Considerazioni personali nel quotidiano incedere della vita. Contrastare lo stucchevole potere intimidatorio del politically correct che appiattisce tutto al livello più semplice e più basso e tenta di zittire ogni differenza. Contro la globalizzazione dei cervelli.
mercoledì 30 novembre 2011
Solo rispetto per chi muore di "dolce morte"?
Cattivo gusto.Questa è la mia sintesi sulla notizia di cronaca di questi giorni che contempla l'estremo gesto posto in essere da Lucio Magri (suicidio).
Parlare di suicidio è sempre per me una cosa che suscita molta emozione e smarrimento .Si sa che l'emozione può rendere la realtà differente da come appare.
In Italia siamo abituati a dividerci su tutto. Anche su questo "dramma", che esprime l'umana fragilità, ci si divide.
Molti affermano :..."si porti rispetto per questo estremo gesto..".
Ma non è per caso che dietro la parola "rispetto" si nasconde qual cos'altro?
Come una sorta di " umano nascondiglio del pensiero " che serve ad occultare in un angolo del cervello tutto ciò che ci turba e che vogliamo mentalmente eliminare.
Leggo dalla fredda cronaca che era depresso.
Io non voglio giudicare, e più che rispetto, io provo per quest'uomo una "pietas" nel senso teologico del termine:quel sentimento religioso del rispetto verso Dio.
C'è tanta gente malata che darebbe tutti i suoi averi per continuare a vivere in salute, come c'è gente che non riesce a superare i momenti difficili della propria vita e la vuole fare finita...sono i paradossi di una umanità sempre alla ricerca di se stessa!
O alla ricerca di Dio?
Salvatore Valerio
“16 ¶ Non sapete voi che siete il tempio di Dio e che lo Spirito di Dio abita in voi? 17 Se alcuno guasta il tempio di Dio, Dio guasterà lui, perché il tempio di Dio, che siete voi, è santo.” (1Co 3:16-17)
“Non ucciderai.” (Eso 20:13)
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