martedì 24 giugno 2025

Il peccato veniale e le "marachelle" della sinistra pugliese.


 Ai tempi , ormai lontani, del catechismo ci dicevano che i peccati veniali

rappresentavano per il cristiano una colpa leggera, una colpa che offende Dio, ma non in modo 

grave. 

La Procura di Bari, in riferimento al contesto pugliese e alle recenti indagini su presunte compravendite di voti, pare abbia usato l'espressione "peccato veniale". Il tutto al fine di rendere tenue e minimizzare la gravità del reato. Molto strano! Comprare e vendere voti è comunque un reato e non un "semplice" peccato veniale. Non va affatto sottovalutato.

416 ter c.p. è il seguente: <chiunque accetta la promessa di procurare voti mediante le modalità di cui al terzo comma dell'articolo 416-bis in cambio dell'erogazione o della promessa di erogazione di denaro o altra utilità è punito con la reclusione da quattro a dieci anni>

L'inchiesta che risale ad aprile 2024 portò ai domiciliari, con l'accusa di corruzione, l'allora sindaco di Triggiano, Antonio Donatelli ed il numero uno di Sud al Centro, Sandrino Cataldo marito dell'allora assessore regionale della Puglia, Anita Maurodinoia la "lady preferenze" del PD pugliese.

 I voti venduti in cambio di 50 euro insieme a promesse di un posto di lavoro,  sono stati ritenuti, dal punto di vista penale, un peccato veniale che non merita di finire a processo.

C'è poi l'accusa di associazione per delinquere. 

Il prossimo 3 luglio davanti al gip Susanna De Felice si aprirà l'udienza. Secondo la Procura la lady preferenze avrebbe delegato in tutto e per tutto al marito la gestione delle sue attività politiche. 

Se fosse accaduto in ambienti di destra sarebbe stato utilizzato lo stesso metro?  

S.V  

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