Considerazioni personali nel quotidiano incedere della vita. Contrastare lo stucchevole potere intimidatorio del politically correct che appiattisce tutto al livello più semplice e più basso e tenta di zittire ogni differenza. Contro la globalizzazione dei cervelli.
giovedì 5 novembre 2020
L'elezione del Presidente fra il serio ed il faceto.
mercoledì 9 settembre 2020
Il nervosismo della sinistra ...e non solo.
Violenza,aggressioni e macabre speculazioni elettorali alla vigilia dell'appuntamento elettorale del
prossimo 20 e 21 settembre.In certi ambienti (quelli governativi giallo-rossi) si nota un certo
nervosismo che sta facendo venir fuori l'aspetto più deteriore.
Un tempo venivano considerati avversari politici "gli altri" adesso
sono"nemici da abbattere" con qualsiasi mezzo lecito o illecito.
Di esempi ce ne sono diversi.
Violenza verso un bravo ragazzo di Colleferro che viene ucciso di botte da quattro vigliacchi
delinquenti con il culto del corpo palestrato. Il povero ragazzo di nome Willy, era intervenuto in difesa
di un amico.
Il ragazzo è di colore quindi, per certi ambienti, si è trattato di una aggressione di marca razzista e
fascista. Dagli addosso a Salvini e la Meloni, a loro dire,fomentatori di odio.
Gli inquirenti hanno escluso motivazioni politiche o razziste.
Nonostante tutto la più attiva a spargere veleno e fango è la sottosegretaria piddina Morani che attribuisce alla Destra e Fratelli d'Italia i mandanti .
Querelata.
Altro esempio : Beppe Grillo aggredisce fisicamente il giornalista Selvi della redazione di Del Debbio,
si è preso il lusso di fare domande scomode all'ex comico, che adesso non fa più ridere ;
Ancora, Salvini viene aggredito da una ventenne del Congo a Pontassieve (Toscana). Viene strattonato
e gli viene strappata la camicia ed il Rosario che aveva al collo al grido di "ti maledico";
In Puglia l'uscente Governatore Emiliano rappresentante della sinistra è in bilico .Sfrutta e specula sul
Covid e sui malati oncologici inoltrando loro materiale elettorale. FdI ha presentato una interpellanza
parlamentare attraverso l'On Marcello Gemmato.
Questo è lo stato dell'arte.
Una sinistra ormai alla frutta insieme ai loro compagni di merenda grillini ormai in caduta libera.
Gli italiani comprendono da che parte siano i veri dispensatori d'odio, questi saranno puniti con l'unica arma democratica messa a loro disposizione: il voto.
Salvatore Valerio.
domenica 23 agosto 2020
Foggia.I bilanci di una estate anomala.
Dalla scorsa Pasqua qualsiasi evento risulta ovattato e svuotato di ogni significato.La festività del 15 di Agosto, che per Foggia ha sempre significato la festa della identità foggiana,oltre che religiosa, è passata in sordina, celebrazioni religiose limitate,processione annullata, annullata ogni forma di aggregazione sociale che in qualche maniera avrebbe potuto causare assembramenti. Niente luminarie e neanche fuochi pirotecnici.
Abbiamo vissuto, e tutt'ora viviamo, in un contesto surreale che ha esteso le sue propaggini in ogni attività umana. Aumentano i contagi grazie a chi si è spinto in zone che sarebbe stato opportuno evitare e grazie anche all'arrivo di tanti extracomunitari positivi che è difficile gestire.
La politica ,anche quella locale,risente di questo strano momento. A Foggia il Sindaco cambia casacca, lo fa in pompa magna davanti a Matteo Salvini nella sala del Consiglio Comunale creando disappunto in qualcuno,pur rimanendo nella stessa coalizione di centrodestra. Non entriamo nel merito di chi ha ragione e di chi ha torto in ciò che è accaduto in seguito alla mancata candidatura della cognata Avv. Di Donna da parte di Forza Italia (partito del Sindaco per 26 anni) ma questo aspetto non è di poco conto e cambia notevolmente l'assetto in consiglio comunale che non corrisponde al risultato delle ultime consultazioni comunali. Si attende la ufficialità di altri cambi di casacca. Una cosa certa è che Forza Italia esce ridimensionata o addirittura potrebbe non essere presente in Consiglio Comunale. Non sappiamo come potrà influire sulle prossime elezioni regionali nell'area del centrodestra, probabilmente a Foggia città ci sarà qualche "travaso" di voti da un partito all'altro all'interno dello stesso schieramento.
Si attendono prese di posizioni e dichiarazioni da parte dei segretari provinciali in particolare da quello di Forza Italia.
