giovedì 14 luglio 2016

Dal binario morto al binario unico di morte.

Superato ( non ancora del tutto)  il momento di enorme stupore, angoscia e tristezza  mista a rabbia per la grande catastrofe ferroviaria sulla tratta Andria/Corato qualche considerazione va fatta con estrema sobrietà e chiarezza.
Ovviamente su questo argomento è stato scritto di tutto; qualcuno in maniera poco elegante e irrispettoso per le 23 morti innocenti si è messo a disquisire da subito  sulle responsabilità di questo o quel personaggio politico o della politica in generale.
Dopo un decennio di  Vendola alla regione Puglia cosa ci si poteva aspettare?
Ma non vogliamo parlare di questo ma chiederci come mai  nel 2016 sia possibile che avvengano tali sciagure .
Il pensiero di tanti,  in queste convulse ore,  è stato giustamente  rivolto alle innocenti vittime di un disastro che poteva e doveva essere evitato.
Balzata agli onori della cronaca anche la splendida gara di solidarietà da parte di tutte i cittadini delle province pugliesi.
In quei convogli ci passava , gente comune, gente laboriosa e studenti, i nostri figli. Quello che fa rabbia è che si pensa ad  opere faraoniche alle "alte velocità"e non si pensa a rendere più funzionali o quanto meno  in linea con i tempi, delle tratte cosi dette minori ma che vengono utilizzate da  di migliaia di persone giornalmente.
Adesso la Magistratura indagherà , ma il rammarico di tante morti innocenti rimarrà indelebile per tanto tempo.
L'errore umano viene spesso evocato ma questo viene potenziato quando mancano quei protocolli automatici ed elettronici che prevengono tali errori , tanto più importanti , necessari,
 direi obbligatori quando si parla di tratte impegnate da un  "binario unico"
Questa triste circostanza ci  porta a pensare che si è passati dal binario morto al binario unico di morte!
( SV)
      

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