Considerazioni personali nel quotidiano incedere della vita. Contrastare lo stucchevole potere intimidatorio del politically correct che appiattisce tutto al livello più semplice e più basso e tenta di zittire ogni differenza. Contro la globalizzazione dei cervelli.
lunedì 20 aprile 2009
Il camerata Barack Obama.
«Obama, il nuovo Duce?»
Bufera per le accuse a Barack
Una rivista accosta il presidente a Mussolini. Paragone ripreso anche in tv. Sdegno dei democratici
Barack Obama (Reuters)
WASHINGTON – Fino a pochi giorni fa, molti conservatori accusavano Obama di essere socialista. Ma adesso alcuni lo accusano di essere fascista. Saul Azunis, sconfitto il mese scorso alle elezioni a segretario del Partito repubblicano, definisce "fascista" il suo programma economico. La rivista American spectator lo paragona a Mussolini ("Il Duce?" è il titolo di un suo articolo). Glenn Beck, un guru televisivo, lo chiama "camerata". Le accuse hanno suscitato lo sdegno dei democratici e le riserve dei repubblicani moderati. Il New York Times ci ha ironizzato su: «Ma Obama - si è chiesto - saprà fare correre i treni in orario?», riferimento a un vanto vero o presunto del fascismo italiano.
CONNOTATO NEGATIVO - L'etichetta di fascista viene appiccata a Obama perché quella di socialista, usata dal candidato repubblicano John McCain nella campagna elettorale, non ha lasciato segno, spiega lo stesso Azunis: «Un tempo socialista era offensivo ma adesso non più. Fascista invece conserva un connotato negativo. E non è così politicamente scorretto come pare». American spectator lo conferma: «Fa più effetto dire che l'idea di governo, gli obbiettivi e la retorica di Obama vengono da Mussolini». Una strategia anticipata da Jonah Goldberg, un politologo neocon, nel libro "Liberal fascismo", secondo cui la sinistra Usa è fascista.
I PRECEDENTI - Come ricorda il New York Times, l'accusa di fascismo e socialismo (o comunismo) è ricorrente nella politica Usa. Il presidente Harry Truman, un democratico, la rivolse al rivale Tom Dewey alle elezioni del '48. All’inverso, nel '52 il candidato repubblicano alla vicepresidenza Richard Nixon diede del "rosso" all’avversario Adlai Stevenson. Ma con Obama è la prima volta che un presidente liberal viene equiparato al Duce, anche se negli Anni trenta Franklin Roosevelt, il suo modello, fu velatamente accusato di simpatie fasciste dai suoi critici. Di solito vien dato del fascista ai leader conservatori, come Keith Oberman, un altro guru televisivo, fece con W. Bush l'anno scorso. Ma non sembra una strategia vincente, e infatti i repubblicani moderati protestano che se non sarà abbandonata porterà più voti a Obama. William Kristol, uno dei consiglieri di McCain, ha ammonito che «Obama non è un «dittatore», né di destra né di sinistra, ma al massimo è uno statalista. In politica come in tutto, ha ammonito, non conviene superare certi limiti.
Ennio Caretto
20 aprile 2009
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