A livello del calcio locale in tanti aspettano la fine del mese per conoscere in quale serie sarà disputato il prossimo campionato del Foggia, ma anche in questo contesto si naviga a vista non si ha unità di intendi in una società spaccata tra Felleca e la Pintus che spacca anche i tifosi.
Insomma non ci facciamo mancare niente.
Speriamo in una buona ripresa.
Salvatore Valerio
domenica 16 agosto 2020
18 agosto 1946.La strage di Vergarola. Tra dimenticanza ed oblìo.
18 agosto 1946. Una assolata Domenica.
A VERGAROLA (la spiaggia di Pola) c'erano migliaia di persone.
Intere famiglie,bambini, ragazzi, spettatori attratti da una importante gara di nuoto.
L'orologio segna le 14 e 15. E' il momento in cui esplodono degli ordigni antisiluro che erano stati
disinnescati da tempo dagli angloamericani. I bimbi ci giocavano e le mamme ci mettevano ad
asciugare i costumi.
L'esplosione fu terribile! Perirono 65 persone tra i quali molti bambini, decine di corpi non
furono mai ritrovati disintegrati per la violenta deflagrazione.
Questa si può ritenere la prima strage terrorista della Repubblica avvenuta in tempo di pace.
Si può senz'altro affermare che questa azione efferata fu coperta con ciò che qualche storico coniò
come"congiura del silenzio".
Il dottor Geppino Micheletti si distinse con il suo intervento sui feriti che durò per due giorni
senza sosta,nonostante avesse perso i figli Carlo e Renzo di 9 e 6 anni.
Gli archivi di Belgrado,Londra,Washington ,Zagabria hanno da sempre avvalorato la pista jugoslava
del dittatore comunista Maresciallo Tito che si servì del l'OZNA (la polizia politica jugloslava di
allora). Qualcuno di loro riattivò queste bombe.
Erano giornate cruciali per Pola. Il giorno precedente si chiudeva la sessione plenaria della
conferenza di pace di Parigi in cui si decidevano i confini adriatici d'Italia.
I giochi non si erano chiusi e albergava nei polesi un sentimento di speranza per potersi sentire
ancora italiani.
Purtroppo questa strage segnò l'inizio dell'ESODO e la fine di Pola.
Per gli osservatori politici dell'epoca segnò anche l'inizio della guerra fredda e dello stragismo
italiano.
Un paradosso italiano fu la vergognosa onorificenza di CAVALIERE DI GRAN CROCE AL
MERITO DELLA REPUBBLICA ITALIANA assegnato il due ottobre 1969 al boia comunista Tito.
Ci piacerebbe che da parte dell'attuale Presidente Mattarella ci fosse una presa di posizione atta a ricordare una triste pagina di storia , da troppo tempo dimenticata ,per onorare degnamente la memoria di tanti innocenti che persero la vita.
In nessun libro scolastico si trova ancora menzionata questa carneficina.
Salvatore Valerio
Componente dell'Assemblea Nazionale di Fratelli d'Italia
venerdì 14 agosto 2020
Foggia: il rito del "galluccio ruspante" di ferragosto.
Oggi la mia mente è presa dal ricordo di un rito che per anni non è mai venuto meno in casa mia, almeno sino a quando fu in vita mio padre. IL GALLUCCIO di ferragosto.
Questo rito iniziava al mattino presto del 15 di agosto (data importante per Foggia in cui si celebra la Madonna dei sette veli). Il gallo doveva essere "sacrificato" . Il giorno precedente era stato acquistato al mercato. Ovviamente era una operazione che mio padre faceva a porta chiusa in quanto poteva lasciare qualche segno psicologico in noi bambini di casa. Ma la curiosità era tanta che si riusciva sempre a vedere questa operazione nel buco della serratura o aprendo senza farsi sentire la porta che rimaneva socchiusa. Si cercava (così diceva mio padre) di rendere il trapasso meno cruento possibile.In tanti c'era l'usanza di far mangiare anche il sangue, (fritto o nel ragù) utile per i fanciulli anemici. Per mia fortuna quest'ultimo aspetto non veniva considerato.
Al netto di questo evento che non ha lasciato in me nessun strascico psichico o trauma in quanto spiegato, a suo tempo, in una maniera corretta dal mio amato genitore, bisogna ricordare ( non me ne vogliano i vegani) che questo è il periodo in cui il vero foggiano mangia il "Galluccio" per tradizione.
