Considerazioni personali nel quotidiano incedere della vita. Contrastare lo stucchevole potere intimidatorio del politically correct che appiattisce tutto al livello più semplice e più basso e tenta di zittire ogni differenza. Contro la globalizzazione dei cervelli.
mercoledì 25 agosto 2010
ROMA 25 Agosto 1960: ECCO I GIOCHI OLIMPICI.
Rivedo nella mia mente le immagini emozionanti di quelle giornate. Mio padre corse ad acquistare il televisore (ovviamente in bianco e nero).Ero un bimbo di 5 anni ma, nonostante la mia tenera età, fu un evento che mi coinvolse e che mi affascinò tantissimo. Era il periodo del boom economico e c'era un grande ottimismo nel futuro della nostra Nazione!
Come sembrano lontani quei giorni in cui molti italiani sognavano una vita migliore e meno disagiata. Ho letto l'ottimo editoriale di oggi sul Corriere della Sera di Beppe Severgnini che mi ha fatto riflettere e che finisce così:
"L'Italia del 1960 si sentiva una protagonista in cammino. I genitori faticavano pensando: i nostri figli staranno meglio. Nel'Italia del 2010 sappiamo tutti-padri,madri,figli- che la nuova generazione precarizzata starà peggio, e già ha bisogno di aiuto ( per la macchina, per la prima casa).
E' un ribaltamento innaturale : la nazione che lo accetta è nei guai"
(SV)
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