Viene prima o poi il momento di scegliere tra guardare passivamente il mondo intorno a noi che cambia in maniera esageratamente veloce oppure l'essere attori di questo divenire di questo cambiamento.Io sono tra quelle persone che vivono inquiete con un grosso travaglio interno.Però poi alla fine traggo le mie conclusioni, a volte con molto impeto con molta passionalità a volte anche con una buona dose di irrazionalità e di azzardo.Parlavo di scelte. Contemplare o agire? Io sono per la contemplazione alla quale deve far seguito l'AZIONE.
La contemplazione fine a se stessa non serve a niente se ad essa non fa seguito un'azione, una attività che mette concretamente in atto il frutto del tuo contemplare.
Diceva Mazzini " il pensiero è azione".
E poi non è forse l'agire che ci fa diventare uomini?
Non ci si può esimere dallo scegliere l'Azione .
....i conquistatori sanno che l'azione di per se stessa è inutile.Solo una è utile quella che rifacesse l'uomo e la terra.Io non rifarò mai gli uomini ; ma bisogna che mi comporti " come se lo facessi".Il cammino della lotta mi fa incontrare la "carne"; anche umiliata questa è la mia sola certezza e non posso vivere che di essa!....
(A.Camus)
Considerazioni personali nel quotidiano incedere della vita. Contrastare lo stucchevole potere intimidatorio del politically correct che appiattisce tutto al livello più semplice e più basso e tenta di zittire ogni differenza. Contro la globalizzazione dei cervelli.
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