SINDROME DA DEPLEZIONE DEL DNA MITOCONDRIALE.
Questa la fredda diagnosi fatta al piccolo di 11 mesi , Charlie Grand, una malattia rarissima.
Per la comunità medica non vi sono possibilità di miglioramenti , propone di interrompere le
cure. Viene tenuto in vita attaccato a macchinari che consentono al piccolo di nutrirsi e di respirare.
Anche la Corte di Strasburgo dopo quella di Londra, ha emesso un verdetto : vanno interrotte le cure
anche contro il volere dei genitori. Una condanna?
Una domanda che sorge: qualunque controversia su tali difficili confini è sufficiente a giustificare
la pretesa di queste Istituzioni di imporre ai due genitori, l'interruzione del trattamento che mantiene in vita i proprio figlio , per quanto disperata sia la sua situazione?
E poi leggendo di qua e di là ( io che non ho certezze) apprendo da parte degli "ortodossi laici" certezze solo quando c'è in ballo la morte ( o se volete la volontà di morire o far morire) e nessuna certezza quando si tratta della volontà di vivere.
Tutto ciò mi procura molta perplessità ed un senso di tristezza.
Tra la morte certa ed una tenue speranza di vita io sto da quest'ultima parte.
Mi metto nei panni dei genitori di Charlie che stanno soffrendo in maniera atroce e questa imposizione suona come una condanna a morte non solo per il loro piccolo ma anche per ogni ipotetica e lieve speranza .
I genitori di Charlie.
Salvatore Valerio
Considerazioni personali nel quotidiano incedere della vita. Contrastare lo stucchevole potere intimidatorio del politically correct che appiattisce tutto al livello più semplice e più basso e tenta di zittire ogni differenza. Contro la globalizzazione dei cervelli.
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