Ma servono davvero i libri di testo?
La domanda non è inutile o oziosa se si mette in evidenza che il mondo negli ultmi anni è stato rivoluzionato, ma il mondo della scuola probabilmente è rimasto fermo.
La risposta a questa domanda potrebbe essere questa: è vero il mondo nell'ultimo decennio si è modificato, è cambiato in maniera vertiginosa, ma tirando le somme le nozioni sono sempre le medesime.
E' così: i libri di testo servono a "fissare" certe nozioni in un mondo in continuo divenire.
La staticità della scuola italiana ci viene fornita come esempio anche da un dato di fatto inconfutabile.
La riforma Gentile fu la base del sistema scolastico italiano che rimase sostanzialmente invariata dal 1923 fino al 1962, quando il Parlamento italiano abolì la scuola di avviamento dando vita alla scuola unificata.
Staticità del sistema scolastico italiano, oppure la riforma del filosofo pedagogista Giovanni Gentile era avanti ed aveva i canoni della modernità.?
L'unica criticità che obiettivamente la riforma Gentile possedeva, era quella di avere una connotazione troppo "letteraria e classica" poco tecnica e scientifica.
Oggi bisogna che la scuola diventi un po più concreta e al passo con i tempi.
Testi scolastici: non basta cambiare poche virgole o commenti per cambiare le edizioni ed aumentare i prezzi ed il salasso per le povere famiglie ormai alla canna del gas per la crisi. Le nozioni sono sempre quelle ; purtroppo c'è tutto un indotto che "campa" su queste anomalie, case editrici e qualche prof compiacente.
Quello che conta è il sapere, ed il suo percorso che deve essere sempre tenuto presente ed implementato oltre il periodo scolastico , per tutta la durata della vita e al di là di ogni testo scolasico.Testi scolastici che non potendo essere rivenduti al mercatino dell'usato perchè ormai sono vecchie edizioni , i giovani studenti conserveranno in qualche cassetto o in qualche libreria come un cimelio.
(SV)
Considerazioni personali nel quotidiano incedere della vita. Contrastare lo stucchevole potere intimidatorio del politically correct che appiattisce tutto al livello più semplice e più basso e tenta di zittire ogni differenza. Contro la globalizzazione dei cervelli.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Più popolari
-
“..se il Signore avesse conosciuto questa piana di Puglia, luce dei miei occhi, si sarebbe fermato a vivere qui…” Queste le parole usat...
-
Ricordi di ragazzino: la mia cara nonna Eugenia che viene la Domenica a farci visita portando con sé una rivista chiamata "Famiglia ...
-
Foggia, la città che Alberto Moravia ( “Gli indifferenti”) classificò come una delle più brutte città al Mondo insieme a La Paz (Bolivia) e...
Nessun commento:
Posta un commento