Sbattere in prima pagina un bimbo morto in riva al mare non è cosa bella anzi direi è cosa raccapricciante che in me rafforza l'idea che ho sempre avuto sulla piaga dell'immigrazione.
Nella pur sua enorme complessità possiede oramai i "semplici" connotati di un evento biblico di portata mondiale. Semplici perché possono essere subito compresi nella loro complessità.
Non può interessare solo l'Italia o l'Europa ma questo fenomeno deve coinvolgere tutto il mondo civile e non solamente come accoglienza ma anche come filtro.
Il buonismo è un atteggiamento da bandire al pari del razzismo che non ha mai fatto parte della nostra cultura. Ma.......bisogna essere realisti e riconoscere che questa grande massa di persone non può essere gestita al meglio solo da una nazione come è stato fatto sinora.
L'Italia è stata lasciata sola in questa emergenza umanitaria dall'Europa.
Bisogna altresì riconoscere che non tutti quelli che arrivano con questi viaggi della speranza da noi hanno la mentalità di chi si vuole integrare con la nostra cultura le nostre abitudini anzi...
Ed inoltre bisogna dire senza ipocrisia che non tutti fuggono da una guerra e che potrebbero in tanti essere aiutati nelle nazioni di appartenenza.
Però i bimbi in riva al mare privi di vita impressionano e sono una pugnalata allo stomaco per tutti.
Senza alcun intervento degli Enti predisposti ,continueremo a piangere ( con lacrime di coccodrillo) questi poveri bimbi che non c'entrano nulla , ma trasmettono a noi frustrazione ed impotenza.
Nel futuro spero che vengano immortalate sempre più spiagge per la loro bellezza naturale colme di bimbi festosi che giocano con i loro cari e non per altro.
Utopia?
Chi lo sa.....
PS:Per rispetto verso bimbi volati in cielo, la spiaggia è vuota e triste.
S.V
Considerazioni personali nel quotidiano incedere della vita. Contrastare lo stucchevole potere intimidatorio del politically correct che appiattisce tutto al livello più semplice e più basso e tenta di zittire ogni differenza. Contro la globalizzazione dei cervelli.
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