Sono circa le 9 e 40.
Nella estesa pianura del Tavoliere brillano, nel riverbero del sole, 40 fortezze volanti e 50 aerei da mitragliamento.
Le bombe iniziano a cadere in diversi punti della città in maniera simultanea .
Sarà il giorno del Massacro: 7643 morti.
Una delle storie più tristi di quel maledetto 22 luglio si raccontano nella Stazione Ferroviaria di Foggia e nella Villa Comunale.
Morti, feriti, una città in agonia. Tutto ciò aveva avuto un'anteprima nel maggio del 1943.
Tante le storie raccontate e tante che mai lo saranno per due ordini di motivazioni:
la prima per cause puramente anagrafiche , la seconda per quel
meccanismo di difesa,di rimozione, di tutte quelle cose brutte che la mente umana non concepisce per la spietata efferatezza e crudeltà , sulle quali meglio metterci un salutare "coperchio".
Il prossimo 22 luglio il "Comitato Un Monumento a Ricordo delle vittime del '43" sarà presente con una delegazione che insieme alle Istituzioni
ricordaranno ed onoreranno il sacrificio di questi nostri sfortunati concittadini.
In nostro augurio è che le generazioni future abbiano come riferimento la Pace che come dice B.Spinoza "non è l'assenza di guerra ma è una virtù, uno stato mentale , una disposizione alla benevolenza, confidenza e giustizia".
Quelle tragiche giornate sono ormai lontane, ma restano sempre, indelebilmente impresse nella nostra memoria e nel nostro cuore.
Il Presidente della Repubblica Antonio Segni.
Foggia ,22 novembre 1959.
PER IL
"COMITATO UN MONUMENTO A RICORDO DELLE VITTIME DEL '43 A FOGGIA."
Salvatore Valerio
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