Un tempo, come ho già avuto modo di ricordare, si comprava vivo. Nei giorni che precedevano il 15 di agosto, bastava farsi una passeggiata in via Lucera o via Manzoni (giusto per citare le strade più importanti) per trovare in bella mostra, i galletti ruspanti, quelli che si allevano a terra tra le aie di campagna il cui sapore è più gustoso e diverso da quelli venduti già pronti nelle macellerie.
Oggi è più difficile trovare chi li vende.
Una cosa certa è che questa tradizione ,tutta foggiana, è risalente al mondo rurale; in qualche maniera l'animale rappresenterebbe un simbolo, quello del grano che è il cibo di cui preferibilmente si nutre. A testimoniare come era sentita un tempo la degustazione di questo animale da cortile , ci vengono in aiuto anche i proverbi.
" Chi magn gallucce e chi gnotte velen". ("Chi mangia il Galluccio e chi il veleno") Frase tipica delle persone meno abbienti , il più delle volte "terrazzani", che non avendo terreni di proprietà da coltivare o dei beni. Queste persone non avevano la possibilità economica di festeggiare con il galluccio come si doveva, la più importante festa di Foggia.
In altri termini si pone l'accento, attraverso questo proverbio, a quel divario tra ricchezza e povertà causa, da sempre, di diseguaglianza sociale.
E' proprio vero che la voce del popolo con i proverbi si tramanda nei secoli.
Buon ferragosto!
Salvatore Valerio
domenica 17 maggio 2020
Serie A legata alla curva...dei contagi - Solofoggia.it
domenica 3 maggio 2020
La quarantena per il coronavirus e una testimonianza della storia di Foggia in un cassetto.
Diciamola tutta , in queste settimane ci siamo inventati ogni cosa che potesse impegnare il nostro tempo, dalla rilettura dei nostri libri preferiti,ad un certo "attivismo" sui social sino ai tentativi di fare il pane in casa e della grande importanza del lievito madre.
Ma una delle vere sorprese della quarantena è stata, mentre si riordinavano cassetti e librerie, trovare dei documenti che avevi dimenticato di avere. Quelle cose che si conservano così bene , tanto da dimenticarne l'esistenza.
Quelle cose di famiglia conservate e che risultano importanti per un ricordo non solo delle persone care che da tempo non ci sono più, ma che attraverso il loro operato hanno rappresentato anche uno spaccato di vita caratterizzante la storia della città dove hanno vissuto .
Fatto questo preambolo, non posso che ringraziare l'amico Geppe Inserra,sempre attento e lucido nella elencazione della storia di Foggia nelle sue "Lettere Meridiane", che in un pezzo dello scorso 6 marzo evidenziava un aspetto legato alla problematica abitativa (peraltro ancora evidente nella nostra città) in particolare dei ferrovieri nella prima decade del '900 . Tale problematica abitativa grazie anche agli esosi affitti richiesti ,spinse gli stessi a pensare ad un esodo verso altre zone dove la pigione era più conforme alla possibilità economica di questi lavoratori, in particolare Lucera.
Per farvela breve ci fu la richiesta dei lavoratori alla Direzione delle Ferrovie dello Stato, in cui si sollecitava la costruzione di case per i ferrovieri. Il tutto fu approvato e andò subito in appalto.
A chi fu appaltato ? Alla impresa dell'Ingegner Eugenio David che affidò la direzione dei lavori a mio nonno Salvatore che come evidenziato dal documento in mio possesso datato 4 maggio 1914...
" Nello espletamento dell'incarico affidatogli il Sig.Valerio ha diligentemente disimpegnato il suo dovere da persona d'arte ed intelligente" .
giovedì 30 aprile 2020
Il lavoro nella società globalizzata, ammazzato anche dal virus. L'Umanesimo del lavoro.
Festeggiare il lavoro nella società Globalizzata.
Globalizzata non solo nel lavoro, ma anche nelle infezioni da virus.
Una pandemia che a livello nazionale cancellerà 500 mila posti di lavoro.
A livello mondiale si parla di 300milioni di posti di lavoro a rischio.
Quest'anno assume forme e valori di diversa natura.
I temi del lavoro mai tanto attuali in un clima di incertezza mondiale.
Da noi non si farà a meno del concertone.
Gli artisti non si esibiranno in Piazza San Giovanni in Laterano, ma dall'Auditorium Parco della Musica.
Il pubblico? A casa.
Un tempo dal Concertone del primo maggio, da parte di cantautori impegnati e da parte di gruppi musicali alternativi ,arrivavano strali al Governo in carica. Vedremo se il Governo Conte Bis sarà esentato da tutto ciò.
Questa è la parte "ludica" .
Per la parte più seria ci facciamo qualche domanda.
