discussioni . Ci furono anche i Partigiani non comunisti così detti "Bianchi".Questo aspetto non fu accettato dalla "narrazione Comunista". La Resistenza è "roba nostra" sentivo dire ai tempi del liceo dai ragazzi della FIGC  impegnati in politica.
Ci viene in soccorso uno dei tanti  eventi accaduti nel pieno della guerra civile dove  i partigiani rossi uccisero i partigiani bianchi della brigata Osoppo nell'eccidio di Porzus. Tra quelli c'era lo zio del cantautore De Gregori e Guido Pasolini, che prima di essere ucciso, scrive al fratello  Pier Paolo Pasolini per farsi mandare dalla mamma un fazzoletto tricolore che vuole indossare invece dello "straccio rosso". Ricordiamo anche un partigiano (Edgardo Sogno) che comunista non  era, e negli anni settanta fece scalpore la sua adesione alla destra nazionale.
Bisogna dire che in tanti attendono ancora (invano) un giudizio storico equilibrato sereno ed obiettivo,in una sola parola, di pacificazione.
Sin quanto questo non ci sarà , resterà difficile che questa celebrazione diventi unitaria .
Non si può ritenere fascista chi vuol approfondire ed avere senso critico nei confronti di questa celebrazione che cela diverse criticità.

Nel 2003 si deve a Gianpaolo Pansa (sicuramente non fascista) il resoconto delle esecuzioni e dei crimini compiuti dai partigiani rossi dopo il 25 aprile del 1945, a guerra conclusa, verso fascisti o presunti tali o antifascisti non comunisti ma anche verso sacerdoti.
In verità anche  prima di Pansa ci fu una vasta letteratura in tal senso che non ebbe inizialmente grande credito perchè proveniva dalla "parte sbagliata". Uno su tutti l'indimenticabile Giorgio Pisanò
che con grande  maestrìa raccontò i fatti accaduti nel famigerato triangolo della morte.

Molte furono le donne giustiziate.
Tanti anche i sacerdoti giustiziati dai Partigiani comunisti.

Ho fatto una ricerca personale sui Martiri,appartenenti al mondo ecclesiastico,  trucidati dai partigiani comunisti non solo italiani. Eccone un tragico elenco. Ogni commento risulta superfluo.

Don Gennaro Amato (Locri) ottobre 1943 . 
Don Ernesto Bandelli( Bria)  aprile   1945.
Don Vittorio Barel (Vittorio Veneto)  ottobre 1944.
Don Carlo Beghè   (Norvigola) marzo 1945.
Don Francesco Bonifacio (Trieste) 1946.
Don Luigi Bordet (Aosta) 1946.
Don Luigi Bovo (bertipaglia) 1944.
Don Miroslavo Bulleschi (Pola) 1947 .
Don Tullio Calcagno (Milano) 29 aprile 1945.
Don Ferruccio Grecchi (Levigliani).
Don Antonio Curcio (Cappellano 11ma Brigata Bersaglieri ) Comunisti Croati
Padre Sigismondo Damiani marzo 1944
Don Aurelio Diaz gennaio (catturato a Ferrara ,trucidato a Belgrado) 1945.
Don Adolfo Dolfi ottobre 1945.
Don Giuseppe Dorfmann ( nei pressi di Vicenza) Aprile 1945.
Padre Giuseppe Fausti  gesuita in Albania (marzo 1946).
Padre Fernando Ferrarotti  reduce dalla Russia giugno 1944 (Aosta).
Don Gregorio Ferretti (teramo) maggio 1944.
Don Sante Fontana (Pontremoli) gennaio 1945.
Don Giuseppe Gabana (Brescia).
Don Domenico Gianni 24 aprile 1945 
Don Giuseppe Lorenzelli (Pontremoli) 27 febbraio 1945 (costretto a scavarsi la fossa)
Don Fernando Merli (Foligno) Febbraio 1944 (Comunisti Slavi istigati da quelli italiani)
Don Angelo Merlini ucciso insieme a Don Fernando Merli
Don Armando Messuri giugno 1944 (Marino)
Don Giacomo Moro  Micca di Montenegro (Cappellano militare in Jugoslavia)
Don Adolfo Nannini (Cercina) maggio 1944
Padre Simone Nardin (Fiume) aprile 1945
Don Luigi Obid (Gorizia) gennaio 1945
Don Pompeo Perai (città della Pieve) giugno 1944

L'ELENCO E' LUNGHISSIMO  e ci  fermiamo per motivi di spazio.


Sorpresi nel sonno,avvelenati, fucilati, tagliati a pezzi.
Come il tragico destino di ben 12 giovani  carabinieri, catturati dai partigiani alle Cave del
Predil, nell'Alto Friuli. I Carabinieri costituivano un presidio a difesa della centrale Idroelettrica di Bretto. I dodici militari furono catturati. Non indugiamo in particolari della loro morte perchè potrebbero suscitare raccapriccio in chi legge.
Le spoglie riposano in una Torre Medioevale di Tarvisio. Questo efferato eccidio fu consumato dalle bande partigiane della Malga Bala (filo titine) sulle montagne del Friuli. Solo nel 2001 i più alti gradi delle Forze Armate Italiane si sono recate a Tarvisio ricordando solennemente le vittime di una guerra persa. Le cronache del 2001 evidenziano che uno dei sospettati dell'eccidio tale Alojz Hrovat dalla Slovenia venisse a ritirare la pensione italiana ogni mese proprio nella Banca di Tarvisio a due passi dalla torre Medioevale dove riposano i resti dei trucidati. Questi sono solo alcuni esempi delle nefandezze perpetuate.

"Nonostante tutto reputo la Resistenza una pagina decisiva nella storia d'Italia, ma reputo infami le stragi di civili, i vili agguati e poi le uccisioni a guerra finita. Si fa peccato a dire tutto questo? Sono pronto a peccare, nel nome della verità, della dignità e della libertà di giudizio!" 

Queste le parole in uno scritto di Marcello Veneziani di qualche tempo fa, scritto che condividiamo.

Salvatore Valerio


 



PS. un libro da leggere:
Napoli '44 di Norman Lewis
Pubblicato in Inghilterra nel 1978, Napoli ’44 è stato definito «uno dei dieci libri da salvare sulla seconda guerra mondiale» («The Saturday Review»).

In Italia uscì nel 1993. Non è facile trovarne copie in giro.













  







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