Oggi è il giorno della finale che durerà 180 minuti .
In 180 minuti è racchiuso il verdetto; si va in serie B oppure si resta ancora nell'inferno della lega pro.
Penso che a questo punto, qualsiasi sia il nome della squadra avversaria conti poco , chi arriva alla finale dei play off ci arriva con pieno merito. Il Pisa sicuramente un ottima squadra con un allenatore (Gattuso) che ne incarna la giusta grinta e l'agonismo, ma penso che tecnicamente siamo più forti noi.
Il Calcio può racchiudere sorprese , è bello ed affascinante per questo . E' fatto di circostanze particolari e avvolto da imponderabilità.
Il Foggia la partita la dovrà giocare nei 180 minuti , con la massima consapevolezza di avere i mezzi tecnici per poter fare il salto di categoria. L'unico avversario del Foggia sarà il Foggia stesso!
A prescindere di come andrà a finire mi rende molto felice vedere intorno alla squadra della mia città un interesse che ripropone (anche se nel calcio) una identità , un orgoglio di appartenenza cose ormai sopite da tempo. Strade inghirlandate di vessilli e bandiere con i nostri colori , vetrine debitamente allestite con suppellettili rossoneri, insomma un tripudio una festa che pervade tutto e tutti.
Un grande desiderio di poter festeggiare!
Senza poi tener presente i tanti tifosi, fuori città per varie vicissitudini, che vivono con trepidazione questo momento e che denota un attaccamento alle proprie radici mai reciso.
Rifiutiamo il concetto, più volte a torto ribadito sui social , che si tratti solo di tifoseria
occasionale. Da sempre la squadra del Foggia ha avuto un bacino di decine di migliaia di tifosi , mi sembra ovvio direi fisiologico che quando una squadra gioca bene e vince l'interesse e la partecipazione aumenti al pari dei risultati raggiunti.
Adesso ...al campo il responso. A noi non resta che gridare ed incoraggiare .
Forza Foggia!
Forza Satanelli!
Salvatore Valerio
Considerazioni personali nel quotidiano incedere della vita. Contrastare lo stucchevole potere intimidatorio del politically correct che appiattisce tutto al livello più semplice e più basso e tenta di zittire ogni differenza. Contro la globalizzazione dei cervelli.
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