Come si esprimerebbe il filosofo di Castelvetrano a proposito del lavoro,al tempo della globalizzazione?
Parlare di umanesimo del lavoro è attuale?
Per la seconda risposta ci sentiamo di rispondere positivamente e pensiamo di fare cosa utile ricordare il pensiero del grande filosofo Giovanni Gentile.
Salvatore Valerio.
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“All’umanesimo della cultura, che fu pure una tappa gloriosa della liberazione dell’uomo, succede oggi o succederà domani l’umanesimo del lavoro. Perché la creazione della grande industria e l’avanzata del lavoratore nella scena della grande storia, ha modificato profondamente il concetto moderno della cultura. Che era cultura dell’intelligenza soprattutto artistica e letteraria, e trascurava quella vasta zona dell’umanità, che non s’affaccia al più libero orizzonte dell’alta cultura ma lavora alle fondamenta della cultura umana, là dove l’uomo è contatto della natura, e lavora. Lavora da uomo, con la coscienza di quel che fa, ossia con la coscienza di sé e del mondo in cui egli s’incorpora. Lavora dispiegando cioè quella stessa attività del pensiero, onde nell’arte, nella letteratura, nell’erudizione, nella filosofia, l’uomo via via pensando pone e risolve i problemi in cui si viene annodando la sua esistenza in atto. Lavora il contadino, lavora l’artigiano, e il maestro d’arte, lavora l’artista, il letterato, il filosofo. Via via la materia con cui, lavorando, l’uomo si deve cimentare, si alleggerisce e quasi si smaterializza; e lo spirito per tal modo si affranca e si libera nell’aer suo, fuori dello spazio e del tempo; ma la materia è già vinta da quando la zappa dissoda la terra, infrange la gleba e l’associa al conseguimento del fine dell’uomo. Da quando lavora, l’uomo è uomo, e s’è alzato al regno dello spirito, dove il mondo è quello che egli crea pensando: il suo mondo, sé stesso. Ogni lavoratore è faber fortunae suae, anzi faber sui ipsius.
Bisognava perciò che quella cultura dell’uomo, che è propria dell’umanesimo letterario e filosofico, si slargasse per abbracciare ogni forma di attività onde l’uomo lavorando crea la sua umanità. Bisognava che si riconoscesse alche al “lavoratore” l’alta dignità che l’uomo pensando aveva scoperto nel pensiero. Bisognava che pensatori e scienziati e artisti si abbracciassero coi lavoratori in quella coscienza della umana universale dignità.
Giovanni Gentile
Genesi e Struttura della Società. (1943)
giovedì 23 aprile 2020
mercoledì 22 aprile 2020
Vittorio Feltri e Giorgio Bocca . Cosa hanno in comune?
La sua ultima uscita nel programma di rete quattro Fuori dal Coro,dove afferma : ...credo che i meridionali in molti casi siano inferiori.
Feltri da tempo ci ha abituato a molte di queste esternazioni che un tempo venivano considerate delle provocazioni sulle quali far partire una discussione .
Ma negli ultimi giorni queste esternazioni iniziano a stancare.
Leggo delle levate di scudi da ambienti che attraverso l'attacco a Feltri vogliono attaccare tutto uno schieramento politico. Al netto delle esternazioni del giornalista(?) che vanno senz'altro condannate da tutti e sono alquanto razziste, non ci sono piaciute le scene che poi si sono succedute con un Mario Giordano che dopo queste esternazioni, se la rideva sotto i baffi. Siamo spiriti liberi, siamo di Destra e siamo attaccati ai nostri territori del sud convinti che questi aspetti di supposta superiorità di natura geografica vadano sicuramente respinti. Quanti parenti abbiamo in Lombardia ,in Veneto che con la loro serietà , il loro lavoro e impegno hanno fatto grande il Nord?
Ma è ancora corretto parlare di nord e sud in questo delicato e critico momento in cui si muore per l'infezione a causa di un virus che non guarda in faccia a nessuno?
In questi giorni questa diatriba tra nord e sud ha trovato terreno fertile grazie alle note problematiche
dell'infezione del coronavirus che è esploso nelle regioni del nord dove governa la Lega ed il centro destra. A tal proposito volevo rammentare a chi ne fa una problematica di natura politica che nel recente passato un grande dell'intellighenzia di sinistra dimostrò un razzismo ignobile nei confronti dei meridionali. Fu Giorgio Bocca , proprio lui .
In un documentario (La neve e il fuoco) definisce la gente del sud orrenda e repellente, con particolare riferimento a due città-Napoli e Palermo- suscitando la giustificata indignazione di tanti meridionali offesi e vilipesi nelle loro tradizioni nella loro storia e cultura.
