Foggia , 1 luglio 2016.
Amministrare una città di provincia oggi risulta essere davvero difficile, se è del sud ancora più difficile. Il perchè va ricercato negli scarsi aiuti del Governo centrale che ha stretto da tempo i rubinetti e lascia ai Municipi la gestione finanziaria che riguarda la cosa pubblica in seno alla normale amministrazione.
Ecco quindi gli aumenti delle tasse che riguardano i servizi essenziali ,aumenti che però non sempre vanno di pari passo con i miglioramenti dei servizi stessi.
Bisogna riconoscere gli sforzi posti in essere da questa amministrazione e non ci riferiamo solo all'aspetto ludico e culturale che sicuramente serve tantissimo ed è fondamentale per una città capoluogo di provincia che vuol essere moderna ed al passo con i tempi anche se da qualcuno molto frettolosamente e superficialmente è stato etichettato questo attivismo con la famosa frase latina ormai abusata di "Panem et Circenses".
In una città negli anni bistrattata e mal governata ed un territorio dimenticato dalle Istituzioni ci vuol
davvero la bacchetta magica per "sanare" e rendere "normale" una situazione sino a ieri drammatica oltre che anomala.
Detto ciò non ci è sfuggito il degrado di certe zone che dovrebbero essere il biglietto da visita di una
città . Un esempio su tutti la Piazza della Stazione Ferroviaria che da poco è stata ampliata con un centro "Terminal" per mezzi pubblici e Pullman di linea.
Oggi pomeriggio la zona, che molto probabilmente sarà adibita alla edificazione di un monumento a ricordo dei Martiri Civili delle Incursioni aeree alleate del 1943 che costarono la vita a decine di migliaia di nostri concittadini, si presentava così.
Sterpaglie e vettovaglie di vario genere.
Si intervenga a rimuovere il tutto; se così non fosse qualche buontempone potrebbe pensare ad una zona destinata al " Monumento del degrado e dell'incuria" .
Salvatore Valerio
Considerazioni personali nel quotidiano incedere della vita. Contrastare lo stucchevole potere intimidatorio del politically correct che appiattisce tutto al livello più semplice e più basso e tenta di zittire ogni differenza. Contro la globalizzazione dei cervelli.
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