sabato 28 maggio 2016

Giorgio Albertazzi : la morte di un perdente di successo.

Da una mia nota su facebook del mese di agosto 2014.
Rendo merito a questa figura eccelsa non solo di artista ma di uomo.
Salvatore Valerio ha pubblicato una nota.
 Il Comune pugliese di Poggiardo ha quest'oggi l'opportunità, la fortuna  di accogliere secondo me  il piu' grande interprete , attore e regista di Teatro vivente:
Giorgio Albertazzi col suo spettacolo "Miti ed Eroi"
Verso quest'uomo che incarna coraggio, carisma, cultura, intelletto, simpatia ed altro ho sempre avuto una particolare predilezione.
 6o anni calca  i palcoscenici di tutto il mondo riscuotendo ovunque successo  . 
Con il grado di Tenente nel 1943 faceva parte della Regione del Tagliamento.
Lo spettacolo, “Miti ed eroi”, è un viaggio sacro per voce solista prodotto dal Teatro Ghione di Roma, che parte dal mito di Icaro, che Gabriele D’Annunzio voleva superare a bordo del suo aeroplano. E poi si passa ai grandi eroi omerici Achille, Ulisse, Enea. Il mito dell’amore che rivive nei versi dedicati a Beatrice da Dante, l’amore tormentato di Paolo e Francesca, i versi sublimi di Shakespeare e di Lorenzo il Magnifico, l’amore che risuona nella poesia di Emily Dickinson e Jacques Prévert.
Invidio chi si troverà da quelle parti oggi.
Giorgio Albertazzi si ritenne qualche decennio fa "un perdente di successo".
Probabilmente si riferì ai suoi trascorsi giovanili , quando fu affascinato dalla Repubblica di Salò e dal Fascismo.
Pur prendendone le distanze non ha mai rinnegato questa sua presa di posizione.
Nell'Italia di oggi dove viene invitato all'universita' Bocconi una discutibilissima e impresentabile figura come
quella di Schettino che da lezioni su come gestire il panico, la figura Giorgio Albertazzi si erge in tutta la sua monumentale
 grandezza e vitalità, nonostante i suoi 90 anni. L'Italia dovrebbe sempre più rendere merito a queste personalità ed i giovani averli come
riferimenti umani ed intellettuali.

Per intuirne la valenza lo spessore umano, la sua lucida intelligenza , basta segnalare una sua recente dichiarazione:
  " ho messo 90 anni per diventare giovane. La vita non è un
percorso verso l'età adulta, ma verso noi stessi, il nostro fanciullo.
L'essere adulti significa allinearsi.Bisogna diventare vecchi senza diventare adulti."
PS. vederlo a Foggia? In quale Teatro?
Salvatore Valerio
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