Il Santo Natale è festa di condivisione, di gioie , speranze ma anche ,purtroppo di tristezze ed angosce. Si corre il rischio parlando del Natale di cadere nella retorica e nelle solite frasi fatte.
Voglio correre questo rischio focalizzando un aspetto che parte dalla consapevolezza di vivere in un periodo doloroso e complesso.
La crisi economica sta provocando momenti drammatici che si ripercuotono sulla perdita del lavoro e sulle vite di tanti individui.
Una domanda che mi sono fatto negli ultimi tempi: è soltanto una crisi economica fine a se stessa, o piuttosto una crisi di valori, una crisi per così dire "etica"?
Come possiamo definire un mondo della Finanza senza scrupoli che sull'altare del Mercato e sul suo primato sull'individuo basa le sue fondamenta?
Per tenere fede a tali leggi che vengono imposte dall'Europa si taglia di tutto.( a proposito non era questa l'Europa che sognavamo, l'Europa dei Popoli e non quella economica caratterizzata dalla egemonia germanica)
Il lavoro considerato il più alto simbolo di dignità umana e sociale è considerato ormai un peso economico e quando c'è viene "disumanizzato".
Viviamo in maniera nuova, diversa questo Natale , consapevoli delle avversità del vivere quotidiano,
ma con la certezza che questo giorno significhi anche speranza.Speranza di cambiamento.
D'altro canto non è forse vero che Gesù nasce per liberarci dalle tenebre nelle quali è avvolto il nostro essere?
Che la nascita del Bambinello possa a noi tutti donare una nuova vita e tanta rinnovata forza specialmente spirituale protesa verso il bene.
Buon Natale.
Salvatore Valerio
Considerazioni personali nel quotidiano incedere della vita. Contrastare lo stucchevole potere intimidatorio del politically correct che appiattisce tutto al livello più semplice e più basso e tenta di zittire ogni differenza. Contro la globalizzazione dei cervelli.
martedì 25 dicembre 2012
sabato 8 dicembre 2012
Vittorio Cosimo Nocera calciatore dell'US Foggia degli anni 1960.
Erano i primi
anni sessanta , avevo la mia dimora in via Ascoli palazzine INA Casa,
quelli per intenderci che davano e danno proprio sullo stadio Pino
Zaccheria . La nostra casa con l'avvento del Foggia in serie A diventò
una dependance dello Stadio . Prima della costruzione delle Gradinate
si
vedeva benissimo la partita dal balcone e potete immaginare cosa diventava casa mia la Domenica delle partite casalinghe del Foggia.
Le mie Domeniche passate negli anni della mia adolescenza erano delle feste continue riempite dal gustoso profumo del ragù e da enormi vassoi di paste (bisognava accogliere degnamente i parenti e non solo). Il punto massimo della partecipazione ci fu quando scese a Foggia l'Inter Stellare pluridecorata che aveva da poco vinto la Coppa Intercontinentale.
Da settimane sognavo questa partita, la reputavo già una impresa titanica doverla giocare dai nostri bravi , ma tecnicamente inferiori calciatori di provincia. Dopo quel famoso 3 a 2 per il Foggia quello spilungone che parlava mica tanto bene l'Italiano con uno spiccato accento campano , con quella splendida doppietta infilata a quella difesa di caratura mondiale , mi rimase sempre nel cuore e mi fece capire che nel calcio come in altri sport e penso come nella vita, la passione , l'agonismo,il sacrificio, la voglia di emergere di scalare vette che sembrano insormontabili, non sono obiettivi invalicabili se c'è la forza di volontà .
Nocera ha rappresentato in quegli anni anche l'immagine di un riscatto sociale. Il riscatto di un umile ragazzo del sud diventato famoso grazie al grande palcoscenico del calcio nazionale.Il riscatto di un ragazzo di un sud che mostrava nonostante gli anni del boom economico differenze notevolii con l'opulento nord delle fabbriche e del benessere.
Grazie a te Cosimo Vittorio Nocera tutti quelli della mia generazione hanno sognato di diventare campioni , anche io e i miei amici del quartiere.
Che emozioni che ci hai dato! E' vero erano altri tempi , un periodo dove la semplicita ed anche l' ingenutà, erano delle costanti .
Erano i tempi in cui ci si affezionava alla maglia ed alla squadra che ti aveva fatto conoscere ed apprezzare, non come oggi...
Ti ringrazio per aver donato delle splendide giornate di festa alla mia famiglia: bastava un goal di Nocera , l'odore del ragù della mia splendida mamma , l'accoglienza allegra e spontanea del mio bel papà e di tutto il resto della famiglia , per rendermi il ragazzino più felice del mondo !
Salvatore Valerio

vedeva benissimo la partita dal balcone e potete immaginare cosa diventava casa mia la Domenica delle partite casalinghe del Foggia.
Le mie Domeniche passate negli anni della mia adolescenza erano delle feste continue riempite dal gustoso profumo del ragù e da enormi vassoi di paste (bisognava accogliere degnamente i parenti e non solo). Il punto massimo della partecipazione ci fu quando scese a Foggia l'Inter Stellare pluridecorata che aveva da poco vinto la Coppa Intercontinentale.
Da settimane sognavo questa partita, la reputavo già una impresa titanica doverla giocare dai nostri bravi , ma tecnicamente inferiori calciatori di provincia. Dopo quel famoso 3 a 2 per il Foggia quello spilungone che parlava mica tanto bene l'Italiano con uno spiccato accento campano , con quella splendida doppietta infilata a quella difesa di caratura mondiale , mi rimase sempre nel cuore e mi fece capire che nel calcio come in altri sport e penso come nella vita, la passione , l'agonismo,il sacrificio, la voglia di emergere di scalare vette che sembrano insormontabili, non sono obiettivi invalicabili se c'è la forza di volontà .
Nocera ha rappresentato in quegli anni anche l'immagine di un riscatto sociale. Il riscatto di un umile ragazzo del sud diventato famoso grazie al grande palcoscenico del calcio nazionale.Il riscatto di un ragazzo di un sud che mostrava nonostante gli anni del boom economico differenze notevolii con l'opulento nord delle fabbriche e del benessere.
Grazie a te Cosimo Vittorio Nocera tutti quelli della mia generazione hanno sognato di diventare campioni , anche io e i miei amici del quartiere.
Che emozioni che ci hai dato! E' vero erano altri tempi , un periodo dove la semplicita ed anche l' ingenutà, erano delle costanti .
Erano i tempi in cui ci si affezionava alla maglia ed alla squadra che ti aveva fatto conoscere ed apprezzare, non come oggi...
Ti ringrazio per aver donato delle splendide giornate di festa alla mia famiglia: bastava un goal di Nocera , l'odore del ragù della mia splendida mamma , l'accoglienza allegra e spontanea del mio bel papà e di tutto il resto della famiglia , per rendermi il ragazzino più felice del mondo !
Salvatore Valerio

venerdì 7 dicembre 2012
La carezza.
Ogni tanto fa bene ricevere qualche carezza
al nostro "ego". Ci rasserena ,ci rende più sicuri e meglio attrezzati
per affrontare la vita. Sono aspetti non materiali della vita stessa.
Uno sguardo , una parola opportuna e nasce in noi la consapevolezza che
abbiamo intrapreso un giusto cammino.
Salvatore Valerio
Salvatore Valerio
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