mercoledì 14 novembre 2007

MORTE DI UN BRAVO RAGAZZO.

Quello che è successo Domenica 11 novembre ha dell'incredibile.
E' veramente difficile esprimere il senso di "stordimento" di
smarrimento che mi pervade.
E' come se fosse morto un mio figlio ,uno che si è trovato nel posto
sbagliato al momento sbagliato.
Si chiamava Gabriele Sandri.
Chi l'ha ucciso? La mano di un altro "figlio di mamma" stipendiato dallo
Stato a 1000 euro circa al mese.
Purtroppo lo Stato non investe più di tanto nell'addestramento di questi
"poveri cristi" che talvolta sentendosi "braccati" non solo dalla mala vita
ma anche da alcune frange politiche (ricordate il G8?)talvolta reagiscono
in maniera sconsiderata.
Ovviamente l'errore c'è stato, è costato una giovane vita, e chi ha sbagliato
dovrà essere punito.
Ma la cosa ancor più grave mi è sembrata la reazione di alcuni così detti
"ultras" che hanno messo a soqquadro una intera Nazione prendendo a pretesto
la morte del povero Gabriele, che sicuramente non avrebbe accettato atteggiamenti
simili visto che il giovane era considerato da tutti molto mite e gioviale.
Secondo me il calcio c'entra veramente poco con l'accaduto, è frutto di un degrado
morale, sociale in cui tutti stiamo sprofondando inesorabilmente.
Affinchè la morte del giovane non sia stata vana si ristabiliscano una volta per tutte, il senso dello Stato , delle Forze dell'Ordine (a cui deve andare tutto il
nostro rispetto) e un senso civico, di umano rispetto, molto più sentito di quello attuale in tutte le manifestazioni sportive e non.

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