Il Santo Natale è festa di condivisione, di gioie , speranze ma anche ,purtroppo di tristezze ed angosce. Si corre il rischio parlando del Natale di cadere nella retorica e nelle solite frasi fatte.
Voglio correre questo rischio focalizzando un aspetto che parte dalla consapevolezza di vivere in un periodo doloroso e complesso.
La crisi economica sta provocando momenti drammatici che si ripercuotono sulla perdita del lavoro e sulle vite di tanti individui.
Una domanda che mi sono fatto negli ultimi tempi: è soltanto una crisi economica fine a se stessa, o piuttosto una crisi di valori, una crisi per così dire "etica"?
Come possiamo definire un mondo della Finanza senza scrupoli che sull'altare del Mercato e sul suo primato sull'individuo basa le sue fondamenta?
Per tenere fede a tali leggi che vengono imposte dall'Europa si taglia di tutto.( a proposito non era questa l'Europa che sognavamo, l'Europa dei Popoli e non quella economica caratterizzata dalla egemonia germanica)
Il lavoro considerato il più alto simbolo di dignità umana e sociale è considerato ormai un peso economico e quando c'è viene "disumanizzato".
Viviamo in maniera nuova, diversa questo Natale , consapevoli delle avversità del vivere quotidiano,
ma con la certezza che questo giorno significhi anche speranza.Speranza di cambiamento.
D'altro canto non è forse vero che Gesù nasce per liberarci dalle tenebre nelle quali è avvolto il nostro essere?
Che la nascita del Bambinello possa a noi tutti donare una nuova vita e tanta rinnovata forza specialmente spirituale protesa verso il bene.
Buon Natale.
Salvatore Valerio
Considerazioni personali nel quotidiano incedere della vita. Contrastare lo stucchevole potere intimidatorio del politically correct che appiattisce tutto al livello più semplice e più basso e tenta di zittire ogni differenza. Contro la globalizzazione dei cervelli.
martedì 25 dicembre 2012
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