Insomma Vittorio Feltri oggi , Giorgio Bocca partigiano comunista ed antimeridionale,ieri.
Salvatore Valerio
martedì 21 aprile 2020
25 aprile 2020 .Concetto super partes condivisibile : W la Resistenza ...dal coronavirus!
Ci siamo! Come ogni anno è arrivato il 25 aprile. Come ogni anno siamo pronti a festeggiarlo.
Nelle nostre case , sui nostri balconi, nei nostri giardini.
Mandateci un vocale .......su Whats App a questo numero ...bla bla bla.....
Questo il messaggio che è girato sui social da parte del Corriere della Sera in questi giorni .
Maniera alternativa di "festeggiare" questa ricorrenza ai tempi del coronavirus.
Di contro c'è la proposta del vicepresidente del Senato La Russa rivolta a tutti ,senza distinzioni politiche e culturali per cui il 25 aprile, diventi da quest'anno una giornata che accomuni il ricordo delle vittime di tutte le guerre ,senza alcuna distinzione, e le vittime del Covid 19. In altri termini una occasione che sia non divisiva.
Il PD esorta alle 15 a cantare "Bella Ciao" in ogni casa o fuori il balcone!
Vengono autorizzate le manifestazioni dell'ANPI con una precisa circolare inviata dalla Presidenza del Consiglio .
Niente processioni,invece, del venerdì Santo ; si chiamano i Carabinieri per sgombrare assembramenti di una "decina" di persone in chiesa a Marina di Cerveteri, per la celebrazioni della messa in suffragio dei morti a causa del Coronavirus, ma all' ANPI non si può dire di no.
Inutile commentate ulteriormente queste iniziative.
Ognuno è libero di pensarla e comportarsi come meglio crede.
Siamo sinceri, la retorica resistenziale del 25 aprile nel corso degli anni è andata sempre più aumentando non perchè ci fosse un pericolo fascista ma per altri scopi .E' servita ieri per colpire Berlusconi, oggi per colpire Salvini e la Meloni.
Poi a rincarare la dose intervenne Umberto Eco nel 1995 con il concetto di Ur-Fascismo o Fascismo Eterno o persistente, con il "sincretismo" , le classi medie frustrate, nazionalismo e xenofobia.
Fu' l'ambiente comunista ad appropriarsi di questa celebrazione, basti vedere il colore delle bandiere sventolate nelle manifestazioni degli ultimi anni.
Uscendo fuori da ogni ipocrisia alcuni storici ammettono che i comunisti volevano, dopo la caduta del Fascismo,imporre un'altro tipo di dittatura,quella comunista.
Nessuno nega che lottarono e caddero degli italiani e bisogna portare rispetto per tutti i caduti in quanto non esistono morti di serie A e di serie B .
Sul fatto che la Resistenza fu compiuta prevalentemente dai comunisti si è molto dibattuto ;si sono scritti libri e ci sono stati negli anni tante discussioni . Ci furono anche i Partigiani non comunisti così detti "Bianchi".Questo aspetto non fu accettato dalla "narrazione Comunista". La Resistenza è "roba nostra" sentivo dire ai tempi del liceo dai ragazzi della FIGC impegnati in politica.
Ci viene in soccorso uno dei tanti eventi accaduti nel pieno della guerra civile dove i partigiani rossi uccisero i partigiani bianchi della brigata Osoppo nell'eccidio di Porzus. Tra quelli c'era lo zio del cantautore De Gregori e Guido Pasolini, che prima di essere ucciso, scrive al fratello Pier Paolo Pasolini per farsi mandare dalla mamma un fazzoletto tricolore che vuole indossare invece dello "straccio rosso". Ricordiamo anche un partigiano (Edgardo Sogno) che comunista non era, e negli anni settanta fece scalpore la sua adesione alla destra nazionale.
Bisogna dire che in tanti attendono ancora (invano) un giudizio storico equilibrato sereno ed obiettivo,in una sola parola, di pacificazione.
Sin quanto questo non ci sarà , resterà difficile che questa celebrazione diventi unitaria .
Non si può ritenere fascista chi vuol approfondire ed avere senso critico nei confronti di questa celebrazione che cela diverse criticità.
Nel 2003 si deve a Gianpaolo Pansa (sicuramente non fascista) il resoconto delle esecuzioni e dei crimini compiuti dai partigiani rossi dopo il 25 aprile del 1945, a guerra conclusa, verso fascisti o presunti tali o antifascisti non comunisti ma anche verso sacerdoti.
