domenica 16 gennaio 2011

Considerazioni sul referendum di Mirafiori.



Giovanni Gentile
Umanesimo del Lavoro
In queste ore in tanti stanno dicendo la loro su questo importante referendum sindacale.
Il sindacato è diviso.
I lavoratori si sono divisi.
L'opinione pubblica si è divisa.
Il maggior partito della sinistra si è diviso.
Cosa porterà la vittoria dei si?
Sicuramente non sarà una catastrofe per i lavoratori che potranno continuare a lavorare.
Altrettanto sicura sarebbe stata la cosidetta "macelleria sociale" messa in atto dal "signore col maglioncino".
E' colui che rappresenta un' Azienda che in tempi passati era l'immagine dell'Italia della produzione , della rinascita , del boom economico, che però ogni qualvolta si trovava in deficit ha fatto dell'assistenzialismo statale un suo punto fermo.
Alla fine è ovvio che ci saranno sacrifici in più per i lavoratori che però potranno contare su uno stipendio.
L'unica cosa in cui tutti si sono trovati d'accordo è stata la partecipazione al voto.
Ma come considerare il lavoro oggi? Il filosofo Giovanni Gentile superando il concetto marxista del lavoro inteso esclusivamente come concezione legata ad una fredda e materiale economia, afferma che questo ( il lavoro) non va
scisso dalla stessa vita dell'uomo che è vita dello spirito, cultura..."“…il lavoro è appunto la natura stessa di questa vita spirituale in cui si spiega la cultura (…) – esso – “è l’atto in cui la libertà consiste” , esso è espressione dello spirito “perché l’uomo lavora da uomo” e “l’uomo è uomo da che lavora” cioè perché lavora.Questa impostazione fa scaturire il cosidetto “Umanesimo del lavoro”. Ma qualcuno si chiederà come far coniugare l 'Umanesimo del lavoro in una società globalizzata e in crisi come la nostra dove più che mai regna sovrano il profitto ? E poi, è sempre valida un'idea sulla quale il Ministro Tremonti, in tutta franchezza tempo fa si soffermò, cioè quello della Partecipazione agli utili delle aziende da parte dei lavoratori ? I sacrifici possono farli anche i "manager" e gli azionisti riducendosi i propri introiti a favore dell'Azienda?
Mi rendo conto di essermi fatto tante domande a cui io ( comune mortale che ha l'hobby della politica ) non sempre riesce a dare una adeguata risposta.Nelle domande io esprimo dei dubbi, che qualcuno sostiene che siano il punto di partenza per poter trovare dei nuovi limiti da superare.
Dicono che chi ha dubbi abbia più scelte da compiere. Ha una vita migliore. Può scegliere. E al giorno d’oggi è già tanto,
visto che ai lavoratori della Fiat non è stato concesso loro ( nella realtà) neanche questo.....

Salvatore Valerio

del Direttivo
Associazione Politico Culturale Telematica
Destra Razionale sapere aude

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