Crisi, crisi....sempre più crisi! Il lavoro , brutta parola da pronunciare in questi tempi!
Errori passati, debolezze e incapacita' attuali.
In estrema sintesi ecco la situazione odierna!
Mi chiedo , ma è solo crisi economica?
Potremo tutti essere tratti in inganno perché questo e' un aspetto evidente , misurabile.
La crisi va ben oltre tali aspetti: e ' una crisi di natura istituzionale.
Non cadono forse a pezzi :
1) giustizia;
2)sistema politico;
3) scuola/università intese come "cultura".
4) coesione nazionale.
5) lavoro?
Oggi non viviamo in una unica Nazione, ma in due nazioni diverse: l'Italia del nord e del sud.
Tanti anziani e giovani senza grosse prospettive.
In tutta questa depressione politico sociale entra in maniera essenziale la politica.
Non siamo contro il Capitalismo , ma siamo critici verso il Capitalismo italiano che non è stato in grado di bloccare o rallentare questo stato depressivo.Gli stranieri ci stanno comprando tutto!
Accanto al Capitalismo italiano ci sono le BANCHE che non si rivelano il volano della ripresa economica ma organismi inefficaci, incapaci sempre più spesso collusi con il sottobosco politico (leggi Monte dei Paschi).
Siamo diventati la Nazione in cui vi sono tantissimi telefoni cellulari , abbiamo la pretesa di ritenerci
moderni e al passo con i tempi...ma è tutto fatuo , falso . Siamo tra i popoli che passa più tempo
davanti alla televisione, ma che non legge libri...
Il populismo impazza così come l'anti politica . Ci manca una classe Dirigente che abbia in se ' dei coraggiosi segni di discontinuità con il passato, che scommetta sul cambiamento e sul futuro.. Solo così si abbatte il populismo, tornando alla Politica ( con la P maiuscola) . Quella che si faccia carico dei bisogni della gente senza avere l'alibi dell 'Europa e dei dettami sacrificali della BCE.
Fino ad oggi si è tirato a campare...ma a forza di tirare la corda si spezza e la nave affonda!
Salvatore Valerio
Considerazioni personali nel quotidiano incedere della vita. Contrastare lo stucchevole potere intimidatorio del politically correct che appiattisce tutto al livello più semplice e più basso e tenta di zittire ogni differenza. Contro la globalizzazione dei cervelli.
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