In Italia c'è chi difende l'indifendibile per varie motivazioni che non stiamo qui ad elencare.
Lo chef Rubio , sempre in cerca di notorietà ,si intromette in fatti che non hanno nulla a che vedere con le sue "competenze".
Si scaglia contro Brumotti : "infame troppo poche te ne hanno date"riferendosi all' aggressione di qualche giorno fa da parte dei venditori di morte.
Sui social ci sono fatti sentire coloro che portano solidarietà al "ciclista" ed anche quelli che stanno dalla parte di Rubio.
La difesa dell'indifendibile parte dal concetto legato alla spettacolarizzazione di Brumotti e ad altre disquisizioni pseudo sociologiche.
A nostro avviso ,invece il suddetto ci mette la faccia, svolgendo una funzione di denuncia dai contenuti anche sociali. Non stanno in piedi i contenuti pseudo sociologici di questi difensori dell'indifendibile, adducendo il fatto che chi spaccia droga è ai margini della società che per vivere può fare solo questo.
Partendo da queste considerazioni si potrebbero trovare scusanti di natura sociologica, per qualsiasi atto delinquenziale.
Ad ogni modo, le persone di buon senso sanno da che parte stare.
Dalla parte di Brumotti.
Rubio tornasse ai bucatini cacio e pepe e alla porchetta che sono aspetti che più si addicono al personaggio, lasciando perdere il resto.
Salvatore Valerio
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