domenica 28 ottobre 2007

Leggenda Irlandese e Leggenda Orsarese.E'una notte inquietante quella che precede il 2 novembre.







Si racconta che Jack un miserabile vecchio ubriacone si divertisse a giocare scherzi a chiunque: alla famiglia, agli amici,a sua madre e perfino al diavolo. Un giorno mentre il Diavolo si stava arrampicando su un albero di mele Jack lo intrappolò circondando il tronco di croci. Il Diavolo era bloccato sull'albero
e Jack gli strappò la promessa di non prendersi la sua anima quando sarebbe morto. Solo allora tolse le croci e lasciò andare il diavolo.

Qualche anno dopo, il giorno della sua morte, Jack salì al cielo ma San Pietro gli disse che aveva avuto una vita troppo crudele e miserabile per entrare in paradiso. Allora si recò all'inferno dal Diavolo, il quale però mantenne la sua promessa e non gli permise di entrare all'inferno. Jack era impaurito, non sapeva dove andare, era destinato a vagare per sempre nelle tenebre tra l'inferno e il paradiso.

Il Diavolo allora prese un tizzone e glielo diede per aiutarlo a illuminare il cammino. Jack posizionò il tizzone in una rapa, uno dei suoi cibi preferiti
che portava sempre con sé, dopo averla scavata. Da quel momento in poi Jack si aggirò sulla terra senza un posto dove andare, illuminando la via come poteva con la sua Jack O'Lantern.

Così nel giorno dei morti gli irlandesi scavavano rape, barbabietole e patate, inserendo dentro una fonte di luce che tenesse lontano gli spiriti maligni e Jack. Nel 1800 quando ci fu un forte emigrazione
irlandese in America si scoprì ben presto che le zucche erano più grandi e più facili da scavare.

Da li in poi le zucche diventarono il simbolo di Halloween

PS: ma con tante leggende e tradizioni italiane ,per forza dovevamo far nostra una tradizione che non ci appartiene?

ad Orsara di Puglia in provincia di Foggia succede questo:

Nel paese del Subappennino Dauno l’usanza di svuotare le zucche, scolpirle come teschi ed illuminarle con le candele, si perde nella notte dei tempi.
I vecchi del paese ricordano che già i loro nonni festeggiavano la Vigilia di Ognissanti, decorando le vie del paese con le zucche, qui chiamate cocce priatorje e accendendo falò di rami di ginestre agli incroci e nelle piazze. Era la festa chiamata "fuuc acost".


Spettacolo nella notte di Halloween ad Orsara.

E’ una notte inquieta quella che precede il 2 Novembre.
Le antiche leggende raccontano che i morti tornano sulla terra e gli spiriti liberati delle loro catene combattono, tra i palazzi e le case degli uomini, l’eterna battaglia tra il bene e il male.

“Sono secoli che noi celebriamo con zucche e falò questa notte magica”
–raccontano qui ad Orsara. “Sicuramente -aggiungono- sono stati i nostri emigranti ad esportare negli Stati Uniti l’usanza delle zucche scolpite”.

Le cocce priatorje, ovverosia le zucche con forma di teschio, vengono messe alle finestre, mentre grandi falò illuminano la notte.



Gli scoppiettii dei rami verdi di ginestra, che ardono tra le alte fiamme, spaventano le anime dei peccatori che vagano senza pace tra i vicoli. Le faville incandescenti si sollevano luminose e leggere e consolano le anime del Purgatorio aiutandole a volare verso il cielo.
Le antiche leggende raccontano che in questa notte di Novembre, il mondo dei vivi e il mondo dei morti si incontrano.
Gli abitanti di Orsara, custodi di queste salde tradizioni, si radunano in gruppi, per mangiare insieme ciò che viene cucinato sulle braci dei falò ormai spenti. Ma non tutto viene consumato, in modo da lasciare, agli angoli delle strade, vassoi con dolci e vino perché possano rifocillarsi, insieme ai vivi, anche tutte le anime tornate ad aggirarsi silenziose tra le ombre delle chiese e dei palazzi.

I bambini di Orsara vestiti da streghe, scheletri e fantasmi, sono i veri protagonisti di questa festa e, dopo cena, si radunano intorno al caminetto, per mangiare dolci e ascoltare dai nonni le terribili storie di morti che tornano, di luoghi magici ed avventure strane ed inspiegabili che ricorderanno per tutta la vita


martedì 23 ottobre 2007

Il rosso della Fontana di Trevi come metafora di una città.


Bella ed interessante provocazione!
Tutto il resto è noia!
W il futurismo ed ogni libertà di Azione contro il marcio Passatismo borghese e contro ogni tipo di “veltronismo” sgusciante!
Ave .