In verità anche prima di Pansa ci fu una vasta letteratura in tal senso che non ebbe inizialmente grande credito perchè proveniva dalla "parte sbagliata". Uno su tutti l'indimenticabile Giorgio Pisanò
che con grande maestrìa raccontò i fatti accaduti nel famigerato triangolo della morte.
Molte furono le donne giustiziate.
Tanti anche i sacerdoti giustiziati dai Partigiani comunisti.
Ho fatto una ricerca personale sui Martiri,appartenenti al mondo ecclesiastico, trucidati dai partigiani comunisti non solo italiani. Eccone un tragico elenco. Ogni commento risulta superfluo.
Don Gennaro Amato (Locri) ottobre 1943 .
Don Ernesto Bandelli( Bria) aprile 1945.
Don Vittorio Barel (Vittorio Veneto) ottobre 1944.
Don Carlo Beghè (Norvigola) marzo 1945.
Don Francesco Bonifacio (Trieste) 1946.
Don Luigi Bordet (Aosta) 1946.
Don Luigi Bovo (bertipaglia) 1944.
Don Miroslavo Bulleschi (Pola) 1947 .
Don Tullio Calcagno (Milano) 29 aprile 1945.
Don Ferruccio Grecchi (Levigliani).
Don Antonio Curcio (Cappellano 11ma Brigata Bersaglieri ) Comunisti Croati
Padre Sigismondo Damiani marzo 1944
Don Aurelio Diaz gennaio (catturato a Ferrara ,trucidato a Belgrado) 1945.
Don Adolfo Dolfi ottobre 1945.
Don Giuseppe Dorfmann ( nei pressi di Vicenza) Aprile 1945.
Padre Giuseppe Fausti gesuita in Albania (marzo 1946).
Padre Fernando Ferrarotti reduce dalla Russia giugno 1944 (Aosta).
Don Gregorio Ferretti (teramo) maggio 1944.
Don Sante Fontana (Pontremoli) gennaio 1945.
Don Giuseppe Gabana (Brescia).
Don Domenico Gianni 24 aprile 1945
Don Giuseppe Lorenzelli (Pontremoli) 27 febbraio 1945 (costretto a scavarsi la fossa)
Don Fernando Merli (Foligno) Febbraio 1944 (Comunisti Slavi istigati da quelli italiani)
Don Angelo Merlini ucciso insieme a Don Fernando Merli
Don Armando Messuri giugno 1944 (Marino)
Don Giacomo Moro Micca di Montenegro (Cappellano militare in Jugoslavia)
Don Adolfo Nannini (Cercina) maggio 1944
Padre Simone Nardin (Fiume) aprile 1945
Don Luigi Obid (Gorizia) gennaio 1945
Don Pompeo Perai (città della Pieve) giugno 1944
L'ELENCO E' LUNGHISSIMO e ci fermiamo per motivi di spazio.
Sorpresi nel sonno,avvelenati, fucilati, tagliati a pezzi.
Come il tragico destino di ben 12 giovani carabinieri, catturati dai partigiani alle Cave del
Predil, nell'Alto Friuli. I Carabinieri costituivano un presidio a difesa della centrale Idroelettrica di Bretto. I dodici militari furono catturati. Non indugiamo in particolari della loro morte perchè potrebbero suscitare raccapriccio in chi legge.
Le spoglie riposano in una Torre Medioevale di Tarvisio. Questo efferato eccidio fu consumato dalle bande partigiane della Malga Bala (filo titine) sulle montagne del Friuli. Solo nel 2001 i più alti gradi delle Forze Armate Italiane si sono recate a Tarvisio ricordando solennemente le vittime di una guerra persa. Le cronache del 2001 evidenziano che uno dei sospettati dell'eccidio tale Alojz Hrovat dalla Slovenia venisse a ritirare la pensione italiana ogni mese proprio nella Banca di Tarvisio a due passi dalla torre Medioevale dove riposano i resti dei trucidati. Questi sono solo alcuni esempi delle nefandezze perpetuate.
"Nonostante tutto reputo la Resistenza una pagina decisiva nella storia d'Italia, ma reputo infami le stragi di civili, i vili agguati e poi le uccisioni a guerra finita. Si fa peccato a dire tutto questo? Sono pronto a peccare, nel nome della verità, della dignità e della libertà di giudizio!"
Queste le parole in uno scritto di Marcello Veneziani di qualche tempo fa, scritto che condividiamo.
Salvatore Valerio
PS. un libro da leggere:
Napoli '44 di Norman Lewis
Pubblicato in Inghilterra nel 1978, Napoli ’44 è stato definito «uno dei dieci libri da salvare sulla seconda guerra mondiale» («The Saturday Review»).
