La violenza di Spada (delinquente figlio di delinquenti di Ostia) accomunata ad una forza politica che si chiami Casa Pound o Pinco Pallo poco importa è sempre un esercizio facile oltre che meschino.
La violenza è violenza e va comunque condannata senza mezzi termini.
Il territorio dove è avvenuta questa esecrabile azione violenta verso un giornalista, è da tempo terra di nessuno e solo adesso il Ministro Minnitti ritiene di intervenire.
Da "signor nessuno" mi sono andato ad informare e leggo che questo energumeno si schierò nel 2015
apertamente con il Movimento 5 stelle e nessun giornalista , nessuna trasmissione si interessò a lui.
Aggiungo io , giustamente.
Diventa notizia quando il suddetto dichiara la sua simpatia verso Casa Pound.
Brutti, sporchi e cattivi!
La solita "tiritera" antifascista e tutto il suo solito bla...bla...bla... politically correct.
Ecco allora tutto il pandemonio che ne è nato.
Voglio subito chiarire che non mi interessa difendere Casa Pound . Si difendono da soli.
Il mio è un ragionamento .
Hanno suscitato inoltre un certo scalpore le esternazioni di Piernicola Silvis sui social.
Ecco cosa scrive su Facebook l'ex Questore e attuale Scrittore ( ottima penna) :
"Francesco Facchinetti a Nemo è schifato dalla testata di Spada. Wow.
Perché non si è schifato anche mesi fa, quando un pregiudicato di Foggia con un'altra testata ha rotto il naso a un collega della questura di Foggia?
Forse perché a uno sbirro è normale che capiti?
Forse perché per un pregiudicato foggiano è normale esprimersi a testate?
Forse perché non c'era la diretta tv?"
°°°°°°°
Una cosa è certa , la violenza chiama altra violenza che comunque è sempre condannabile , prescindendo da chi la subisce.
Negli ultimi giorni sono apparsi dei titoli di giornali molto evocativi in tal senso;
violenza scritta e verbale.
La gara a chi è più cretino non mi affascina.
La gara a chi la spara più grossa non mi entusiasma.
Diamoci tutti una calmata!
Salvatore Valerio,
Considerazioni personali nel quotidiano incedere della vita. Contrastare lo stucchevole potere intimidatorio del politically correct che appiattisce tutto al livello più semplice e più basso e tenta di zittire ogni differenza. Contro la globalizzazione dei cervelli.
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