Succede che, spulciando tra i giornali di oggi , rimanga colpito da una notizia che mi fa tornare indietro, quando alla fine dei miei studi liceali mi ritrovai calato nella realtà universitaria di quei tempi.
Cosa è accaduto di tanto grave?
Lo scorso febbraio vi fu a Milano l'occupazione della "Statale".
Uno studente 28enne dell'Accademia di Brera viene picchiato da un gruppo di ragazzi dell'area "antagonista" riportando gravi danni alla testa.La vittima viene minacciata e non sporge denuncia. Il ragazzo,uno di quelli che della politica non ne vuol sapere, si è reso reo di aver imbrattato con il pennarello un vecchio manifesto comunista in cui venivano esaltati coloro che hanno fatto la storia del comunismo nostrano.
Si sono scagliati in tanti sull'ignaro ragazzo dopo la frase "...non sei comunista...?"
Risposta : "no non lo sono, non mi frega nulla della politica!"
Allora giù con calci pugni ed invettive complici anche l'alcool ed altro .Sta di fatto che il ragazzo ha veramente rischiato la vita.
Solo dopo sei mesi di vergognosa omertà da parte dell'ambiente universitario sono venute fuori queste amare verità.
Negli anni settanta si inneggiava al proletariato e alla sua dittatura, e quindi anche un apolitico veniva annoverato nella schiera dei reazionari, dei fascisti.E come tali dovevano essere massacrati di botte.
Ricordo il motto: "uccidere un fascista non è reato!"
Bastava non esserecome loro per essere considerato fascista.
Solo qualche giorno fa apparvero sui social networks dei post dove il Pofessor Asor Rosa reclamava : " Noi di sinistra siamo superiori e migliori degli altri".
Certo è che certi ambienti vicini alla sinistra hanno da lavorare molto per recuperare (se mai ci fosse stato) questo senso di supposta superiorità.
(SV)
Considerazioni personali nel quotidiano incedere della vita. Contrastare lo stucchevole potere intimidatorio del politically correct che appiattisce tutto al livello più semplice e più basso e tenta di zittire ogni differenza. Contro la globalizzazione dei cervelli.
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