In Italia uscì nel 1993. Non è facile trovarne copie in giro.
lunedì 20 aprile 2020
La Task force di Giuseppe Conte. Risulta Utile?
Niente male per un governo che vuole tagliare il numero dei rappresentanti del popolo per risparmiare!
450 persone per un decreto non ancora partorito. (SV)
Cosi si è espresso Giuseppe Conte all'inizio dello scorso febbraio:
"Stiamo creando una task force con i ministri competenti per varare una serie di misure di contrasto all'impatto economico dell'emergenza corona virus. Dobbiamo intervenire per contenere questo impatto. Quando avremo completato una ricognizione della situazione attuale e avremo una previsione più chiara potremo adottare le misure di sostengo alle nostre imprese con riguardo ai settori più direttamente coinvolti".
“Vi prometto che se gli scienziati mi danno il via libera…”
°°°°
La politica può davvero “subappaltare” ogni decisione a comitati scientifici e task force?
In linea generale, laddove i politici si avvalgono di consigli dei competenti, non si può che apprezzare la cosa.
Si da per scontato che esista un qualche cosa di simile ad una oggettiva “verità” là fuori, che aspetta solo gli scienziati di turno per essere scoperta. Ahimè, come si è tristemente visto nelle oscillazioni delle opinioni di famosi virologi in questi mesi, a volte si brancola nel buio, ma con autorevolezza.
E chi ha una fiducia messianica nella scienza, specie quando ad essere coinvolte sono decisioni politiche, temo che non abbia compreso esattamente cosa il processo scientifico è: una modalità di ricerca della conoscenza che rimane sempre provvisoria, mai definitiva. Anche in fatto di virus .
Luigi Curini, docente di Scienze Politiche all'Università degli Studi di Milano.
"... del famigerato 'decreto aprile', annunciato a marzo insieme al Cura Italia, non c’è ancora traccia: perché? Qualcuno può dirci cosa sta facendo questo esercito di persone? Famiglie e imprese aspettano".
sabato 18 aprile 2020
Nel Comitato scientifico lombardo c'era lo "stimato professore" abile da giovane nell'utilizzo della chiave inglese.
Salvatore Valerio
martedì 14 aprile 2020
Un tempo si diceva "Piove .Governo Ladro". Adesso non più.
La frase veniva spesso ripetuta un tempo. Ma cosa sottointende?
In maniera qualunquistica ,forse anche anti Sistema,si utilizzava per dileggiare la diffusa abitudine di dare la colpa di qualsiasi cosa al governo in carica oppure come generica espressione di sfogo polemico quando le cose non andavano per il verso giusto.
Ma i tempi cambiano . Da quando i cinque stelle sono al Governo si assiste ad una difesa di ufficio nei confronti del governo in carica. Guai (specialmente sui social) a mostrare perplessità,dubbi sul suo operato. Viene considerata una sorta di lesa maestà. Eppure furono proprio i pentastellati a fare le loro fortune su una aggressiva campagna antigovernativa contro tutto e tutti; si basava sull'antipolitica e sul "Vaffanculo", parola tanto cara al Signor Grillo. Ma adesso è diverso.
Con la scusa della Pandemia non si può contestare Conte.
Siamo sotto una specie di dittatura da coronavirus.
Se anche il giornalista come Mentana ( non sicuramente Salviniano o Meloniano) ha da ridire sulle esternazioni del primo ministro contro l'opposizione, qualcosa di grave sta accadendo.
Per farvela breve si è passati dal piove governo ladro, a "piove ,opposizione ladra".
Da rivoluzionari ed anti Sistema , sono loro diventati il Sistema.
S.V
lunedì 13 aprile 2020
L'Usura come il male sociale assoluto.Usura e Prestito cozzano con il concetto di solidarietà.
di pietra squadrata e liscia
per istoriarne la facciata,
con usura
non v’è chiesa con affreschi di paradiso
harpes et luz
e l’Annunciazione dell’Angelo
con le aureole sbalzate,
con usura
nessuno vede dei Gonzaga eredi e concubine
non si dipinge per tenersi arte
in casa, ma per vendere e vendere
presto e con profitto, peccato contro natura,
il tuo pane sarà staccio vieto
arido come carta,
senza segala né farina di grano duro,
usura appesantisce il tratto,
falsa i confini, con usura
nessuno trova residenza amena.
