Considerazioni personali nel quotidiano incedere della vita. Contrastare lo stucchevole potere intimidatorio del politically correct che appiattisce tutto al livello più semplice e più basso e tenta di zittire ogni differenza. Contro la globalizzazione dei cervelli.
domenica 24 aprile 2011
25 Aprile 2011: mi faccio alcune domande.
-Ma veramente la maggior parte degli antifascisti che hanno fatto la Resistenza combatterono per la libertà e la democrazia del popolo italiano?
-Non è che sognassero un'altra dittatura, comunista o giacobina ?
-Forse sognavano un totalitarismo più compiuto rispetto a quello fascista,
che abolisse la proprietà,mercato, religione e disuguaglianze sociali?
- Non sarebbe opportuno modificare la visione che in questi anni si è voluta dare della resistenza che, contro i fascisti antidemocratici, ci fossero dall'altra parte in campo solamente forze democratiche?
-Non è forse vero che le forze comuniste di allora, democratiche lo erano ben poco?
-Non è forse vero che l'arrivo ad una piena democrazia del maggior partito italiano della sinistra è stato lento e laborioso ed ancor oggi con qualche ritorno di fiamma, in alcuni dei suoi componenti, molto vicino a vecchi schemi ideologici?
-Perchè dopo più di 60 anni non c'è una reale condivisione per una completa
Pacificazione Nazionale?
-Perchè non c'è condivisione nel fatto che, seppur nella differenza delle idee, partigiani e ragazzi della Repubblica Sociale morirono tutti per la Patria?
-Perchè ci sono ancora coloro i quali si "trastullano" con la dicotomia fascismo-antifascismo non rendendosi conto che vivono fuori dalla realtà?
-Perchè c'è qualcuno come me che dopo decenni continua a porsi sul 25 Aprile tante domande?
-E' utopistico pensare che questa data possa un giorno diventare la "Festa della
Libertà" e da tutto un popolo condivisa senza "se" e senza "ma"?
Salvatore Valerio
Della Dirigenza Nazionale
Associazione Politico Culturale "Destra Razionale" sapere aude
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