PS:le spese della pulizia della fontana a carico dell'esecutore.

lunedì 22 ottobre 2007

Una storiella dalla Repubblica delle banane.


Mastella è indagato per abuso d'ufficio, finanziamento illecito ai partiti, concorso in truffa nell'ambito di finanziamenti europei e nazionali da De Magistris. Appena lo sa ne chiede il trasferimento. Non ci riesce. De Magistris diventa l'indagato. Qualcuno fa uscire notizie riservate dalla Procura di Catanzaro. De Magistris riceve una busta con delle pallottole. Va avanti lo stesso. Mastella minaccia di mandare a casa Prodi a primavera. L'inchiesta è subito tolta a De Magistris. E' finita qui?
Si, è finita, ma per il centro sinistra. E' morto, defunto. Nessun partito ha chiesto le dimissioni di Mastella. Vergogna. In un Paese normale Mastella sarebbe a Ceppaloni a raccogliere pomodori. E Prodi, anche lui indagato? E' sereno. Il giudice non c'è più e ieri, insieme al compare Mastella, era a Napoli per ricevere il Papa.

venerdì 19 ottobre 2007

Preso pericoloso pedofilo.


E' stato rintracciato ed arrestato nel nord-est della Thailandia il presunto pedofilo che aveva immesso su internet almeno 200 sue foto che lo mostrano mentre abusa di bambini. La cattura di Christopher Paul Neil, 32 anni, canadese, è stata resa possibile da una caccia all'uomo su scala mondiale lanciata dall'Interpol, proprio su internet, dopo che le polizie dei 186 stati che compongono l'organizzazione internazionale delle polizie, nonostante grandi sforzi investigativi, non erano riuscite a prendere l'uomo.

Ma un "uomo" (si fa per dire) così merita di vivere?

Prodi e il disegno di legge "bavaglio"!

Ricardo Franco Levi, braccio destro di Prodi, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, ha scritto un testo per tappare la bocca a Internet. Il disegno di legge è stato approvato in Consiglio dei ministri il 12 ottobre. Nessun ministro si è dissociato. Sul bavaglio all'informazione sotto sotto questi sono tutti d'accordo.
La legge Levi-Prodi prevede che chiunque abbia un blog o un sito debba registrarlo al ROC, un registro dell'Autorità delle Comunicazioni, produrre dei certificati, pagare un bollo, anche se fa informazione senza fini di lucro.
I blog nascono ogni secondo, chiunque può aprirne uno senza problemi e scrivere i suoi pensieri, pubblicare foto e video.
L'iter proposto da Levi limita, di fatto, l'accesso alla Rete.
Quale ragazzo si sottoporrebbe a questo iter per creare un blog?
La legge Levi-Prodi obbliga chiunque abbia un sito o un blog a dotarsi di una società editrice e ad avere un giornalista iscritto all'albo come direttore responsabile.
Il 99% chiuderebbe.
Il fortunato 1% della Rete rimasto in vita, per la legge Levi-Prodi, risponderebbe in caso di reato di omesso controllo su contenuti diffamatori ai sensi degli articoli 57 e 57 bis del codice penale. In pratica galera quasi sicura.
Il disegno di legge Levi-Prodi deve essere approvato dal Parlamento. Levi interrogato su che fine farà il blog di Beppe Grillo risponde da perfetto paraculo prodiano: "Non spetta al governo stabilirlo. Sarà l'Autorità per le Comunicazioni a indicare, con un suo regolamento, quali soggetti e quali imprese siano tenute alla registrazione. E il regolamento arriverà solo dopo che la legge sarà discussa e approvata dalle Camere".
Prodi e Levi si riparano dietro a Parlamento e Autorità per le Comunicazioni, ma sono loro, e i ministri presenti al Consiglio dei ministri, i responsabili.
Se passa la legge sarà la fine della Rete in Italia.
Il mio blog non chiuderà, se sarò costretto mi trasferirò armi, bagagli e server in uno Stato democratico.

Ps: Chi volesse esprimere la sua opinione a Ricardo Franco Levi può inviargli una mail a : levi_r@camera.it

mercoledì 17 ottobre 2007

Primarie e PD.

Non me ne vogliano i tre milioni di persone che hanno votato Veltroni e soci, ma
nonostante sia nato da pochi giorni, stò partito ha già rotto, puzza di muffa.
Non parliamo del suo segretario.W.Veltoni ,l'uomo nuovo che è già vecchio!
Le sue parole sono un esempio di ovvietà, di lapalissiano.
Quindi, nulla di nuovo sotto il sole!
Che noia!
E poi stò nome:Partito Democratico, come se gli altri fossero antidemocratici!
D'altra parte molti ,venendo dal Partito Comunista, avevano bisogno di questa
auto-denominazione di origine controllata...di questa purificazione...contenti loro...

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