Si priva lo scalpellino della pietra,
il tessitore del telaio
CON USURA
la lana non giunge al mercato
e le pecore non rendono
peggio della peste è l’usura, spunta
l’ago in mano alle fanciulle
e confonde chi fila. Pietro Lombardo
Duccio non si fe’ con usura
né Piero della Francesca o Zuan Bellini
né fu «La Calunnia» dipinta con usura.
L’Angelico non si fe’ con usura, né Ambrogio de Praedis,
Nessuna chiesa di pietra viva firmata: Adamo me fecit.
Con usura non sorsero
Saint Trophine e Saint Hilaire,
Usura arrugginisce il cesello
arrugginisce arte ed artigiano
tarla la tela nel telaio, nessuno
apprende l ‘arte d’intessere oro nell’ordito;
l’azzurro s’incancrena con usura; non si ricama
in cremisi, smeraldo non trova il suo Memling
Usura soffoca il figlio nel ventre
arresta il giovane drudo,
cede il letto a vecchi decrepiti,
si frappone tra giovani sposi
CONTRO NATURA
Ad Eleusi han portato puttane
Carogne crapulano
ospiti d’usura.
mercoledì 8 aprile 2020
La Pasqua ai tempi del coronavirus.
Mai ,in tempo di pace, l'umanità si era trovata di fronte ad una situazione così emergenziale come quella relativa alla pandemia del Covit 19. Nell'era moderna abbiamo appreso e letto sui libri della infezione Spagnola del 1918 dove in tanti trovano delle analogie.
Sgombriamo il campo ad ogni perplessità nel dire che questo termine non indica la provenienza del primo focolaio infettivo ma trova riferimento nel fatto che furono i giornali spagnoli a darne per primi la notizia. I giornali spagnoli non erano sottoposti alla censura di guerra imperante in altre nazioni europee. La Pandemia chiamata spagnola fu causata da un virus H1N1, che uno studio del 2005 suggerisce che si sia originata in USA. Causò 500 milioni di morti. Un terzo della popolazione mondiale di allora.
Tralasciamo le eventuali analogie con il passato ed entriamo nella nostra quotidianità evidenziando come ci siamo trovati maledettamente invischiati in questa pandemia nella solennità delle celebrazioni pasquali.
Abbiamo ancora sotto gli occhi le immagini televisive, destinate a rimanere nella storia, la grande emozione della preghiera di Papa Francesco con conseguente Benedizione Urbi et Orbi, fatta nel piazzale deserto di San Pietro. I circa 18 milioni di spettatori solo in Italia che hanno partecipato con emozione e speranza a questo rito, fanno comprendere la necessità di offrire ai fedeli una risposta spirituale oltre che scientifica a questa pandemia.
La Chiesa fino ad allora era sembrata chiusa ed arroccata su se stessa. La sua funzione comunitaria è rimasta solo quella di non accrescere eventuali rischi di contaminazione. Il soccorso umanitario un tempo veniva svolto dalla Chiesa in questi momenti difficili, ma stavolta non si è percepito. dice lo storico cattolico Franco Cardini . Un tempo contro le Epidemie si pregava,oggi si chiudono le chiese.
Il relativismo ormai si insinua ovunque.
Allora non ci resta che, in maniera individuale, vivere questo momento emergenziale in maniera spirituale riflettendo sul senso della nostra vita e l'accettazione della morte.
Qualcuno ha affermato che l'uomo moderno non sa più vivere nè morire avendo perso il senso della vita ed i suoi riferimenti spirituali che dovrebbero alleviare la nostra dipartita. Madre Teresa di Calcutta parlando della differenza tra un orientale ed un occidentale evidenziò che la differenza stava nell'atteggiamento di fronte alla morte. Noi occidentali ne siamo terrorizzati non sappiamo più morire.
Allora, in queste giornate di quarantena, dove tra le tante cose che si fanno , si legge di più per ingannare il tempo in casa , sia per il cristiano e non solo fonte di riflessione ed introspezione .
Ci viene in soccorso la Pasqua con il suo significato certamente spirituale con la sua simbologia. Il vero significato della Pasqua è legato al concetto di rinascita spirituale. La festa in cui il credente rinnova la sua fede e chi non è credente dovrebbe sentire una sorta di desiderio di conversione. Il tutto ruota intorno a Cristo e la sua esperienza di morte e resurrezione.
Il mio personale augurio è che si possa vivere consapevolmente questa rinascita spirituale, aspetto che diventa importante, specialmente in questo particolare momento in cui l'intera umanità è messa a dura prova. Da questo periodo drammaticamente surreale si traggano degli spunti per poter continuare a vivere in maniera più sobria e più umana.
Buona Pasqua.
Salvatore Valerio
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