sabato 8 dicembre 2012

Vittorio Cosimo Nocera calciatore dell'US Foggia degli anni 1960.


 Erano i primi anni sessanta , avevo la mia dimora in via Ascoli palazzine  INA Casa, quelli per intenderci che davano e danno proprio sullo stadio Pino Zaccheria . La nostra casa con l'avvento del Foggia in serie A diventò una dependance dello Stadio . Prima della costruzione delle Gradinate si
vedeva benissimo la partita dal balcone  e potete immaginare cosa diventava casa mia la Domenica delle partite casalinghe del Foggia.
Le mie Domeniche passate negli anni della mia adolescenza erano delle feste continue riempite dal gustoso profumo del ragù e da enormi vassoi di paste (bisognava accogliere degnamente i parenti e non solo). Il punto massimo della partecipazione ci fu quando scese a Foggia l'Inter Stellare pluridecorata che aveva da poco vinto la Coppa Intercontinentale.
Da settimane sognavo questa partita, la reputavo già una impresa titanica doverla giocare dai nostri bravi , ma tecnicamente inferiori calciatori di provincia. Dopo quel famoso 3 a 2 per il Foggia quello spilungone che parlava mica tanto bene l'Italiano   con uno  spiccato  accento campano , con quella splendida doppietta infilata a quella difesa di caratura  mondiale , mi rimase sempre nel cuore e mi fece capire che nel calcio come in altri sport e penso come nella vita, la passione , l'agonismo,il sacrificio, la voglia di emergere di scalare vette che sembrano insormontabili, non sono obiettivi invalicabili se c'è la forza di volontà .
Nocera ha rappresentato in quegli anni anche l'immagine di un riscatto sociale. Il riscatto di un umile ragazzo del sud diventato famoso grazie al grande palcoscenico del calcio nazionale.Il riscatto di un ragazzo di un   sud che mostrava nonostante  gli anni del boom economico differenze notevolii con l'opulento nord delle fabbriche e del benessere.
Grazie a te Cosimo Vittorio Nocera tutti quelli della mia generazione hanno sognato di diventare campioni , anche io e i miei amici del quartiere.
Che  emozioni che ci hai dato!  E' vero erano altri tempi , un periodo dove la semplicita ed anche l' ingenutà, erano  delle  costanti .
Erano i tempi in cui ci  si affezionava alla maglia ed alla squadra che ti aveva fatto conoscere ed apprezzare, non come oggi...
Ti ringrazio per aver donato delle splendide giornate di festa alla mia famiglia:  bastava un goal di Nocera , l'odore del ragù della mia splendida mamma , l'accoglienza allegra e spontanea del mio bel papà e di tutto il resto della famiglia , per rendermi il ragazzino più felice del mondo !

Salvatore Valerio

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