Ahi Pisa, vituperio delle genti | del bel paese là dove 'l sì suona, | poi che i vicini a te punir son lenti, | muovesi la Capraia e la Gorgona, | e faccian siepe ad Arno in su la foce, | sì ch'elli annieghi in te ogne persona! (Divina Commedia)
Quando una partita di calcio diventa una guerra! Si è voluto a tutti i costi da parte del Pisa caricare più del dovuto con inutili tensioni una partita di calcio , che vale la promozione in B , ma resta pur sempre una partita di calcio. I toscani si sa che sono tipini particolari ed i pisani ancor di più .Hanno vinto con merito la prima partita e nonostante tutto hanno avuto nei confronti degli ospiti e della squadra foggiana un atteggiamento irriguardoso per non dire poco ospitale. L'apice si è avuto quando fu aggredito il Bus che portava la squadra a casa e successivamente fu aggredito anche un calciatore. Ovvia la reazione di sdegno dei foggiani .
A questo punto continua da parte dei pisani la provocazione: ci si inventa che un fantomatico albergo di Foggia abbia rifiutato la squadra. Cosa smentita categoricamente. A questo punto è chiara la strategia dei nostri avversari e cioè caricare di tensioni una partita che per loro ( ma probabilmente anche per noi) è la partita della vita. Evidentemente sanno , sebbene abbiano vinto la prima partita , di essere inferiori tecnicamente e di andare ( così come noi tifosi auspichiamo ) incontro ad una bella scoppola.
Un po' di benzina sul fuoco l'ha sta lanciando anche il cosi detto Osservatorio che ha fatto slittare a Venerdì l'acquisto dei biglietti, facendo innervosire ulteriormente l'ambiente.
Ricordiamoci tutti che è pur sempre una partita di calcio...
L'auspicio è che questa superiorità la si dimostri non solo in campo ma anche sugli spalti con un comportamento civile , sportivo e corretto non accettando alcuna provocazione.
Forza Foggia!
Ridiamoci sopra!
Salvatore Valerio
Considerazioni personali nel quotidiano incedere della vita. Contrastare lo stucchevole potere intimidatorio del politically correct che appiattisce tutto al livello più semplice e più basso e tenta di zittire ogni differenza. Contro la globalizzazione dei cervelli.
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