Considerazioni personali nel quotidiano incedere della vita. Contrastare lo stucchevole potere intimidatorio del politically correct che appiattisce tutto al livello più semplice e più basso e tenta di zittire ogni differenza. Contro la globalizzazione dei cervelli.
venerdì 11 febbraio 2011
150 anni dell'Unità d'Italia:ma che razza di celebrazione è?
Di tanto in tanto mi soffermo su qualche fatto che mi colpisce particolarmente e che appartiene alla cronaca di questi giorni.
Sono rimasto alquanto perplesso da qualche presa di posizione, secondo il mio modesto avviso sciocca , venuta fuori da personalità del mondo politico della cultura della imprenditoria a proposito della possibilità o meno di fare un giorno festivo nella data del 17 marzo data fatidica che ricorda i 150 anni dell'unità d'Italia.Verrà celebrata unicamente in questa giornata e solo in questo anno.
Le prese di posizioni negative da parte della Marcegaglia,da parte addirittura dal Presidente del Comitato dei Garanti dell'Unità d'Italia Giuliano Amato, da certi ambienti della sinistra (che si ricorda di essere patriottica solo per far dispetto al Governo ed alla Lega) e via discorrendo.
A tutto ciò ci si mette pure qualche leghista che con qualche neoborbonico contesta non solo questa giornata di festa ma addirittura la stessa Unità d'Italia.
Scopro solo adesso che anche il Ministro dell'Istruzione Pubblica si è espressa in maniera negativa per la giornata festiva nelle scuole. Allora siamo veramente alla frutta! Vogliamo poi parlare del Presidente della provincia di Bolzano che ritiene offensiva questa festa per "alcune minoranze austriache" della provincia di Bolzano?
Da tutto ciò si evince che il popolo italiano , un popolo di eroi ,di santi,di poeti, di artisti, di navigatori non riesce ad unirsi neanche di fronte ad una tale occasione che rappresenterebbe una sorta di buon segnale di risveglio,di rilancio in una Nazione messa maluccio, direi depressa.
Non è lavorando in quel giorno che si risolvono i problemi economici e di scarsa produttività dell'Italia.
Come dice Marcello Veneziani: "la vita dei popoli e delle persone ha bisogno anche di simboli ,di riti e di eventi per alimentare la loro autostima e la loro coesione".
Per tale ragione tali personalità avrebbero fatto meglio a tacere.
Salvatore Valerio
Del Direttivo Nazionale
Associazione Politico Culturale Destra Razionale sapere aude
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