mercoledì 28 gennaio 2009

Futurismo e la cultura del Ventennio.


Fioriscono in tutt'Italia le iniziative che attraverso il Futurismo intendono
celebrare la cultura e l'architettura del Ventennio.
Ma si chiede il giornalista Massimo Gramellini sulla prima della "Stampa" di Torino di oggi: ..."è abbastanza triste che ad assumere l'iniziativa siano solo e sempre
i rappresentanti della destra, di Alleanza Nazionale. Come se gli eredi democratici
della destra fascista vantassero un copyright su tutto ciò di buono fu fatto i
quel periodo..."
Il fatto è abbastanza ovvio in quanto una fetta consistente della sinistra
continua a ritenere gli anni fra le due guerre una sorta di buco nero della storia.
Ma è giusto che un giudizio negativo sulla dittatura debba invalidare ogni espressione dell'umano talento avvenuta sotto la sua guida? Come se l'opera di un artista abbia diversa valenza a secondo del colore politico dei tempi.
Nel ventennio si viveva,amava,sognava,creava come in altri periodi storici e
questo mondo colmo di emozioni, azioni deve poter essere portato in eredità da tutta
la nostra comunità nazionale e non solo da una parte di essa.

martedì 20 gennaio 2009

Il mistero del teschio.



Ai lati della facciata della piccola chiesa dedicata a San Giuseppe in via Manzoni a Foggia, si aprono due minuscoli e suggestivi vicoletti dedicati al patrono della chiesa stessa, protettore dei falegnami. Appena imboccato il caratteristico vicolo che si apre a sinistra della facciata dell’edificio in questione, in basso, lungo lo zoccolo di pietra che contorna questo lato della chiesetta, è murata un’antica lapide, che raffigura, capovolti, un teschio con tiara ed ossa incrociate con simboli della falce.
La lapide è stata murata capovolta e forse un tempo era la pietra tombale di qualche sepoltura o di un ossario; infatti, agli angoli si notano le tracce dei ganci per fissarla al suolo. La raffigurazione della lapide con teschio e tiara, è molto simile alla simbologia massonica del 30° grado, quello del Cavaliere Kadosh, che significa letteralmente santo, dove il teschio con la tiara rappresenta il potere religioso.
Nel rituale massonico il novizio che viene chiamato al 30° grado si trova davanti ad un altare su cui vi sono tre teschi, uno con la tiara e l’altro con la corona, sono questi i simboli dei principali centri di potere: quello religioso e quello civile; il terzo teschio, posto al centro, inghirlandato e trionfante, rappresenterebbe quello del Grande maestro dei Templari, Jacques de Molay.
La chiesetta in questione fu costruita nel Settecento dalla congregazione degli artigiani del legno che, dopo essere stati ospitati presso la chiesa dei Padri Teatini, vollero erigere un edificio sacro da dedicare al loro protettore San Giuseppe. La macabra lapide con teschio e tiara è forse un elemento originario di altro edificio religioso, poi murato ed utilizzato per completare la zoccolatura di pietra della chiesa e, forse, per motivazioni scaramantiche, fissato volutamente capovolto dai muratori che edificarono la chiesetta.
Carmine de Leo da La Gazzetta del Mezzogiorno

domenica 18 gennaio 2009

Affinchè non sia dimenticato.








La morte di JAN PALACH in quella nefasta giornata di gennaio

colpì tutte le coscenze dei veri uomini liberi.

Lo studente Jan si diede fuoco in piazza San Venceslao il 16 gennaio 1969,

per protestare contro l’invasione comunista -sovietica della Cecoslvacchia

che dopo l’Ungheria (nel 1956) aveva fatto sentire la sua voce contro il regime

comunista oppressivo di Mosca.Accanto a lui trovarono una lettera:

“poichè il nostro popolo è sull’orlo della disperazione e della rassegnazione,

abbiamo deciso di esprimere la nostra protesta e di scuotere la coscienza del

popolo”.

Dopo 40 anni è rimasta intatta l’angoscia di un Paese oppresso, di un popolo

schiacciato da una vergognosa invasione che i comunisti nostrani non condannarono

con estrema fermezza.

Salvatore Valerio

martedì 6 gennaio 2009

Prodotto sangue in laboratorio.


Il professore Nicholas Kotov, insieme a ricercatori dei dipartimenti di ingegneria dei materiali, ingegneria chimica ed ingegneria biomedica dell’università del Michigan ha sviluppato un midollo osseo artificiale idoneo alla produzione in vitro di cellule emopoietiche.

A differenza da tutti esperimenti precedentemente condotti, la struttura solida tridimensionale in cui crescono le cellule staminali è stata concepita per funzionare in un sistema in vitro. Il midollo artificiale rappresenta un alloggiamento ideale, dove le cellule progenitrici proliferano e maturano in eritrociti e leucociti.

Questo nuovo sistema artificiale potrebbe essere estremamente importante per testare l’efficacia di nuovi farmaci e determinare le eventuali ripercussione sull’attività emopoietica. Il midollo artificiale, in futuro, potrà forse essere impiegato per produrre sangue su scala industriale per soddisfare la domanda degli ospedali.

La ricerca è stata pubblicata online dalla rivista Biomaterials.

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